(Roma) Dobbiamo
ringraziare la casa editrice Ombre Corte per la riedizione, dopo venti
anni, di un testo
fondamentale per il femminismo, italiano e non solo (fu tradotto quasi
subito sia in inglese che in tedesco) ormai introvabile: stiamo parlando
di
Nonostante Platone. Figure femminile nella filosofia antica
di Adriana Cavarero (€
13,00), docente di Filosofia Politica a Verona e figura di spicco del
femminismo del nostro Paese. Nel testo Cavarero inventa figure
femminili, anzi, come dichiara lei stessa, le ruba: saccheggia i testi
classici, da Omero a Platone, identificato come l’origine del pensiero
antico e dunque responsabile di “quell’ordine simbolico patriarcale che
giunge fino a noi”. Le ruba per trasferirle su una nuova scena,
riservata alle donne, dove esse assumono un senso diverso e aprono a una
diversa prospettiva sul mondo. Nella prefazione per questa edizione,
l’autrice definisce il libro, scritto venti anni prima, come un “libro
felice: perché in termini femministi, sta al punto giusto del passaggio
fra movimento di liberazione ed esercizio della libertà”.
Libertà, scrive
Cavarero, “è un nome vago […] riguarda la possibilità che siano le donne
stesse a dire
cosa e
chi sono, invece di
adeguarsi alle caratteristiche della pretesa ‘natura’ femminile definita
dalla tradizione. Dunque i ‘furti’: Penelope, Demetra, Diotima e
un'umile servetta tracia
sono le protagoniste della sottrazione: “si tratta di registrare alcune
esperienze di libertà femminile e di fornire una galleria di figure
nelle quali (le donne) possano riconoscersi”. Penelope allora “non
attende affatto Ulisse, tiene piuttosto sotto scacco i Proci e tutto il
regno di Itaca col celebre trucco della tela”. Un libro che è un regalo
di felicità a tutte, perché, come conclude Cavarero, “nonostante
Platone, siamo in tante”. Oltre alla riedizione di
Nonostante Platone
Ombre Corte ha pubblicato di recente anche
Differenza e relazione. L'ontologia dell'umano nel pensiero di Adriana
Cavarero e Judith Butler (€
15,00), un testo che intreccia la riflessione della filosofa italiana
con Judith Butler, fondatrice della queer theory e punto di riferimento
del femminismo, lesbico e non, internazionale. Ben introdotto da Olivia
Guaraldo, con un accurato glossario e una ricca bibliografia, il
volumetto contiene quattro saggi che affrontano variamente il pensiero
di Butler e Cavarero, per concludersi con un dialogo fra le due
filosofe,
Condizione umana contro ‘natura’
in cui le filosofe femministe
si confrontano sul ruolo che ciascuna attribuisce alla psicanalisi. Per
Butler la psicanalisi è “inevitabile – scrive Guaraldo – in quanto
modalità di conoscenza del sé che rende conto anche dei lati oscuri,
inconsci o repressi, che contribuiscono a costruire la soggettività”.
Per Cavarero invece, “l’opacità del sé a se stesso è conseguenza del
primato della relazione sul singolo”, ma non è detto che su tutto questo
si possa o si debba intervenire. Un dibattito da cui traspare la grande
distanza sul tema e che è interessante per le ricadute politiche della
nozione di soggettività, che entrambe decostruiscono; il merito del
testo però è anche quello di avere riaffrontato alcune questioni del
dibattito teorico femminista e avere riproposto il pensiero di Cavarero
e Butler per “interrogarlo, sollecitarlo, criticarlo, nella speranza di
riuscire, nonostante l’insensatezza dell’oggi, a produrre senso e
comprensione”. (Delt@
Anno VII, n. 210 del 9 Novembre 2009) |