Pescara, Samizdat, 2001

E' possibile un'esperienza "senza immagine"? Può l'Io accedere, e in che modo, nel regno, se un regno c'è, del "senza immagine"?

Il punto di partenza di questo libro è l'impiego da parte di Jung, in un luogo del suo epistolario, di un aggettivo: bildlos, che significa = "senza immagine". Ho provato a raccontare la storia di questo aggettivo nelle sue metamorfosi cristiano-orientali e dunque grecopatristiche e grecomonastiche, nei sui transiti medievali (la scuola renana di Meister Eckhart etc.) e in quelli rinascimentali, moderni e novecenteschi.

Introduzione: Anima naturaliter religiosa
1. Bildlos e nihtbilde: una lettera di Jung e un sermone di Meister Eckhart
2. Mònachos: nascita d'un uomo solo
3. Aneìdolos: Evagrio e la scia demonica
4. Nominalismo delle immagini: I demoni da Jung ai Messaliani
5. Pagani e cristiani davanti al "senza immagine"
6. Hesychìa: Gregorio del Sinai e la coscienza perfetta
7. Imaginum denudatio: mistica renana e supercoscienza
8. Luce e phàntasma: da Barlaam a Pomponazzi
9. Aphaìresis: silenzi dell'immagine dagli stoici a Malebranche
10. Entmythologisierung: Bultmann, il Regno e la morale sans provision
Epilogo: In immagine, non in verità