Dioniso e le donne di Leda Bearné

 

 

Editoria

 

 

Miti affascinanti di tempi remoti. Misteriose leggende di un mondo lontanissimo, primordiale, selvaggio. L’energia multiforme di un’antica divinità: imprevedibile, folle, sconvolgente e totalizzante, capace di confluire in un’unica conoscenza liberatrice, una beatitudine gioiosa e trascendente. Spunti inaspettati, tracce improvvise di un intricato sentiero attraverso il quale ci conduce Leda Bearné, che testimonia, con tratto denso e chiaro, i più profondi significati simboleggiati da Dioniso, colui che illumina, delizia degli uomini e fonte di esultanza per i mortali. Colui che rende folli e divine le donne. O meglio, quelle fortunate e coraggiose che lasciano ogni cosa pur di seguirlo e ritrovare in sé stesse la sua possente, divina ebbrezza: donne entusiaste, libere dalla propria identità personale e sociale, capaci di non assoggettarsi a qualsivoglia dominio maschile e di trascendere la normale vita umana. Donne che il Dio rende perennemente beate.

Leda Berané tratteggia il profilo di un Dio potente, trascendente ed impersonale di cui le parole e le nozioni non potranno mai dare prova. Una luce interiore che permette, d’un tratto, di vedere oltre la normale realtà, ovvero di sentire e comprendere, dietro gli avvenimenti del mondo materiale, dimensioni sottili e invisibili, sottratte alla ragione e alle ordinarie capacità fisiche ed emotive.

I culti, le leggende, i miti tramandatici riguardo questa antica divinità – afferma l’autrice – sembrano indicare un sentiero oggi del tutto cancellato, una strada col tempo abbandonata e già nell’antica Grecia riservata a pochi. Un mondo privo delle regole imposte dalla civiltà, antecedente le convenzioni sociali, non dominato dalla materialità e dalla logica razionale. Sì, perché Dioniso, colui che vaga nella notte imprendibile e indefinibile, è il Dio dell’Eros al di là di ogni morale, dell’ebbrezza folle e del gioco, della gioia sfrenata e della libertà. Ma forse, proprio perché Dioniso rappresenta quanto di più distante dalle società attuali, il ritrovarlo può costituire una via d’uscita dai mille condizionamenti che incombono sul secolo appena iniziato e dall’offerta infinita di modi di vita accomunati dal voler ricondurre, o meglio ridurre ogni cosa ad un livello sempre umano e controllabile.

E allora, addentriamoci nel cuore di questi racconti simbolici, veicoli di verità trascendenti nascoste sotto la forma narrativa di storie; abbandoniamoci a queste pagine come al canto delle sirene; arrendiamoci a quell’affascinante e sconvolgente mistero cui gli antichi Greci diedero il nome d’un Dio, Dioniso.

Un forte vento che infuria in una foresta selvaggia e vergine, un animale selvatico che corre nel folto di un bosco, la picchiata di un rapace, o il frangersi di un’onda sullo scoglio…

 

(Delt@ Anno VI, N 239 del 2 Dicembre 2008)                              Claudia Frattini