Mabruk , ricordi di un’inguaribile ottimista

 

 

Editoria

 

 

(Roma). Mabruk : benvenuto, con questo augurio Nadia Gallico Spano invita il lettore a scorrere le pagine della sua autobiografia intensa e appassionata che ripercorre con onestà e freschezza la storia della militanza comunista del ‘900. “Ricordi di un’inguaribile ottimista” è il sottotitolo del libro che riassume l’energia  con cui Nadia Spano ha affrontato la vita fino alla fine dei suoi giorni. “Un’energia indirizzata a costruire,a fare più che a pensare” come ha raccontato nel commosso ricordo della madre, Francesca Spano intervenuta in occasione della presentazione della biografia  che si è svolta venerdi 17 febbraio 2006 presso la Sala delle Colonne di Palazzo Marini, organizzata dalla Società Italiana delle Storiche con l’Associazione degli  ex-parlamentari della Repubblica. Nelle parole della figlia Nadia rivive come una donna concreta, piena di coraggio che ha vissuto tutta la vita da comunista aderendo alle trasformazioni del suo partito e rimanendogli fedele sempre, anche quando questo significava fare delle rinunce. Militante combattiva ha sempre agito con passione,ma ciò che più la contraddistingueva era la sua straordinaria capacità di parola, la sua voce con cui sapeva catturare l’attenzione e intessere relazioni, in quanto per lei la “relazione veniva prima dell’ideologia”. Per Francesca Spano sua madre ha vissuto il suo ruolo politico con umiltà mostrandosi inadeguata e divertita di fronte ai privilegi riservati ai parlamentari, non ha mai desiderato il potere, ma ha speso il suo impegno politico nell’ascoltare e cercare di risolvere i problemi degli altri,  intese l’essere comunista come un forte impegno di solidarietà verso i più deboli.

Nata  a Tunisi nel 1916 Nadia Spano iniziò da giovanissima la sua attività politica,  subì con la famiglia la repressione contro la Resistenza, poté tornare in Italia, a Napoli, solo nel  1944 anno in cui Togliatti le affidò il compito di gettare le basi per un’organizzazione femminile di massa e fondare un giornale, nacquero così l’U.D.I. e la rivista “Noi Donne”. Fu una delle 21  donne che parteciparono all’Assemblea Costituente in cui si occupò prevalentemente di questioni della famiglia, una madre della Costituzione che fino alla fine dei suoi giorni ha lavorato nelle scuole e tra i giovani per insegnarli il valore della Carta Costituzionale e la necessità di difenderla dagli attacchi cui oggi è esposta.

Elvira Sabbatini Paladini, direttora del museo storico della Liberazione di Roma, l’ha ricordata come una donna generosa in cui l’azione prevaleva sul pensiero ed era finalizzata al miglioramento di se stessa e degli altri, l’autobiografia dettata dalla sua fervida memoria è importante perché racconta delle storie e un mondo che forse non esiste più, un mondo fatto di valori per cui si è lottato fino alla fine.

Per l’onorevole Silvana Pisa (DS)Nadia Gallico Spano è una figura prestigiosa, una delle madri politiche a cui sente di dovere molto, una donna da ammirare per il suo riserbo e il suo rigore due qualità che hanno contraddistinto le donne della sua generazione che ha  riscontrato anche nella recente biografia di Rossana Rossanda “La ragazza del secolo scorso.”

Autenticità, semplicità, leggibilità e freschezza caratterizzano le memorie di Nadia Spano secondo Paola Gaiotti De Biase, parlamentare e storica delle donne, che ha posto l’accento anche sulla “mediterraneità” dei luoghi che hanno fatto da cornice alla sua vita; la Tunisia dove è nata e ha trascorso la prima parte della sua vita, Napoli che l’ha accolta al suo ritorno in Italia, Roma dove ha svolto il suo lavoro di parlamentare, e la Sardegna, la terra del marito Velio Spano, dirigente del P.C.I., che Nadia fece sua politicamente e affettivamente.

Nell’autobiografia il rapporto tra pubblico e privato appare come un intreccio a volte  complicato da gestire , in quanto l’impegno politico  insidia il privato, si evince un generale senso di colpa  per la famiglia, ma nello stesso tempo il privato risulta arricchito ed esaltato dall’esperienza del pubblico, infatti i pochi momenti trascorsi insieme alla famiglia risultano più preziosi , meno abitudinari e più autentici.

Una delle pagine più poetiche e significative del libro è l’ultima in cui compare un lungo elenco di nomi di donne che Nadia ha incontrato nel corso della sua vita e che hanno condiviso con lei un forte desiderio di libertà.

Le memorie di  Nadia Gallico Spano si concludono con un bilancio positivo, un segno tangibile della  sua volontà di non arrendersi e di non  rinunciare mai  a costruire un futuro migliore.

“Mabruk. Ricordi di un’inguaribile ottimista” (Cagliari am@edizioni) non è né la biografia di un’intellettuale, né la biografia di una politica, Nadia attraverso la sua capacità di far emergere i ricordi non narra ma s’immerge nel suo vissuto e lo fa rivivere al lettore/alla lettrice rievocandogli un mondo ormai perduto e da qualcuno  mai incontrato della militanza comunista del ‘900.

Nadia Gallico Spano è mancata lo scorso 20 gennaio e il ricordo più bello e vivo di lei è quello serbato dalla sua amica Elvira Paladini che l’ha  ricordata mentre camminava verso la spiaggia di Chia con un ombrellino di pizzo bianco e un sorriso ironico che l’ha sempre accompagnata.

 (Delt@ Anno IV, n. 36 del 20 febbraio 2006)                                                                                 Milena  Manicone