di Angelica Alemanno

 

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Luciana Randazzo, pensionata, un´agguerrita donna di destra

“IL RISPETTO LE DONNE SE LO DEVONO CONQUISTARE SUL CAMPO, NON LO DEVONO PRETENDERE PER DIRITTO”.

Ecco la testimonianza di Luciana Randazzo, 61 anni, nata a Roma, che vive e lavora ad Anguillara. Dopo 40 anni di lavoro di cui 37 in banca, arrivata alla pensione non ha alcuna intenzione di “mettere i remi in barca”, ma anzi, con intelligenza vivace e spirito di iniziativa, mette il proprio talento di comunicatrice e la propria provocante forza battagliera al servizio del proprio Comune, aprendo e gestendo il sito della Pro Loco, di cui è anche Presidente dei Probi Viri. Non é certo una donna progressista, ma sulle possibilità sociali e professionali delle donne é molto ottimista.

http://www.prolocoanguillarasabazia.org

 

Luciana ci racconta come è iniziata la sua avventura.

“Più che di inizio, direi che l’esperienza che sto vivendo è solo un naturale proseguimento di quell’avventura che ha caratterizzato tutta la mia vita.

Mi si sono presentate sempre delle sfide alle quali non ho potuto rinunciare (mio marito mi definisce “l’irriducibile”)  l’ultima delle quali risale al 1990 quando mi fu proposto di diventare ispettore, ruolo da sempre e rigorosamente riservato al regno maschile. Per anni sono stata l’unica ispettora donna e le chicche che potrei raccontare sono centinaia. Tuttavia ho retto e credo con un discreto successo.”

 

Ha mai sostenuto le lotte femministe iniziate quando lei era una ragazza?

“Non sono mai stata una femminista, primo perché credo che la donna ha comunque un quid in più dell’uomo e poi credo che il rispetto vada conquistato sul campo e non acquisito per diritto. Non ho mai ritenuto giusto affrontare battaglie in virtù del sesso: ci sono molte donne che non meritano rispetto come ci sono tanti uomini che hanno tutta la mia ammirazione”.

 

Continui a raccontarci del suo percorso professionale. Tra Consiglio Direttivo, Revisori dei conti e Probi viri (di cui lei fa parte) sembra che le “quote rosa” della Pro Loco di Anguillara siano davvero rispettate. Come si trova a lavorare nel suo gruppo, qual è la media dell’età, ha riscontrato differenze di ruoli e di grado di autorità in base al genere dei partecipanti al gruppo?

 

“L’ingresso nella Pro Loco di Anguillara è stato quasi casuale. Proprio in funzione del fatto che ho sempre partecipato alla vita del paese per collaborare con le amministrazioni a risolvere le numerose problematiche sociali (pendolarismo, inquinamento elettromagnetico, asili nido, ecc.), sono venuta a conoscenza della costituzione di una pro loco. Ho sempre amato il territorio dove ho vissuto, e vivo. Quale mezzo più efficace per migliorare la vita se non una Pro Loco? Non è stato tutto facile: le novità fanno sempre paura! Anche all’interno del gruppo ci sono state incomprensioni, ma piano piano si sta conquistando quell’equilibrio indispensabile per l’efficienza di un team. Donne, uomini, prevaricazioni? Non voglio neppure parlarne, più se ne parla e più il problema si ingigantisce (fidatevi).

Un consiglio? Lavoro e poche chiacchiere, camminerai a testa alta e tutti ti rispetteranno come meriti.”

 

Che ne pensa della situazione della donna imprenditrice in Provincia? Crede che ci siano maggiori possibilità per le donne quando gli ambienti di riferimento (istituzioni, amici, luoghi di svago) facciano sempre parte della stessa cerchia di conoscenti e dunque le capacità di ciascuno siano più facilmente identificabili? Oppure ritiene che questo sia un ostacolo?

 

“In tutti i lavori è più facile inserirsi in un conteso dove sei conosciuta non tanto per le esperienze maturate (potresti essere al tuo primo impiego) ma per il tuo modo di essere, per la tua personalità, per la tua forza di volontà, per la tua curiosità, ecc.. Per rispondere alla tua domanda sarebbe un ostacolo se queste cose non ce l’hai!”

 

Cosa pensa del “tetto di vetro”, quell’ultimo -spesso insuperabile- gradino verso i ruoli di potere che rendono la scalata verso il successo, da parte delle donne, un cammino frustrante e dall’esito scontato?

 

“Penso che la vita è fatta di scelte e, fino a prova contraria, la maggior parte delle donne vorrebbe arrivare in alto senza rinunciare a farsi una famiglia e soprattutto a seguire i figli, morale: non si può avere tutto! Certo, anche per le donne che hanno scelto la carriera rinunciando alla famiglia il percorso sicuramente non è stato facile perché non è solo un gradino dove puoi trovare ostacoli ma in tutto il tuo cammino, le spallate che devi dare sono veramente tante, ma purtroppo ci vorrà almeno un’altra generazione per cambiare quella mentalità che si sta rivelando una caratteristica propria di noi italiani. Ma se rifletto bene mi viene un dubbio: sarà colpa delle donne non troppo in gamba o degli uomini inguaribilmente maschilisti? Il tempo forse ci darà la risposta.”

 

Cosa pensa della vincita di Obama alle elezioni americane –a prescindere dalla fazione politica che egli rappresenta- e in particolare dell’abbandono (a suo favore) del percorso della Sign.ra Cliton? Quali probabilità aveva secondo lei una candidata donna alla Casa Bianca?

 

“L’America è un grande Paese e anche in questo caso ha dimostrato la grande democrazia del popolo americano. Un Presidente di pelle scura? Che problema c’è basta che sia in gamba! Un Presidente donna?  Che problema c’è basta che sia in gamba! Gli americani sono più giovani di noi di secoli e secoli ma, sull’uguaglianza di diritti e doveri sono più avanti a noi di secoli e secoli.”

 

(Delt@ Anno VII, N. 112 del 26 maggio 2009)                                     Angelica Alemanno