Perché UN NUOVO SEMINARIO GREGORIANO?
Che senso può avere un nuovo seminario gregoriano? Cantus Gregoriani, al plurale: in questo seminario ci proponiamo di presentare un'idea non archeologica del canto gregoriano: se il Gregoriano del IX-X secolo è sicuramente un momento essenziale nella storia della cultura liturgica e musicale dell'Occidente, è giunto il momento di riprendere contatto con la tradizione ininterrotta del canto liturgico: prima di tutto le tradizioni locali (l'ambrosiano, l'ispanico…) spesso rimaste vive fino ai primi del Novecento; poi il gregoriano che si adattò ai linguaggi musicali delle varie epoche, con il canto fratto, le riscritture ritmiche, e soprattutto l'esecuzione a più voci del repertorio, che ha per altro origini antichissime.
Gregoriano non archeologico vuol dire un canto che vive nel suo luogo naturale, la pratica liturgica. Per questo proponiamo in ambedue le occasioni la Compieta o il Vespro eseguiti secondo la tradizione benedettina e una Messa cantata. In queste occasioni non eseguiremo solo canti gregoriani del repertorio che abitualmente si chiama così, ma anche canti delle tradizioni «intorno al gregoriano» (ambrosiano, ispanico, canto fratto…)