La saggezza delle prostitute di Elisabeth Pisani

 

 

Editoria

 

 

Avevamo assistito al divampare di focolai dell’epidemia di Aids […]. In tutto il mondo esistevano sacche ad altissimo rischio. Consumatori di droga per via iniettiva, omosessuali, sex worker e loro clienti stavano per essere raggiunti dalle fiamme, ma nessuno sembrava preoccuparsi di approntare strumenti adeguati per impedire il diffondersi dell’incendio.

Viviamo in un mondo in cui nulla si sottrae alle strategie di mercato. Neanche la lotta all’Aids.

Elisabeth Pisani, epidemiologa ed esperta di Aids, ha dato vita nel suo ultimo libro, La saggezza delle prostitute, ad un racconto, secco e incalzante, sul fenomenale boom dell’industria dell’Aids e dei suoi  meccanismi: di come sono stati manipolati i dati sul contagio per accendere i riflettori sulla malattia, dello sperpero insensato di soldi da parte delle Ong, della tattica del terrore e dell’allarmismo usati per convincere i governi a cercare fondi per prevenire il virus. Non un libro di fiction, ma la descrizione precisa di eventi, circostanze e dati riportati con la massima fedeltà, insieme a nomi, dichiarazioni e documenti reali, la maggior parte dei quali accessibili attraverso il sito web del libro, http://www.wisdomofwhores.com/references.

L’autrice ci guida in un intenso viaggio attraverso l’Indonesia, la Cina, l’Africa sub-sahariana e il Nord America, esplorando mondi di cui non si vuole sentir parlare: mercato del sesso, prostitute, rent boys, protettori. E ancora tossicodipendenti, poliziotti, assistenti sociali. Scoprendo che a rendere difficile la lotta contro l’Hiv sono le ideologie reazionarie e i grossi investimenti gestiti da mani sbagliate.

La prima cosa da fare era ottenere più fondi per la prevenzione dell’Hiv. Questo significava convincere i paesi ricchi che avrebbero dovuto preoccuparsi per la diffusione dell’Aids nei paesi poveri. […]. Come avremmo potuto convincere i paesi ricchi a sborsare i soldi per l’Aids? Facendo in modo che avvertissero la minaccia dell’incendio che si diffondeva da un paese all’altro, dipingendo un ritratto a tinte fosche della devastazione che lasciava dietro di sé […].

 

(Delt@ Anno VII, N 10 del 22 Gennaio 2009)                           Claudia Frattini