Luciana Randazzo, pensionata, un´agguerrita donna di destra
“IL RISPETTO LE DONNE SE LO DEVONO CONQUISTARE SUL CAMPO, NON LO DEVONO
PRETENDERE PER DIRITTO”.
Ecco la testimonianza di Luciana Randazzo, 61
anni, nata a Roma, che vive e lavora ad Anguillara. Dopo 40 anni di
lavoro di cui
http://www.prolocoanguillarasabazia.org
Luciana ci racconta come è iniziata la sua avventura. “Più che di inizio, direi che l’esperienza che sto
vivendo è solo un naturale proseguimento di quell’avventura che ha
caratterizzato tutta la mia vita.
Mi si sono presentate sempre delle sfide alle
quali non ho potuto rinunciare (mio marito mi definisce
“l’irriducibile”)
l’ultima delle quali risale al 1990 quando
mi fu proposto di diventare ispettore, ruolo da sempre e rigorosamente
riservato al
regno maschile.
Per anni sono stata l’unica
ispettora
donna e le chicche che potrei raccontare sono centinaia. Tuttavia ho
retto e credo con un discreto successo.”
Ha
mai sostenuto le lotte femministe iniziate quando lei era una ragazza?
“Non
sono mai stata una femminista, primo perché credo che la donna ha
comunque un quid in più dell’uomo e poi credo che il rispetto vada
conquistato sul campo e non acquisito per diritto. Non ho mai ritenuto
giusto affrontare battaglie in virtù del sesso: ci sono molte donne che
non meritano rispetto come ci sono tanti uomini che hanno tutta la mia
ammirazione”.
Continui a raccontarci del suo percorso professionale. Tra Consiglio
Direttivo, Revisori dei conti e Probi viri (di cui lei fa parte) sembra
che le “quote rosa” della Pro Loco di Anguillara siano davvero
rispettate. Come si trova a lavorare nel suo gruppo, qual è la media
dell’età, ha riscontrato differenze di ruoli e di grado di autorità in
base al genere dei partecipanti al gruppo?
“L’ingresso nella Pro Loco di Anguillara è stato quasi casuale. Proprio
in funzione del fatto che ho sempre partecipato alla vita del paese per
collaborare con le amministrazioni a risolvere le numerose problematiche
sociali (pendolarismo, inquinamento elettromagnetico, asili nido, ecc.),
sono venuta a conoscenza della costituzione di una pro loco. Ho sempre
amato il territorio dove ho vissuto, e vivo. Quale mezzo più efficace
per migliorare la vita se non una Pro Loco? Non è stato tutto facile: le
novità fanno sempre paura! Anche all’interno del gruppo ci sono state
incomprensioni, ma piano piano si sta conquistando quell’equilibrio
indispensabile per l’efficienza di un team. Donne, uomini,
prevaricazioni? Non voglio neppure parlarne, più se ne parla e più il
problema si ingigantisce (fidatevi).
Un
consiglio? Lavoro e poche chiacchiere, camminerai a testa alta e tutti
ti rispetteranno come meriti.”
Che
ne pensa della situazione della donna imprenditrice in Provincia? Crede
che ci siano maggiori possibilità per le donne quando gli ambienti di
riferimento (istituzioni, amici, luoghi di svago) facciano sempre parte
della stessa cerchia di conoscenti e dunque le capacità di ciascuno
siano più facilmente identificabili? Oppure ritiene che questo sia un
ostacolo?
“In
tutti i lavori è più facile inserirsi in un conteso dove sei conosciuta
non tanto per le esperienze maturate (potresti essere al tuo primo
impiego) ma per il tuo modo di essere, per la tua personalità, per la
tua forza di volontà, per la tua curiosità, ecc.. Per rispondere alla
tua domanda sarebbe un ostacolo se queste cose non ce l’hai!”
Cosa
pensa del “tetto di vetro”, quell’ultimo -spesso insuperabile- gradino
verso i ruoli di potere che rendono la scalata verso il successo, da
parte delle donne, un cammino frustrante e dall’esito scontato?
“Penso che la vita è fatta di scelte e, fino a prova contraria, la
maggior parte delle donne vorrebbe arrivare in alto senza rinunciare a
farsi una famiglia e soprattutto a seguire i figli, morale: non si può
avere tutto! Certo, anche per le donne che hanno scelto la carriera
rinunciando alla famiglia il percorso sicuramente non è stato facile
perché non è solo un gradino dove puoi trovare ostacoli ma in tutto il
tuo cammino, le spallate che devi dare sono veramente tante, ma
purtroppo ci vorrà almeno un’altra generazione per cambiare quella
mentalità che si sta rivelando una caratteristica propria di noi
italiani. Ma se rifletto bene mi viene un dubbio: sarà colpa delle donne
non troppo in gamba o degli uomini inguaribilmente maschilisti? Il tempo
forse ci darà la risposta.”
Cosa
pensa della vincita di Obama alle elezioni americane –a prescindere
dalla fazione politica che egli rappresenta- e in particolare
dell’abbandono (a suo favore) del percorso della Sign.ra Cliton? Quali
probabilità aveva secondo lei una candidata donna alla Casa Bianca?
“L’America è un grande Paese e anche in questo caso ha dimostrato la
grande democrazia del popolo americano. Un Presidente di pelle scura?
Che problema c’è basta che sia in gamba! Un Presidente donna?
Che problema c’è basta che sia in gamba! Gli americani sono più
giovani di noi di secoli e secoli ma, sull’uguaglianza di diritti e
doveri sono più avanti a noi di secoli e secoli.”
(Delt@
Anno VII, N. 112 del 26 maggio 2009)
Angelica Alemanno |