Un consiglio spassionato: portatevi in vacanza “Una notte da entraîneuse” 

 

 

Editoria

 

 

(Milano). Un incontro con una “giornattrice” a volte certi incontri non sì scordano…e non avvengono per caso, soprattutto per chi come me non si accontenta di una vita comoda, del solito tran tran, delle giornate sempre uguali e aspira a scrivere a pugnar di penna: eh sì per me questo è il mestiere della giornalista.

Pensate un po’ quando ad una conferenza incontrate una giornattrice: cosi viene definita in redazione Mariangela Mianiti, giornalista per caso e cronista dell’anno, sempre alla ricerca di novità nella sua professione.

Lei, il suo mestiere lo fa mascherandosi un giorno da accompagnatrice, un altro da ricca ereditiera, o da donna che non si piace alle prese e alle spese con un chirurgo plastico, è una babysitter, o una venditrice, o un agente matrimoniale; cosi scrive il suo libro: “Una notte da entraîneuse”.

Grazie al suo abile talento, alla sua bellezza anni quaranta e alla sua sfacciataggine, come un camaleonte si cala in molteplici ruoli femminili nel tentativo di coglierne più a fondo la realtà e di scriverne.

Mianiti ricalca un esperimento sociologico già utilizzato in passato da giornalisti di fama; attraverso questo ruolo può essere libera di cogliere sensazioni, sfumature, sfruttamenti dei vari ruoli femminili e delle varie professioni offerte alle donne, prima fra tutte quella di accompagnatrice notturna. Mestiere squallido: devi intrattenere il cliente, farlo bere, farti offrire da bere fino alla nausea e, appena ci prova, allontanarlo o seminarlo, e subito passare a un altro. Devi avere un abito non eccessivamente vistoso, sguardo dimesso, portamento timido. In questa veste ascolta discussioni di uomini, disprezzatamente alla ricerca di qualcosa che ha a che vedere con la sessualità e la pornografia; incerti di se, che si parano dietro il matrimonio, quando sentono puzza di guai.

Se invece devono conteggiare una donna, allora la moglie diventa persino “un portacenere”.

Coglie in questo suo stile surreale, la cruda realtà di uomini e donne che si spaccano la schiena, l’amara truffa del lavoro interinale e precario, le conseguenze della legge Bossi-Fini, la condizione delle donne straniere e si sente fortunata, dice, in un’intervista: “Eh si, il giornalista ha ancora la possibilità di fruire e di cogliere le notizie appena fresche e di avvicinarsi alla verità, di comunicare e di manifestare ingiustizie con un colpo di penna. L’importante ruolo del giornalista non è da sottovalutare e non può che dar coraggio e sorprendere una figura interessante come l’intelligente e misteriosa Mariangela Mianiti.

“Una notte da entraîneuse” è davvero un viaggio tra il mondo esterno e l’animo femminile: ve lo consiglio!                                                           Valeria Cazzaniga.