Gli intimi tormenti di Gabriella Kuruvilla in “E’ la vita dolcezza!”

 

 

Editoria

 

 

(Roma) Uomini e donne intensi, enigmatici. Stranieri a se sé stessi e agli altri, sempre in bilico sul proprio destino. Neri e meticci in lotta con la vita, nel tentativo di ricomporre il cuore e afferrare la propria unicità. Questi i volti e le anime ritratte da Gabriella Kuruvilla nel suo E’ la vita dolcezza! (Baldini Castaldi Dalai editore), volume che scandaglia luoghi e situazioni intrisi di esistenza: intimi tormenti in cui l’autrice inciampa quasi per caso, incontrando ricordi, malinconie, sogni, rabbie, desideri. Nessun giudizio, né compassione. Parole taglienti, urla di rabbia, sprazzi di colore che si posano sulle pagine a descrivere il tormento. Quello di una donna rinnegata, sprofondata nell’attesa di qualcuno che non è mai tornato; il disagio di un adolescente prigioniero in casa sua, satura dell’alcol e del fumo di sigaretta che intossicano il corpo e l’anima di sua madre; il destino beffardo di una bambina che scivola, quasi senza accorgersene, dagli esercizi di scrittura alla vita di strada; la delusione di un sogno, una casa di acrilico su tela simbolo di un ritorno incompiuto; la desolazione di una sciarpa sporca, bagnata e gettata a terra a ricordo di un legame spezzato; riccioli rossi impigliati tra le foto e i ritagli di giornale di un appartamento parigino, unici residui di un amore tradito. E ancora tante altre tracce di vita, immagini graffianti ed esanimi dipinte dall’autrice a comporre il mosaico dell’esistenza: uomini e donne a metà, diversi, ma in fondo uguali nel comune destino di tormento e solitudine.

E’ la vita, dolcezza!

Nata a Milano il 26 febbraio 1969, da padre indiano e madre italiana, nel 1995 si è laureata in architettura e nel 2000 è diventata giornalista professionista. Ha collaborato per vari quotidiani e riviste, tra cui il “Corriere della Sera”, “Max”, “Anna”, “Marie Claire”, “Cosmopolitan”, “Urban” e “D”, occupandosi di attualità, costume, cinema e viaggi. Dal 1998 al 2002 ha lavorato, come redattrice ordinaria per il mensile di arredamento “Brava Casa” (Rizzoli).

Nel maggio del 2001 ha pubblicato, con lo pseudonimo di Viola Chandra, il romanzo Media chiara e noccioline edito da DeriveApprodi, mentre nel novembre 2005 è uscita l’antologia Pecore nere (Laterza), in cui sono presenti due suoi racconti, Ruben e India, che trattano il tema della doppia identità per gli immigrati di seconda generazione».  

(Delt@ Anno VI, N. 226 del 17 novembre 2008)                                Claudia Frattini