Donne e famiglie nei sistemi di Welfare: esperienze nazionali e regionali a confronto

 

 

Editoria

 

 

 

(Roma) Il volume curato da Elisabetta Vezzosi e Roberta Nunin, edito da Carocci, pone l’attenzione sulle politiche di Welfare in favore di donne e famiglie e sulle risposte statunitensi, europee, italiane e regionali alle nuove realtà familiari. L'Italia è il Paese europeo con la spesa sociale più bassa, soltanto il 26,4 % del Pil stanziato nel 2006, rispetto al 31% di Francia e Germania, ed è in fondo alla classifica Ue anche per quella più sbilanciata. Pochissimo a: famiglie, maternità, disoccupazione e disagio sociale, quasi tutto alla previdenza (Fonte Cgia-Mestre).

Ancora oggi è la rete familiare a svolgere il ruolo centrale di sostegno, a fronte di sussidi pubblici marginali, scarsa diffusione di flex-time e di congedi genitoriali. Manuela Naldini nel saggio Trasformazioni lavorative e familiari: soluzioni di policy in regimi diversi di welfare, osserva soprattutto la poca sensibilità delle aziende verso misure innovative, tranne i casi in cui siano previsti incentivi statali. Non meno tragica è la situazione analizzata da Alessandra Pescarolo in Lavoro, famiglia e welfare: la nuova Europa e la trasformazione italiana, secondo cui il rischio di uscire dal mercato del lavoro delle madri italiane, con contratti flessibili, è del 40%.

In questo desolante contesto, uno dei pochi elementi positivi pare offerto dalle buone prassi adottate in Friuli Venezia Giulia, argomento affrontato dalla Nunin e da Michela Del Piero. Con la legge 18/2005, il Friuli si è posto l’obiettivo di favorire l’ingresso, la permanenza ed il superamento di ogni forma di discriminazione femminile nel lavoro, con la promozione del tempo flessibile e parziale, la condivisione delle responsabilità familiari e percorsi formativi specifici. L'occupazione femminile intesa come risorsa da valorizzare, ha portato in Friuli ad una crescita cospicua ed è passata dal 39% del 2000 al 54,6% del 2006: questo dimostra che la diminuzione dello scarto esistente tra i principi scritti sulle carte e l'effettività delle misure rappresenta una strada valida da percorrere, perché la nostra democrazia non resti incompiuta.

(Delt@ Anno VII, N 156 del 7 settembre 2009)                          Elisa Salvati