Tre passi dentro il tempo

 

 

Editoria

 

 

(Roma). Tre passi dentro il tempo, edito dai tipi di Lepisma, è l’ultima opera di Giuseppina Amodei, personalità eclettica nel panorama letterario contemporaneo. L’autrice, che si è già cimentata con opere capaci di spaziare dalla narrativa alla poesia e alla saggistica pedagogica, ha saputo mantenere ancora una volta la peculiare forza evocativa del suo linguaggio, caratterizzata dalla capacità di modellare le parole quasi fossero note musicali, di renderle elastiche e dense di significati che a loro volta si intrecciano nella creazione di una realtà poliedrica e sfumata, quasi onirica.

Tre passi dentro il tempo è un’ opera che va letta con estrema concentrazione per poter cogliere i vari livelli che la attraversano, per riuscire ad assaporare i legami semantici che legano le parole concertando una sorta di sinfonia lirica e spirituale, in cui il lettore, la lettrice viengono accompagnati dalla Poesia, che, come il personaggio del Poeta, è donna.

Il testo si apre con una sorta una domanda-riflessione, palesando immediatamente il suo fascino lirico, in cui  il Poeta (l’Ombra, la figura femminile) si chiede: “ Arlecchino del Tempo/ il tuo corpo a spezzoni/ si cuce addosso specchi/ rimasugli di vetri/ aspri frattali/   Cosa inviti?/ Perché dovrei sognare”. Chi legge si trova immediatamente proiettato in una dimensione intima ed allo stesso tempo metafisica, in cui i personaggi non hanno volto e corpo, ma sono spirito puro, sono anime pensanti e straordinariamente sessuate, che si chiedono il senso dell’esistenza ponendosi interrogativi  quasi teologici. Esperio è figura maschile  e, come sottolinea in una nota introduttiva la stessa autrice, ‘può essere virtuale’,  infatti afferma la convenienza di sognare altrimenti si rischia di incorrere “nel filo doppio che ti lega senza stringerti mai” mettendo subito in chiaro che si sta riflettendo sulla condizione umana in se stessa, da sempre suscitatrice di sgomento nei singoli, soprattutto nei poeti ricchi del dono maledetto di cogliere la precarietà della vita, che racchiudendo il suo opposto rende vano ogni tentativo, e aspira all’immortalità nella certezza della morte.

“Essere o non essere…” è l’interrogativo degli interrogativi , che in questa opera si ripropone  in modo inedito: “Che cosa siete? Quali cose siete?”, chiede un’ombra femminile ad un personaggio maschile e il dialogo diventa un ‘rutilare di eventi senza corpo e senza consistenza’ tra archetipi e possibilità di esistenza; i significati trascendono i significanti, le parole diventano dense di sensazioni riuscendo a regalare momenti quasi mistici.

   E’ da tempo ormai che il teatro ha abbandonato la via maestra della parola per far trionfare gesti, silenzi, immagini d’ogni genere. Negli ultimi anni, accanto alle avanguardie che avevano esigenza di svecchiare scrittura e regia, scenografia e recitazione, abbiamo visto fiorire una infinità di improvvisatori non sempre all’altezza della situazione in atto. Il dilettantismo e il pressappochismo così hanno fatto man bassa e le “innovazioni” si sono disperse in uno sperpero di tentativi senza risultati convincenti. Giuseppina Amodei invita, con quest’opera, a ritornare coscientemente alla grande tradizione, ma naturalmente senza i pesi di nessuna retorica e senza gli affastellamenti di un repertorio vecchio e privo di mordente.

   La sua parola di teatro è densa e lievitata di sfaccettature che danno l’idea di un continuo movimento di idee e sensazioni fino a farci accorgere che la parola stessa è mutevole e capricciosa se non trova la dovuta accoglienza. E la dovuta accoglienza si ha soltanto quando gli attori e la regia sapranno assegnare ad ogni sillaba il giusto di adesione e di pathos.

   Vorremmo che fosse chiaro l’atteggiamento di questa scrittrice capace di trascinarci dentro le situazioni con naturalezza, ma senza dimenticare che la finzione a un certo punto deve farsi carne e sangue del vivere, del pensare e del sognare.

                                                                                                                                                                                         Lara Maffia