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L’ALCA
L’ALCA è la sigla del progetto “Area di Libero Commercio delle Americhe”, disegnato per settori imprenditoriali e governativi degli Stati Uniti, per ampliare e rafforzare, il dominio sulle popolazioni ed i paesi dell’emisfero ed al contempo, per consolidare l’egemonia a livello mondiale.
Il suo lancio formale si realizzò nella Prima Riunione delle Americhe, tenutasi a Miami, nel dicembre 1994.
All’inizio di quell’anno era entrato in vigore il Trattato di Libero Commercio dell’America del Nord, TLCAN (Canada, Messico e Stati Uniti) dal quale l’espansione al resto del continente, salvo Cuba, attraverso l’adesione all’ALCA.
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L’ALCA è un accordo promosso dagli Stati Uniti.Pretende di assicurare la libera circolazione delle merci e del capitale dall’Alaska alla Terra del Fuoco.Nello stesso tempo pretende di ottenere il controllo delle economie dei paesi di tutto il continente.
Espresso in questi termini si potrebbe quasi credere che l’ALCA apporterebbe dei benefici ai nostri popoli.Se questo fosse certo:
a) Perché si negozia alle spalle del popolo e del Parlamento?
b) Perché negoziare in segreto con i rispettivi Governi (Potere esecutivo ed alcuni ministri) e con i rappresentanti delle grandi imprese?
A CHI BENEFICIA L’ALCA?
In primo luogo agli Stati Uniti o più precisamente ai grandi gruppi economici di quel paese, ma non a tutto il popolo nordamericano poiché le sue seguenti categorie saranno pregiudicate:
Lavoratori. Disoccupati. Immigrati latini. I neri poveri. I senza tetto ed altri settori.
Gli Stati Uniti hanno bisogno dell’ALCA per risolvere i loro problemi economici, realizzando la loro ambizione di DOMINARE, a qualsiasi prezzo, l’America Latina ed i Caraibi, per assicurarsi un mercato senza limiti come invece potrebbero essere l’attuazione di mezzi di protezione dell’industria e della produzione nazionale per ogni paese.
“L’interesse del governo degli Stati Uniti con l’ALCA, non è quello di condividere i benefici di un’idilliaca liberalizzazione commerciale, bensì d’invadere i mercati latinoamericani radendo al suolo i produttori nazionali per così compensare il suo gigantesco e crescente deficit commerciale, che nel 2001 era di 346.000 milioni di dollari.
Il loro interessamento non si basa sulla volontà di condividere i benefici della libera inversione di capitale, se non quello di ottenere utili dall’America Latina per compensare il loro deficit di conto corrente che nel 2001 era di 375.000 milioni di dollari.
L’America Latina ed i Caraibi non sono considerati soci liberi e felici con cui accompagnarsi ad un’allegra apertura dei mercati, ma come strumenti per evitare l’incertezza ed il terrore del presente e del futuro economico degli Stati Uniti.Un presente che solo nell’ultimo anno regista: perdite nel mercato dei titoli per più di 2,5 miliardi di dollari, copiosi fallimenti, scandali per corruzioni in gigantesche imprese considerate fino a quel momento gioielli della “magia del mercato”.La disoccupazione, la perdita di fiducia dei consumatori ed il ritorno in una spirale di deficit fiscali nel bel mezzo di una febbre bellica che alimenta guadagni sfrenati.
L’America Latina ed i Caraibi non sono soci che in un’uguaglianza di condizioni- come la propaganda del Dipartimento di Stato afferma- rafforzano e sostengono le loro democrazie con il libero commercio.Sono invece delle regioni dove l’appetito dell’impero si risveglia con i mercati da controllare, utilizzando i meccanismi dell’inversione dei capitali da dominare, le imprese pubbliche da privatizzare,utilizzando i settori lucrativi dei servizi per sottomettere e l’economica forza di lavoro da sfruttare.Sono le regioni dove c’è petrolio, acqua, biodiversità e spazio geostrategico per ampliare la rete nordamericana delle basi militari.
