Mara Carfagna: “le donne la politica la sanno fare, in alcuni casi anche meglio degli uomini”

 

 

Editoria

 

 

(Roma) Le donne ce la fanno: da Margaret Thatcher a Angela Merkel, da Condoleezza Rice a Sarah Palin, passando per Yulia Tymoshenko, Ayan Hirsi Ali, Rachida Dati e Tzipi Livni. Otto ritratti, tra il saggistico e il giornalistico, disegnati dalla Ministra delle Pari Opportunità, Mara Carfagna, che dedica la sua opera prima alle donne che “la politica la sanno fare, in alcuni casi anche meglio degli uomini”. Una interessante geografia, informata e precisa, non solo del potere al femminile, ma anche della situazione politica internazionale, tracciata attraverso otto profili di donne di destra: madri, mogli, ma soprattutto grandi «campionesse del conservatorismo contemporaneo» che prova dopo prova hanno affermato la propria leadership, abbattendo il muro del pregiudizio e facendo sentire le loro voci in politica e sui grandi temi planetari. Storie esemplari che dimostrano, una volta di più, il valore della specificità femminile nella sfera pubblica e privata, se è vero che la politica è prima di tutto passione e impegno. Biografie che rilanciano il concetto più puro di femminismo e l’annosa questione delle quote rosa.”Io – afferma Francesco Cossiga nella prefazione – sono sempre stato contrario alle cosiddette quote rosa”, intendendo che, in fondo, le donne che hanno le capacità per emergere alla fine ci riescono sempre. “Senza quote rosa – prosegue Cossiga - si affermò Madame Curie, due volte premio Nobel; […] Grazia Deledda […]; Nilde Iotti […]; l’autrice di questo bel libro!” Occorrerebbe, forse, indagare meglio cosa si intende veramente quando si invocano o respingono le quote rosa per l’affermazione delle donne in politica. Sono la prima  ed elementare forma di tutela di una minoranza cui è riservata una quota minima di presenza politica? O, invece, l’imprescindibile esigenza di un principio democratico capace di assicurare una rappresentanza paritetica?  E ancora: si tratta di un istituto attuabile tramite stratagemmi elettorali o forse, meglio, attraverso l’autodisciplina dei partiti, che comporta, a sua volta, la necessità di investire nella formazione di una classe politica competente di entrambi i sessi? La risposta che Mara Carfagna assegna a questi interrogativi è un impegno politico e pragmatico libero dall’ideologia, reso attraverso alcune biografie esemplari: pioniere coraggiose e capaci che hanno dimostrato, contro ogni pregiudizio, quanto la politica abbia bisogno delle donne e hanno reso un fatto, e non più una chimera, l’affermazione di una leadership al femminile.

Il Governo deve fare quello che farebbe ogni buona massaia quando il governo scarseggia: controllare i suoi conti per vedere cosa non funziona (Margaret Thatcher)

Le donne sono costrette a lottare di più per sfondare, e questo ci rende più forti (Yulia Tymoshenko)

La maggior parte dell’Europa ha vissuto l’illuminismo ed è stata una fase importante nell’evoluzione del cristianesimo. Non possiamo semplicemente ignorarlo, dicendo che siamo neutrali. Quale sarebbe allora la fonte dei nostri valori? (Angela Merkel)

La libertà e la tolleranza sono cose per cui lottare. Spero solo che chi ha conosciuto soltanto la libertà capisca che c’è bisogno di mantenerla e difenderla (Ayaan Hirsi Ali)

Riuscire nella République è possibile, i concorsi sono uguali per tutti (Rachida Dati)

I primi tempi, quando entravo in una stanza per una riunione, l’atmosfera era la stessa: “Che ci fa qui, questa?” (Condoleeza Rice)

Se non fai parte dell’élite di Washington ti considerano inadeguato. Ma io vado a Washington per servire i cittadini di questo Paese (Sarah Palin)

La nostra non è una battaglia per Israele, ma riguarda i valori dell’Occidente di cui Israele fa parte (Tzipi Livni)

(Delt@ Anno VI, N. 221 dell’11 novembre 2008)                                     Claudia Frattini