REALIZZAZIONE DI UN GIARDINO BIOLOGICO

CON ERBARIO

 

 

1° FASE= PREPARAZIONE DEL TERRENO

2° FASE= MESSA A DIMORA DELLE PIANTE

3° FASE= CURA DELLE PIANTE E DEL GIARDINO

4° FASE= COLLOCAZIONE DELLA STAZIONE METEO

5° FASE= LE PIANTE DI AUCUBA.

CONCLUSIONI

 

1° FASE        

Nell'anno scolastico 1997/1998 gli alunni del biennio della scuola, si sono dimostrati assai determinati nel portare avanti il progetto di ed. ambientale presentato dall'insegnante di Scienze e poi concordato in classe. Si sono, quindi, "rimboccati le maniche" (come si suol dire) ed hanno cominciato a mettere mano a zappe, badili, vanghe e rastrelli, per rimuovere e preparare il terreno e avviare la costruzione di un giardino (come loro dicono: "almeno decente") attorno alla scuola. Niente di più faticoso, ma anche niente di più divertente per i ragazzi: sperimentare e improvvisare abilità da provetti giardinieri! Ogni tanto (anche più spesso, per dire la verità) qualche sosta, qualche scherzo, qualche velato commento sul bel voto che poi sarebbe stato per certo assegnato, se non altro per l'impegno! Ma questo poi era addirittura un fatto scontato! E la professoressa che sollecitava un disinteressato senso del progettare assieme, per realizzare un mondo migliore, più a misura d'uomo, un mondo più ricco di piante e quindi più verde! E…poi, giù a distribuire compiti diversi a ognuno e a mostrare come può essere semplice fare il giardiniere. A dire la verità un po' di tempo è stato impiegato; ma i ragazzi sono stati molto felici di star fuori all'aria aperta, a godere di quello spazio, lontano dall'assillo dei compiti, delle interrogazioni, delle lezioni "frontali" (come i professori chiamano le spiegazioni durante le quali presentano gli argomenti). Un modo insolito anche di conoscersi e di stare assieme. Gli alunni si sono trovati a svolgere attività di giardinaggio, per circa un'ora settimanale durante le lezioni di Scienze, ma anche durante le ore di approfondimento con l'insegnante di Lettere, di materie Tecniche e di altre materie con risultati davvero sorprendenti e buoni. Interessante è stato anche osservare, per gli insegnanti la partecipazione dei ragazzi all'attività e scoprire le tante diverse sensibilità di questi nei confronti della natura e dell'ambiente…e anche qui le sorprese non sono certo mancate! Ma su questo ora sorvoliamo.

Aiuola prima dell'intervento

 

2° FASE        

E' la fase che ha arrecato forse più soddisfazione ai ragazzi, dal momento che hanno dato fondo a tutta la loro fantasia ed abilità nel collocare a dimora piantine di varie fattezze e misura. A questo punto è stata davvero fondamentale la collaborazione ed il supporto tecnico che ha fornito l'Istituto Professionale per l'Agricoltura "Barone Carlo De Franceschi" di Pistoia, a questa scuola; quindi, un tecnico qualificato di tale Istituto, ha effettuato un attento sopralluogo per studiare il terreno, l'esposizione e quant'altro (drenaggio, collocazione…) delle tanto sospirate aiuole e, infine, una corposa lista di piante idonee da collocare in tali spazi, è stata consegnata ai ragazzi con motivazione adeguata e "Istruzioni per l'uso". A cotanto professionale e serio lavoro non poteva che aver seguito una fattiva operazione del tipo "non vogliamo essere da meno". Con tali premesse si è iniziato a scavare buche, secondo un progetto studiato "a tavolino" collegialmente con la sempre presente insegnante di Scienze. Nel frattempo la scuola provvedeva, per mezzo di uno zelante e provvidenziale Nicola (personale ATA) a rifornirsi delle necessarie piante. Nelle buche è andato sufficiente terriccio a creare un ambiente atto all'attecchimento delle radici, quindi, sono state inserite le piantine che sono state poi ben rincalzate per avere un drenaggio sufficiente nelle successive annacquature. Evitiamo di raccontare di più di un qualche imbarazzo quando qualcuno maldestro, nella troppa lena di portare a compimento l'opera, ha rifilato più di un colpo in testa, qualche volta anche ben assestato, col manico dell'attrezzo (vanga pistoiese)…e non si è mai capito se a torto o a ragione, se per colpa o per sbaglio. E questo è stato davvero divertente, per le battute che poi sono seguite e che hanno fatto la loro parte in questa storia.