Non è questa la prima regione petrolifera del mondo, però produce pressappoco il 15% del greggio mondiale e possiede l’11% delle riserve.Dall’America Latina proviene adesso il 37% dell’importazione petrolifera degli Stati Uniti.Bisogna anche considerare la posizione più vicina e sicura dei Ministri latinoamericani nei confronti degli Stati Uniti, rispetto ai rapporti così volatili con il Medio Oriente.
Per il governo di Bush - rappresentante nella Casa Bianca degli interessi del gran consorzio petrolifero statunitense - il petrolio latinoamericano è strategico tenendo in considerazione gli effetti imprevedibili di una guerra con l’Iraq, nello scenario dei paesi islamici esportatori di petrolio e dell’assottigliamento delle riserve di questa importante materia prima, che nei territori statunitensi non saranno più disponibili entro 10 anni.
Le regioni latine americane detengono la terza parte del potenziale mondiale d’acqua utilizzabile, importante in primo luogo perché acqua, perciò intesa nel suo intrinseco valore vitale, poi perché comincia a scarseggiare. Consideriamo le previsioni non rosee del futuro, in un mondo dove le elite sviluppate sperperano acqua mentre per i poveri è insufficiente e di pessima qualità.
L’America Latina è la regione di maggior ricchezza nel mondo in termini di biodiversità.Si contano il 40% delle specie animali e vegetali esistenti.Ciò è irresistibile per le transnazionali farmaceutiche e della biotecnologia che vogliono ottenere il monopolio di questa ricchezza in biodiversità ed arrogarsi tutte le conoscenze tradizionali accumulate dai nostri popoli.
Queste sono le veritiere ragioni per spiegare la fretta statunitense di includere l’America Latina nella gabbia dell’ALCA” II Incontro Emisferico della Lotta contro l’ALCA.L’Avana 25-28 Novembre.
L’ALCA concilia la libera circolazione delle merci, senza tariffe, né altri impedimenti doganali, senza dubbio: “...negli ultimi mesi la posizione nordamericana ha incorporato un nuovo ingrediente: un’ondata protezionista più alta del solito, che indiscutibilmente coesiste con la retorica dell’apertura commerciale e mostra l’abisso tra il discorso ingegnoso e le reali intenzioni.Hanno innalzato al 30% la quota d’acciaio importato, destinando 180.000 milioni di dollari per sostenere produzioni agricole non competitive,il campione del discorso del libero commercio esibisce il suo valore formale,questi sono fuochi d’artificio della propaganda,mentre il suo valore sostanziale risiede nell’applicazione ferrea di un protezionismo selettivo che si avvale di un artefatto arsenale di barriere non tariffarie,di legislazione anti-dumping,sussidi aperti ed occlusi,norme tecniche ,fitosanitarie ed altre ancora” (Idem)
L’ALCA non assicura neppure la libera circolazione delle persone,per esempio dei lavoratori che vogliono o necessitano andare a lavorare in altri paesi. Al contrario gli USA sono interessati a restringere la migrazione dei lavoratori.
“Noi abbiamo il 4% della popolazione mondiale e contiamo con il 22% di tutta la ricchezza. Se vogliamo mantenere questa soglia di ricchezza dobbiamo vendere per il restante 96% della popolazione”Bill Clinton
Non vogliono competitori in tutta la regione.Se si firmerà l’ALCA elimineranno anche la concorrenza dei prodotti europei ed asiatici.
L’ALCA non è un progetto di libero commercio, bensì una pietra fondamentale del programma nordamericano di dominazione e saccheggio delle nostre risorse naturali ed umane.Lavorano a loro favore con la complicità dei governi corrotti ed i soci locali.
Se sarà sottoscritta l’ALCA sarà un attentato:
contro la sovranità
contro i diritti e le conquiste sociali
contro la terra e le risorse naturali
contro l’ambiente
contro la vita dei nostri popoli
Non è un progetto d’integrazione, se non un tentativo in atto, per culminare poi nell’annessione imperiale.
