“Con pedigree” di Isabel Franc  

 

 

Editoria

 

 

Se pensiamo alla letteratura lesbica e omosessuale la prima cosa che ci viene in mente sono letture pesanti, storie di racconti tristi, di amori impossibili, di autopunizioni, di uomini e donne infelici. Il nuovo libro della collana “Il dito e la luna” rovescia questo topos. Parliamo di “Con pedigree” di Isabel Franc, in arte, per questa pubblicazione, Lola Van Guardia. Il libro, presentato giovedì 28 ottobre alla Casa Internazionale delle Donne di Roma, come sottolinea la stessa Isabel-Lola, si allontana dalle due caratteristiche peculiari dei romanzi lesbici: l’invisibilità e la tragedia. La donna è stata per lungo tempo un essere invisibile, è stata messa al margine della società civile, non le veniva data la possibilità di avvicinarsi alla cultura, non aveva la possibilità di studiare, e poi era e forse lo è ancora invisibile in relazione al sesso. La tragedia è un aspetto proprio, è una caratteristica della società patriarcale e al patriarcato conveniva che le storie di donne lesbiche fossero intrise di aspetti tragici perché la donna era destinata a rimanere da sola, a restare isolata.

In “Con pedigree” la donna lesbica assume tutt’altro aspetto; l’autrice ci introduce in un mondo in cui i suoi personaggi, tutte donne lesbiche, sono molto diversi tra loro, conducono vite differenti, vestono in maniera diversa, fanno i mestieri più disparati, appartengono a tutte le classi sociali, pensano in maniera diversa ma tutte, la sera, si ritrovano nel gay night, il bar che fa da sfondo al racconto. Questo è il vero mondo delle “creature”, come le apostrofa Lola, e questo mondo lei cerca di raccontarcelo in maniera ironica e umoristica. E ci riesce benissimo: ironia e umorismo si intrecciano in tutto il libro con il mistero e la suspense, la trama a sfondo giallo si risolve per il meglio attraverso grandi colpi di scena.

Le creature prendono corpo davanti agli occhi del lettore/della lettrice, Lola riesce a descriverle magistralmente, i loro vissuti si animano e noi entriamo nella loro quotidianità e nelle loro vite affettive. Scopriamo che queste frequentatrici del bar si combinano tra loro, che tra loro c’è un gran senso di solidarietà e che i discorsi che le coinvolgono sono discorsi attuali come quello sulla “garanzia d’identità” o, per dirla col titolo del libro, sul “pedigree” per le lesbiche. Ma il pedigree non è la carta d’identità degli animali? Si, ma c’è chi ritiene che le donne lesbiche dovrebbero essere munite di una sorta di patentino, una carta d’identità appunto che le identifichi e permetta loro di accedere a determinati locali. Questo è uno degli argomenti-ossessioni affrontate dalle creature. Ma chi sono queste donne? Sono personaggi reali che popolano la società barcellonese dove Isabel vive, ma che, probabilmente, potremmo ritrovare in qualsiasi altra realtà di una qualsiasi altra nazione. Sono tutte storie di donne vere, ragion per cui  l’autrice , insieme con l’editore spagnolo, hanno deciso di adottare, per un primo momento, lo pseudonimo di Lola Van Guardia. C’è Nati, una scrittora, un personaggio drammatico ma sfumato in chiave ironica. Tea, giornalista e critica letteraria, che si proclama etero anche se si innamora di Adelaide, la verità è che Tea ha un gusto particolare (bisogna leggere il libro per scoprirlo!). Poi  leggiamo di una tassista, di una giovane aspirante cineasta, di una parrucchiera,…Lola si diverte e ci fa divertire nel portarci tra le sue creature e lo fa dando un taglio nuovo alla sua narrazione, un taglio tutto al femminile iniziando dal linguaggio che usa, un taglio che ci suggerisce che «è giunto il tempo di ridere e di ridersi addosso allontanando dalla memoria i tempi bui in cui non si faceva altro che piangere». Naturalmente Lola-Isabel conosce anche le condizioni tragiche che esistono, ma, a suo dire, a scriverle si sentirebbe soffocare. E questo lo sa bene anche Sara Zanghì, traduttrice del libro insieme a Margherita Giacobino, che dichiara «…questo libro ci rallegra perché lascia passare, tra le maglie dell’ironia, la capacità d’amare, la tenerezza di cui siamo capaci come tutti gli uomini che hanno difeso e difendono la loro umanità…è positivo e ottimista perché implicitamente mostra che tanta strada è stata fatta grazie al nostro desiderio».

L’uscita di Con pedigree è al centro di una serie di eventi e incontri con l’autrice, che dallo scorso mese è in Italia per presentare il suo libro. Dopo Roma, Bari, Firenze e Bologna, l’autrice sarà da oggi, e fino a domenica, a Torino, Milano ( sabato 6, alle 17,00 presso la Libera Università delle Donne, corso di Porta Nuova 32, e a Brescia.

                                                                                                                                                                         Elisabetta Scarascia