(Roma)
La globalizzazione ha portato ad un miglioramento della condizione
femminile? Questa la domanda attraverso cui si dipana lo studio di
Daniela Danna sul fenomeno della violenza contro le donne nel suo libro
“Ginocidio. La violenza contro
le donne nell’era globale” (ed. Elčuthera, 2007).
L’autrice intende scandagliare, attraverso il contributo di numerosi
indicatori, ricerche, statistiche e l’analisi di altrettante tesi di
studiosi, le innumerevoli forme di violenza contro le donne e i motivi
che sottendono ad esse, come pure le peculiaritŕ e l’incidenza della
stessa in diverse aree geografiche. Tutto ciň nel tentativo di fornire
elementi utili per cercare di comprendere se gli effetti sociali della
globalizzazione abbiano apportato benefěci alle donne. Relativamente a
tale aspetto, sebbene alcuni indicatori – tra l’altro fortemente
correlati alla scarsa frequenza di violenza - mostrino un miglioramento
della condizione femminile, Danna sposa la tesi, attraverso l’analisi
degli indizi raccolti, che la globalizzazione faccia regredire la
condizione femminile.
Le cause e gli indizi raccolti dall’autrice per giungere a tale
conclusione sono molteplici e apprezzabile risulta il tentativo di
enumerare le molteplici tipologie di violenza e di esaminare in quali
forme e in quale percentuale si esplichi nelle diverse aree geografiche,
sfatando tra l’altro alcuni luoghi comuni.
Il libro si propone quindi come breve riflessione da cui partire per
approfondire temi complessi le cui numerose variabili possono concorrere
alla violenza di genere, nel tentativo di trovare soluzioni adeguate.
(Delt@
Anno VI°, N. 1 del 7 Gennaio 2008)
Silvia De Silvestri
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