Educare alle differenze. Riconoscere e valorizzare
la pluralità delle soggettività, femminili e maschili. «Occuparsi di politiche di generi senza affrontare
il nodo delle trasformazioni intergenerazionali e dunque senza
avvicinare anche il mondo della scuola – sottolinea nella prefazione
Enza Vito, Assessora alle Pari Opportunità della Provincia di Venezia –
significa condannarsi a una prospettiva parziale e miope, priva di
un’attenzione verso la sostenibilità nel tempo e nel futuro dei propri
stessi sforzi». Un punto di partenza ineludibile anche per le
curatrici del volume, che, nel dare risposta ai quesiti sopra esposti,
hanno chiamato in causa l’immaginario dei giovani per sviluppare forme
di relazione di tipo restituivo, nelle quali, cioè, ciascun individuo
viene riconosciuto in base al valore della differenza e senza
imposizione. «Nell’instabilità e nella contraddittorietà che da
anni attraversano le politiche dell’istruzione nel nostro paese –
specificano, a questo proposito, Ivana Padoan e Maria Sangiuliano
nell’introduzione – gli obiettivi di educazione a una cittadinanza di
genere e di promozione di una cultura di non discriminazione nella
scuola non ricevono l’attenzione che meritano; e quei pochi che sono
presi in considerazione rischiano di scomparire di fronte alle
resistenze di comportamenti di difesa di poteri acquisiti». L’evoluzione del tempo e i complessi mutamenti
sociali della postmodernità rendono sempre più urgente affrontare la
questione dei generi, per approdare a culture di relazione diverse da
quella che continua a creare minorità. Una nuova forma di coabitazione
di genere, in altre parole, che sappia dare valore alle diverse
esistenze cogliendo le intelligenze plurali della vita. Si tratta, prima di tutto, di una rivoluzione
psicologica, in quanto le tipologie relazionali tra differenti, nelle
quali si dà valore alle diverse esistenze, esigono un sapere e un dire
diversi: in sintesi, un’educazione “altra” permeante l’intera società e
in grado di annullare le distanze. Sulla base di questo sentire, il volume - che
contiene anche un CD-ROM con 12 video e interviste - ci accompagna lungo
un percorso di radicale decostruzione critica delle forme,
irrigidite e stereotipate,
attraverso cui le identità di genere sono culturalmente e socialmente
plasmate. A partire da una serie trasformazioni dei modelli, delle
politiche e delle pratiche di genere nella formazione identitaria di
uomini e donne.
(Delt@
Anno VII, N 65 - 66 del 27 - 28 Marzo 2009)
Claudia Frattini |