La memoria della Politica: esperienze e autorappresentazione nel racconto di uomini e donne

 

 

Editoria

 

 

 

(Roma) La memoria della Politica: esperienze e autorappresentazione nel racconto di uomini e donne”, questo il titolo dell’ultimo volume, edito da Ediesse e curato da Fiamma Lussana e Lucia Motti.

Una raccolta di saggi che trae origine dagli interventi al convegno di Roma del 2004 (La memoria della politica. Alle origini della repubblica: donne e uomini tra esperienza e autorappresentazione), realizzato dalla Fondazione Istituto Gramsci e Sindacato Pensionati Italiani (SPI) CGIL e Progetto Memoria (Con il patrocinio del Comune di Roma, Ass. alle Politiche culturali e della Società Italiana delle Storiche (SIS), sulla base di un progetto scientifico curato dall’Archivio storico delle Donne “Camilla Ravera”).

Come scrivono le due curatrici nelle pagine introduttive, sempre più spesso negli ultimi anni le memorie, i diari e le autobiografie hanno contribuito a gettare una luce diversa e a volte anche a scardinare narrazioni storiche consolidate dalla tradizione.

 

La memoria, rivisitando momenti e vicende che si sono tramandati “ufficialmente” in modo opaco, è spesso all’origine di nuove storie, vere, ma mai giunte al livello dell’evidenza storica. E’ il caso, ad esempio, delle testimonianze degli scampati ai gulag, o dei superstiti della guerra totale, o dei militanti e dei dirigenti di partiti politici che hanno offerto la propria narrazione e rappresentazione dell’esperienza politica vissuta.

 

Attraverso le fonti soggettive, quindi, è stato possibile recuperare ricordi di violenza, di guerra, di tortura, di barbarie, ma anche di civiltà, di grandi ideali, di attività politica intesa come esperienza di libertà ed emancipazione. E, soprattutto, è stato possibile seguire  più in profondità l’intreccio tra pubblico e privato, un intreccio che è stato oggetto del contributo di Anna Bravo - Pubblico e privato: una gerarchia instabile.  Bravo, prendendo le mosse dagli anni Trenta del Novecento, si sofferma in particolare sulla storia del Pci, considerato sede elettiva del fenomeno e prende a esempio emblematico la relazione tra Nilde Iotti e Palmiro Togliatti, con il suo corredo di ingerenze e pressioni da parte della dirigenza del partito. Nonostante l’isolamento e l’esplicita volontà del Pci di “nascondere” la relazione, la fermezza dei due si imporrà alla politica: non rinunceranno, infatti, né all’amore, né alla carriera. Sorte ben diversa spetterà, invece, a Teresa Noce. Membro della direzione del Pci, ne verrà estromessa dopo aver reso pubblica e sollevata in quella sede la questione dell’annullamento del suo matrimonio con Luigi Longo, voluto e deciso “unilateralmente” da Longo e da lei appreso dai giornali. Aveva, infatti, trasgredito all’imperativo del “mantenere i contrasti in famiglia”, una trasgressione più facilmente perdonabile a un uomo, che comportava invece per le donne un immediato isolamento.

 

Un altro terreno d’indagine “storicamente significativo di un lungo conflitto simbolico fra i due generi” è quello  esplorato da Sandro Bellassai con La questione immorale: il progetto di legge Merlin.

 

Obiettivo di Bellassai è sottolineare come, nel dibattito sul progetto Merlin, emergano le diverse rappresentazioni dell’identità maschile e femminile, quest’ultima caratterizzata da una “crescente indisponibilità ad accettare una rigida condizione di subordinazione, dipendenza, minorità civile, sociale e politica nei confronti degli uomini”.

 

La legge Merlin, intesa come compromesso storico maschile, ha significato, scrive l’autore, “un ridimensionamento della logica patriarcale del desiderio maschile e di un evidente ampliamento dei diritti civili, sociali e politici di tutte le donne, non solo delle prostitute”.

 

Due esempi, quelli di Bravo e Bellassai, che testimoniano una viva volontà da parte di diverse generazioni di studiosi di rileggere la storia del Novecento attraverso il contributo e gli spunti di memoria di uomini e donne che lo hanno vissuto attraversando i territori della politica. Ricerche preziose, quindi, che, prendendo in considerazione il senso che gli attori storici hanno attribuito alle loro azioni, ai loro pensieri e alle loro scelte, scavano nelle motivazioni e nei modelli di militanza, di impegno e di appartenenza politica.

 

Il volume contiene i saggi di: Emma Fattorini, Anna Bravo, Leonardo Paggi, Giovanni De Luna, Linda Giuva, Alessandro Portelli, Giovanni Contini, Antonio Canovi, Sandro Bellassai, Vito Antonio Leuzzi, Simona Lunadei, Paola Zappaterra, Graziella Bonansea, Ersilia Alessandrone Perona, Mauro Boarelli, Gabriella Bonacchi, Costantino Di Sante, Dianella Gagliani, Sara Galli, Fiamma Lussana, Vanessa Roghi, Albertina Vittoria, Marina Zancan.

(Delt@ Anno VI°, N. 27 del 6 Febbraio 2008)                            Elisa Salvati