Tutta una vita di Daniela Brancati

 

 

Editoria

 

 

(Roma) Tutta una vita.Mille avventure e un solo amore è il titolo del romanzo d'esordio della giornalista Daniela Brancati, pubblicato dalla casa editrice Marsilio. Nel libro è raccontata la storia di Anna-Christina, nata a Budapest nel 1924, d'origine ebraica, che si trasferisce a Milano, dove approda alla fine della guerra, per migliorare la qualità della sua vita. Proprio in Italia la donna trova l'amore e la fortuna, la sofferenza e la tristezza, dimostrando sempre un enorme coraggio. “Quella della Brancati è un'opera straordinaria: la testimonianza del coraggio e del valore di una donna che vive nelle difficoltà della guerra, ma che non perde mai la speranza di migliorare la propria vita”. Così Mario Baccini, ministro della Funzione Pubblica e presidente della Fondazione Foedus, ha commentato l'iniziativa editoriale, in occasione della presentazione del volume, tenutasi ieri  pomeriggio presso il Caffè Greco; “La condizione femminile descritta dall'autrice evidenzia il significato delle iniziative culturali promosse dalla nostra fondazione. Il libro della Brancati racconta una storia estremamente avvincente e appassionante, che si svolge durante la tragedia dell'invasione nazista, un percorso storico sapientemente descritto dall'autrice. Inoltre - ha concluso Baccini - la protagonista del libro può essere presa come punto di riferimento per tutte quelle donne che sperano in una condizione di vita migliore e che credono nel valore stesso dell'esistenza”.

“Questo libro - ha spiegato Daniela Brancati - racconta la vita di una donna che non accetta di essere soggiogata dalle sofferenze, e che crede in un futuro migliore, anche grazie all'amore per un uomo. La protagonista Anna-Christina parla attraverso il fuoco della passione e attraverso la ricerca di una propria identità; del suo essere donna fanno parte la gioia di vivere e di fare, e di non abbandonarsi mai agli eventi. Il libro vuole essere anche un manifesto per tutte quelle donne che vivono in condizioni disagiate e che, spesso, sono costrette ad vivere tra molte insoddisfazioni”.

(Delt@ Anno IV, n. 8 del 17 gennaio 2006)