Esistenze ai margini,  dall’America al delta del Po  

 

Editoria

 

 

(Roma) Con Gelide scene d’inverno,   appena pubblicato da minimum fax e finora inedito in Italia, esordiva nel 1976 Ann  Beattie, oggi una delle maggiori scrittrici statunitensi  di racconti,  capofila della corrente minimalista,  che qui si sperimenta nella forma romanzo. L’opera racconta di una sconquassata famiglia americana, rappresentante non già dell’operosa  working class ma di un ceto sociale allo sbando, in totale perdita di controllo e incapace  di trovare un riconoscimento ai propri sforzi. Charles, il protagonista, con il suo amore per  Laura, le sue idiosincrasie nei confronti della  madre squilibrata e del patrigno, il  confuso sentimento di tenerezza per la sorella e gli amici, è un giovane paralizzato che non riesce a dare una svolta alla propria esistenza ‘inconcludente’ e , insieme a lui tutti gli altri si muovono guardati con ironia dall’autrice,  come dei pesci in un acquario. E’ il ritratto di un’America senza speranza e senza salvezza raccontata con uno stile freddo e misurato che non concede aggettivi al lettore,  ma lascia trasparire a tratti comprensione per gli antieroi di una quotidianità che ha dimenticato i salvifici riti borghesi. Minimum fax pubblica anche Quando verrai, seconda prova di Laura Pugno che, già con Sirene, aveva dato ottima prova della propria capacità di affrontare la letteratura fantastica,  contaminandola con un pietoso realismo  attento alla condizione umana. L’adolescente  Eva è cresciuta senza padre, vive in roulotte con sua madre Leila nel delta del Po,  un territorio che diventa esso  stesso fantastico, straniante, e affronta l’adolescenza aggirandosi in un mondo ai limiti della legalità fatto di ambulanti, immigrati clandestini e nessuna tipica sicurezza borghese. Il  contatto con un misterioso vagabondo che, come lei,  ha il corpo afflitto da misteriose macchie ,  le rivelerà i suoi poteri , la capacità di vedere la morte delle persone toccandole. Uno struggente romanzo di formazione che si dipana nei modi del romanzo fantastico e conferma Pugno una delle migliori voci dell’ultima generazione della letteratura italiana.

(Delt@ Anno VII, N 199  del 27 ottobre 2009)