ALLEGRIA!!!
di Alessandro Agostinelli

Tutti conoscono quest'uomo; tutti, una o più volte, l'hanno visto e sentito parlare in televisione.
Quest'uomo ha avuto l'onore di saggi e tesi di laurea; è uno dei maggiori comunicatori da decenni: parla a tutti con il lessico e l'intelligenza di tutti.
Mike Bongiorno rappresenta da sempre l'italiano televisivo medio, eppure ha preso la cittadinanza italiana soltanto qualche settimana fa.
Chi l'avrebbe mai detto?
Sì, lo sapevamo che è nato negli Stati Uniti ed è arrivato in Italia già grandicello, ma questa della cittadinanza è stata proprio una notizia inaspettata. Tutto perché sembra che Mike sia in odore di nomina: il suo ex datore di lavoro, Silvio Berlusconi, lo vorrebbe senatore a vita a Palazzo Madama.
È tutto vero. E noi stiamo parlando di Mike perché il numero di questo avvio 2003 è dedicato in massima parte alla comunicazione.
Tuttavia la comunicazione di cui parliamo qui sopra è un po' diversa dalla comunicazione messa in atto dal signor Allegria!!!
La comunicazione sociale, infatti, si iscrive all'interno della comnunicazione pubblica e - come vedremo nelle pagine interne della rivista - per sua natura è ecumenica, poiché, in genere, promuove servizi di utilità collettiva.
In genere, se la comunicazione è trasmissione, cioè passaggio di informazioni tra due o più soggetti, attualmente conviene rivedere la tradizionale distinzione tra comunicazione a una via (informazione) e comunicazione a due vie (interazione). Infatti, se ciò può sembrare valido in termini teorici, è pure vero che l'interscambio odierno del ricevente con i mezzi di comunicazione di massa, sia in merito all'acquisizione di notizie necessarie alla vita quotidiana sia per quel che riguarda la formazione nel tempo di un'opinione o di un comportamento (più o meno riflessivo, più o meno consapevole), comportano una maggiore reciprocità: il feedback, che opera direttamente nell'interazione diretta, ad esempio tra una persona che parla e una che ascolta, dove quella che ascolta rinvia dei segnali che influenzano il parlante, ha un suo certo peso anche all'interno del processo comunicazionale mass-mediatico. Infatti, di questo sono fatte le indagini di mercato, le interviste sociologiche, i test-reclame delle aziende, i sondaggi politici, le telefonate in diretta, le e-mail nei programmi televisivi e nella vendita di offerte di viaggi, e via di questo passo.
Risulta piuttosto evidente che anche l'informazione o la pubblicità sono diventate forme di interazione, poiché pure all'interno del campo comunicazionale a una via esiste lo scambio e la verifica, che magari non è (come nel caso di Internet) immediatamente interattiva, ma riesce comunque a modificare non soltanto il ricevente (che non è più totalmente passivo), ma anche l'emittente, attraverso meccanismi di ingressione o di controllo che hanno portato oltre la "segmentazione del mercato", verso un rapporto quasi one-to-one o presunto tale, dentro al quale il ricevente interviene in azione di feedback verso l'emittente.
Si può esemplificare dicendo che il condizionamento del mercato sul consumatore (e pure dell'amministrazione pubblica sul cittadino) non è più semplicemente omologante. Ad esempio, oggi un sindaco può chiedere vie e-mail che cosa pensano gli utenti (così sono spesso definiti i cittadini dalle normative vigenti in materia di comunicazione e relazione) del traffico in una zona della città, e rispetto alle risposte che giungono modificare o agire in una direzione.
Tutto questo, come ben vedete, è molto diverso dall'atteggiamento di Mike Bongiorno che necesariamente tiene le fila delle trasmissioni che conduce, senza che chi guarda, dal vivo in studio o in tv, possa interagire. Sarà così che il vecchio Mike dovrà aspettare di diventare senatore a vita per prendere parte ad una specie di comunicazione a due vie: lì sì che troverà persone che hanno da ridire su qualsiasi cosa e non sono mai contente del lavoro svolto dagli altri e cecano di mettere bocca più possibile su tutto.

BACK