Ora del silenzio per ricordare
tutte le vittime del terrorismo e delle guerre Esprimiamo
dolore profondo per i carabinieri e per tutte le vittime dell'attentato di Nassiriya; come
per tutte le vittime dei ricorrenti attentati terroristici delle scorse settimane in
Turchia, in Israele e in diverse parti del mondo. Eravamo
però fin dall'inizio e siamo tutt'oggi contrari alla presenza militare italiana in Iraq:
la guerra, anziché sconfiggere, alimenta nuove azioni terroristiche; stratifica odi e
rancori, oltre a creare vittime e distruzioni. In ben
precisate situazioni di conflitto possono rendersi inevitabili operazioni di polizia
internazionale, non di guerra: queste vanno
attuate esclusivamente sotto il diretto impegno dell'ONU. Solo
con il negoziato e con le azioni preventive si può avviare una pace reale e duratura,
fondata sul pieno rispetto dei diritti umani e sulla convivenza civile. Una
delle situazioni maggiormente dirompenti oggi a livello mondiale resta l'irrisolta
questione palestinese: solo il generarsi di una reale volontà di collaborazione da
entrambi le parti in conflitto può creare le minime condizioni per un accordo di pace tra
Israele e Palestina, con due popoli in due stati. Occorre
impegnarsi tutti e sempre, non solo quando i mezzi di informazione parlano delle guerre e
degli attentati, per togliere le radici economiche, sociali, di fanatismo religioso al
terrorismo. Vanno definiti obiettivi concreti che vedano l'impegno democratico della
popolazione. Il mondo ha urgente bisogno di
nonviolenza via venezia, 7 -
Alessandria 25
novembre 2003 |