E’ uno dei metodi di moltiplicazione più utilizzato e corrisponde alla riproduzione sessuata delle piante. La semina può essere effettuata in vaso e, in tal caso, si possono utilizzare anche apposite seminiere(1), oppure in piena terra(2). Si esegue solitamente in primavera, da marzo a maggio, ma il periodo varia a secondo della specie.
(1)
La semina in contenitore o in semenzaio è preferibile perché è più facile controllare la temperatura e l'umidità del substrato che accoglie i semi. E' consigliabile nelle piante che sopportano bene il trapianto. Il contenitore scelto deve avere dei fori sul fondo per favorire lo sgrondo dell'acqua in eccesso. Tanto più piccolo è il seme tanto più fine deve essere il substrato e tanto meno va interrato. Si annacqua regolarmente mantenendo umido il terreno. Quando la pianta si sarà sviluppata, viene trapiantata (asportandola con il pane di terra) e poi trasferita in vasetti singoli oppure direttamente a dimora sul terreno.
(2)
La semina diretta in piena terra si effettua per le colture ad ampia estensione o per le piante che non sopportano il trapianto e che perciò necessitano di una semina "a dimora". Dopo aver preparato il terreno, si rastrella per sminuzzarlo, incorporando del concime apposito, quindi si effettua la semina a spaglio oppure in file o in buca e infine si ricoprono i semi. Se le piantine nascono troppo fitte, occorre procedere al diradamento, ponendole poi a dimora in un altro luogo. Nel caso di grandi estensioni, la semina può essere praticata con seminatrici di precisione per ottenere piantine regolarmente distanziate, evitando, così, costosi e lunghi interventi di diradamento.