L'innesto è un antichissimo metodo di propagazione agamica (vegetativa), già conosciuto ed adottato dai Fenici, Greci e Cinesi. Attualmente è la tecnica di propagazione più diffusa tra le piante arboree. L'innesto consiste nel far saldare una parte viva (marza), su un'altra (portainnesto). La funzione della marza è quella di costruire la chioma della nuova pianta mentre il portainnesto ha la funzione di nutrirla. La regola principale che bisogna seguire nel praticare un innesto è senza dubbio scegliere una marza e un portainnesto molto simili; è, ad esempio, impossibile far saldare un melo su un fico o un ginepro su un pero. Un altro fattore da tenere in conto è il periodo in cui si effettua l'innesto; il periodo migliore è la primavera quando nel tronco inizia a circolare molta linfa. Occorre fare attenzione che la lama del coltello utilizzato per l'intervento, sia perfettamente sterile. I motivi per i quali si ricorre all'innesto sono molti:
a) ricostruire la parte aerea di una pianta malata
b) ottenere una pianta con le caratteristiche desiderate da una pianta debole o non adatta ai propri scopi
c) far crescere dei rami in determinati punti del tronco
d) avere subito una pianta matura e quindi, se noi usiamo una marza fruttifera, avremo la fruttificazione già nel anno di coltivazione e questo è un grande vantaggio se confrontato con il tempo che occorre con la semina, dove passano anche dieci anni prima della fruttificazione.
Esistono innumerevoli metodi per realizzare un innesto, di seguito vengono mostrati i due principali.
Innesto a marza - Ideale per avere uno stile a scopa rovesciata, ma si adatta bene a qualsiasi stile tranne quello eretto formale. Si seguono le seguenti fasi:
1)- Si pratica un incisione a forma triangolare sul portainnesto
2)- L'estremità inferiore della marza viene sagomata in maniera tale da poter essere inserita nell'incisione praticata sul portainnesto
3)- La marza viene collocata sul portainnesto. Quando si inserisce la marza nello spacco occorre aver cura di far combaciare perfettamente le zone del "cambio" esterno (è un tessuto giovanile collocato appena sotto la corteccia) tra le due strutture vegetali
4)- Il tutto viene legato con raffia e coperto con mastice protettivo reperibile in commercio. L'innesto si può fare anche a spacco intero. In tal caso sul portainnesto si esegue un taglio al centro, nella parte della pianta dove è stata recisa orizzontalmente. Quindi si applica la marza a mo' di cuneo facendo attenzione a far combaciare la zona del "cambio" tra le due parti.
Innesto a gemma- Si adatta a tutti gli stili tranne alla scopa rovesciata ed è piuttosto frequente. Coinvolge solo una piccola parte di ramo ove è posta una gemma. Si può effettuare in primavera (detto a gemma vegetale) o in estate (detto a gemma dormiente). L'innesto a gemma viene comunemente chiamato occhio. Di seguito vengono mostrate le diverse fasi con le quali si esegue questo metodo.