Un gruppo classe all'inizio dell'attività

 

 

3° FASE        

Questa si è presentata come la fase più delicata, per via che le piante dovevano essere accudite al fine di consentire un loro acclimatamento e adattamento alle nuove condizioni. Le camelie, nel corso del primo periodo, hanno sofferto un po' del terreno, e alcune ortensie, quelle esposte sul lato più assolato, hanno mostrato di non gradire tanto questa posizione e infatti, in seguito, la crescita di queste è stata modesta. I ragazzi hanno provveduto alle annacquature per tutto il corso dell'anno scolastico, uscendo di classe in base ad un calendario, prestabilito per le diverse classi interessate. Durante il periodo estivo questa incombenza è stata espletata dal personale ATA con grande perizia e dimostrando molta sensibilità verso una attività del tutto particolare e inconsueta (diciamolo!) dei ragazzi. Alla ripresa dell'anno scolastico si è dovuto tosare l'erba ormai abbastanza incolta. Quindi i ragazzi si sono esibiti, e molti con evidente curiosità, nell'uso del "frullino" (tosabordi) per la rasatura del prato, allo scopo di lasciare sul terreno la pacciamatura per una sua naturale decomposizione. Lo stesso trattamento veniva riservato alle foglie che non venivano rimosse dal terreno dopo la loro caduta. Al problema delle camelie si è posto rimedio in un modo che si è rilevato efficace: usando concime specifico e chelati e acidificando il terreno con aghi di pino, che sono stati disposti tutto attorno alla base della pianta in uno strato piuttosto spesso. Invece le ortensie, nonostante tutte le attenzioni dei ragazzi, non sono per nulla migliorate ed anzi, piuttosto si distinguono da tutte le altre per le dimensioni e per la fioritura alquanto modesta. Ma agli aghi di pino ha provveduto, con tutta la sua pazienza, la professoressa di Scienze in orario straordinario e a titolo di volontariato (quando si dice l'attaccamento alla scuola!) andando per parchi con rastrello, guanti e quant'altro. Tanto poi era il piacere di essere immersi nel verde, anche con gli annaffiatoi, che ci si poteva dimenticare del resto, salvo poi fare più di una sosta sulla via del ritorno e così si potevano dribblare anche le attenzioni di chi in classe ti aspettava. Ma la natura può fare anche ciò, e….anche su questo sorvoliamo.

Camelia con aghi di Pino

 

4° FASE        

In una delle aiuole del giardinetto è stata collocata una piccola stazione meteo, che si è poi provveduto ad ombreggiare con pannelli di compensato, in modo da formare una piccola tettoia; ciò al fine di rendere attendibile la misurazione delle temperature; quindi il tutto è stato pitturato con vernice bianca. Fanno parte della stazione metereologica: - un barometro - un termometro - un igrometro; a questi strumenti ne sono stati aggiunti altri: - un termometro min/max - uno psicrometro, realizzato artigianalmente dai ragazzi, con apposita tabella per la lettura dell'umidità. Per la costruzione dello psicrometro i ragazzi hanno pensato di ingegnarsi da soli, portando i materiali necessari dalle loro abitazioni; così hanno avuto a disposizione una piccola sega, un contenitore di mangime per uccelli, viti, cacciaviti, spago e quant'altro. Poi si è provveduto all'acquisto di due termometri, facendo attenzione che la taratura fosse identica. I ragazzi hanno contribuito anche alla realizzazione della tettoia della piccola stazione, in collaborazione con l'insegnante e all'insegna dell'arte del "Fai da te". Insomma "Tutto fatto in casa", pensando anche al risparmio. A lavoro ultimato i ragazzi hanno avuto la soddisfazione di poter usufruire di un oggetto sufficientemente funzionale ed anche grazioso da vedere nel giardinetto. Gli strumenti della stazione vengono usati dalle classi durante l'attività di studio curricolare, per le osservazioni meteo e sul microclima. E' opportuno osservare, a questo proposito, che la scuola è situata in una zona dove la cementificazione è piuttosto alta. E' circondata da abitazioni, parcheggi, strade, ha una struttura, in parte, in cemento armato e non ha zone verdi vicine, fatta eccezione, ora, per i giardinetti interni. Del beneficio di avere un po' di verde attorno alla scuola ci se ne accorge quando si apron le finestre e si lascia entrare l'aria ricca di quei profumi e di quell'ossigeno che le nostre preziose amiche piante sottostanti non si risparmiano di prodigare. E specialmente chi ha la fortuna di essere al piano terra può usufruire di questo vantaggio. E lasciandosi andare a qualche confidenza, non sempre ciò che arriva in cambio è di pari valore, visto che, siccome le carte danno noia e da qualche parte vanno pure buttate, si sceglie la via più breve che frequentemente è proprio la finestra. E siccome le cattive abitudini sono dure a morire, ecco che, con tale problema ogni tanto ci dobbiamo ancora misurare. Ma i ragazzi fanno sempre del loro meglio, o cosi lo credono, e per non dover litigare, molto spesso preferiamo esortare, salvo poi fare una sortita per l'opportuno restauro del danno.


