(Roma)
Diotima è il personaggio mitologico celebrato da Giove il quale,
trovandosi nella necessità di evocare una parola d’amore, si trova
obbligato a richiamare la figura femminile.
“Il corpo di Diotima. La passione filosofica e la libertà femminile”
è anche il titolo del libro di Patrizia Caporossi (Edizioni Quodlibet)
presentato Giovedì 26 marzo alle ore 18,30 presso
Il
Corpo di Diotima
appare secondo il racconto delle intervenuto come il luogo i cui
passione politica e passione filosofica si fondono insieme e diventano
corpo, cioè materia. “Il Corpo di Diotima – dichiara l’autrice – è il
pensiero del movimento delle donne”. Incentrato sull’epoca del neofemminismo, “Il Corpo di
Diotima”, frutto del lavoro di ben tre anni, raccoglie e racconta le
impressioni, le passioni e la pratica politica che si respiravano negli
anni 70 attraverso il percorso personale dell’autrice che si è
intrecciato con momenti storici fondamentali della storia del movimento
delle donne e piu’ in generale del nostro paese. Ci sono gli anni 70 dell’UDI di Roma, quando l’unione
era ancora un collettivo, c’è la svolta modenese. “Ricordo – dichiara
l’autrice – che all’epoca ero alla ricerca di un lavoro, quando a
seguito di un periodo da volontaria che svolsi all’UDI di Modena mi
proposero un posto da funzionaria. Ebbi l’impressione di aver trovato il
lavoro della mia vita.” L’UDI di Modena presentata come perfettamente
inserita nella struttura della città emiliana in cui tutto era
esattamente istituzionalizzato. L’UDI modenese, che allora contava piu’
di 5 mila iscritte, vale a dire piu’ grande del partito socialista,
aveva una vera e propria struttura organizzativa partitica. Il congresso sciolse quel tipo di organizzazione e a
questa scelta segui’ il ritorno di Patrizia Caporossi nella sua città
natale, Ancona. Questo libro è soprattutto pensiero filosofico che si
fa pensiero politico. “Il pensiero femminile – spiega l’autrice – è
sempre pensiero contemporaneo nella misura in cui diventa patrimonio o
matrimonio sociale”. Il libro
che pur ha il taglio della differenza non è solo il punto di vista di
una ex funzionaria del movimento degli anni 70, ma ha una chiara
prospettiva politica ed è frutto di una riflessione documentata.
Il
volume contiene anche un grosso lavoro ermeneutico, laddove la scelta
delle parole è già di per se’ un fine. “In questo libro ho cercato di
fare i conti con il concetto di genere – dichiara Il libro che spiega come la soggettività femminile si
costituisca tramite la relazione e l’incontro e che immagina il potere,
riconducendolo alla radice
semantica del termine, come possibilità, sembra davvero convincere e si
presenta come un tassello davvero aggiuntivo a quanto di già scritto sul
movimento delle donne.
(Delt@
Anno VII, N 67 del 30 Marzo 2009)
Rachele Bimbi
|