Stazione Meteo con capannina

5° FASE       

 Questa fase non era prevista, ma prevedibile, perché non sempre le cose riescono subito come sarebbe desiderio di tutti e anche nostro. A noi questo è successo con le già menzionate ortensie. E forse proprio il loro aspetto, ha suggerito all'insegnante di Trattamento Testi l'iniziativa che sarà anche la soluzione all'aspetto un po' sciupato dell'aiuola. Non è mai stata chiarita la ragione di ciò, ma è sicuro che la professoressa di Trattamento Testi ha mostrato sensibilità verso l'attività dei ragazzi e una buona dimestichezza con la cura delle piante (il famoso pollice verde). E ha fornito un aiuto determinante alla realizzazione del nuovo progetto. Questa è la fase in cui abbiamo collocato nell'aiuola delle camelie e delle ortensie, piante di AUCUBA JAPONICA. Il lavoro è stato eseguito in primavera. Nel frattempo la professoressa di Trattamento Testi ha preparato le talee dalle piante del suo giardino, facendole radicare in idrocoltura per il tempo necessario ad avere un bello sviluppo in barbe. I ragazzi con la vivacità e l'entusiasmo di sempre hanno fatto il resto. Hanno scavato le buche e messo del soffice terriccio in abbondanza, quindi collocato le talee (ormai ben sviluppate) e riempito le buche, provvedendo a rincalzarle bene per rendere buono il drenaggio nelle successive annacquature. A distanza di tempo si è potuto con piacere constatare che tutte le piante si sono attaccate e che c'è stata crescita sufficiente (considerando il passaggio fatto dall'acqua al terreno). A distanza di un anno circa paiono godere di buona salute. Nello stesso periodo i ragazzi (le manzioni erano suddivise nel gruppo) hanno concimato le altre piante con organico granulare e fatto qualche potatura dove opportuno, per dare forma e contenere la crescita. In seguito sarà necessario fare interventi di mantenimento del giardino biologico e tale attività pertanto sarà quella che continuerà con i ragazzi; salvo gli interventi che potranno riguardare la presenza dei parassiti sulle piante, di cui si dovrà fare invece carico la scuola, come richiesto da chi il giardino lo ha realizzato.


Una pianta di Aucuba

 

 

CONCLUSIONI        

L'attività presentata è stata interamente seguita e coordinata dalla prof.ssa Mazzei Costanza, insegnante di Scienze Naturali presso l'Istituto, ed è stata decisa nell'ambito della progettazione per l'educazione ambientale, dove l'iniziativa aveva titolo: "una pianta che cresce con me". Si è fatto ricorso alle seguenti collaborazioni, che si vogliono, qui, anche ringraziare:

Un ringraziamento particolare ai Dirigenti Scolastici che si sono alternati in questo periodo (Prof. F. Evangelisti e attuale Prof. G. Murruchi) e che si sono dimostrati sempre disponibili e sensibili ad accogliere le necessarie richieste. Segue il progetto sull'erbario, realizzato durante questo anno scolastico (2002/2003) e in continuità con l'attività precedente. Anche tale progetto vede gli studenti impegnati con l'insegnante di Scienze, sia nello spazio delle lezioni (un'ora settimanale con i gruppi più motivati) che dell'approfondimento (con tutta la classe).

Ma prima, un riconoscimento agli studenti che si sono impegnati nel corso degli anni nei  progetti, in modo propositivo e con grande entusiasmo. E' un pensiero dedicato a loro, inedito ed originale, che vuole essere significativo anche del modo con cui hanno affrontato questa esperienza, affinché  facciano tesoro per il seguito di quanto appreso.

 

 

PENSA

 Sarà quello che saprai

 realizzare

a parlare di te.

Partecipare è come

non rinunciare a essere

e la realtà di amare*

dà la fiducia necessaria.

Tutti insieme saremo.

 

*Amare, in questo caso, la natura nelle sue espressioni e manifestazioni, amare lo studio, amare lo scoprire cose nuove, amare le idee e la voglia di realizzarle, amare di esserci… amare la vita con entusiasmo.

L'aiuola nel suo aspetto invernale

 

L'aiuola nel suo aspetto primaverile