Noi pensiamo che un’altra veritiera integrazione sia necessaria e fattibile non solamente commerciale, ma che abbracci tutti gli aspetti economici,sociali,culturali;un’integrazione che consideri e rispetti la sovranità nazionale,gli interessi popolari e l’identità dei nostri popoli, delle nazioni, unite storicamente in un circolo di giustizia e libertà.
- Come si è preparato il terreno per l’ALCA?
E una lunga storia d’ingiustizia e dipendenza, che si è accentuata con la dittatura militare degli anni 1976/83.Come abbiamo detto altre volte, fu necessario un genocidio di 30.000 i nostri fratelli scomparsi, per sfiancare la resistenza del nostro popolo ed impiantare il modello neoliberale che da allora subiamo.
Un modello di infiniti aggiustamenti al prezzo della fame generalizzata, della disoccupazione, dell’esclusione sociale, della penuria degli alimenti, delle negazioni del diritto alla salute, all’educazione ed alla sicurezza sociale per milioni di argentini.
Un modello di privatizzazioni, attraverso i quali abbiamo alienato YPF,Linee aeree,Gas dello stato,il servizio dell’acqua potabile, le imprese telefoniche,quelle ferroviarie e sotterranee ed anche gli aeroporti. Abbiamo perso il nostro patrimonio senza nessun beneficio in cambio.
Sono state installate grandi dighe che hanno distrutto l’equilibrio ecologico e la biodiversità.
Migliaia di ettari sono stati disboscati per lo sviluppo delle colture da esportazione,utilizzando agrotossici in grande scala. E stato aperta la porta alla proliferazione dei transgenici ed alle sementi ibridi. Il disboscamento di grandi estensioni ha portato alla sparizione di più dell’80% delle foreste native.
Se firmeremo l’ALCA, questi ed altri problemi ancora si aggraveranno.
Su cosa si basa e cosa propone l’ALCA?
L’ALCA rappresenta un piano di appropriazione di ciò che producono i nostri popoli.
Cerca di convertici definitivamente in consumatori dei prodotti del Nord ed allo stesso tempo ad essere fonte di risorse naturali e di materia prima o di manifattura ti di basso valore aggiunto.
Pretende di imporre norme che ostacolino la capacità di controllo di ciascun paese, d’ogni nazione sulle attività svolte dagli investitori stranieri.
I vantaggi sono sempre per loro. I grandi problemi e gli svantaggi sono per la piccola e media impresa nazionale e per il resto della popolazione.
Pretende di fondarsi sui “diritti” del mercato:
Il diritto al maggior profitto dei grandi capitali a costo del saccheggio delle ricchezze naturali e dello sfruttamento degli esseri umani.
Stesso trattamento per una piccola impresa che per una transnazionale (adducendo che proteggere od appoggiare una piccola-media impresa nazionale significherebbe discriminare la grande corporazione transnazionale).Tuttavia noi sappiamo che un trattamento identico tra differenti, può condurre solo ad una maggiore ineguaglianza ed ingiustizia.
Qualsiasi norma di protezione a favore dell’industria o dell’agricoltura nazionale applicata dai paesi della regione,potrebbe essere considerata discriminatoria per le grandi imprese transnazionali e perciò esse potrebbero portare in giudizio gli Stati nazionali, ricorrendo a dei tribunali internazionali e sottraendosi così alla sovranità legislativa del Paese.
Con la supremazia del mercato, si perdono i diritti fondamentali delle persone , dei lavoratori in modo particolare, annullando la funzione dello Stato a garantire il bene comune dei cittadini.
L’installazione dell’ALCA acuirà:
La precarietà e la flessibilità del lavoro
La deregulation del mercato finanziario
La libertà dei grandi gruppi economici di soffocare la piccola e media impresa
Tutti i diritti a favore dei grandi capitali, vista l’impossibilità per lo Stato di regolare e stabilire autonomamente diritti nazionali. I grandi capitali (investitori e monopoli) potranno ricattare – in un’America Latina senza barriere doganali - con lo spettro di andare in altri luoghi dove poter pagare salari più bassi ed avere maggiore libertà nel deteriorare l’ambiente, imponendo così la diffusione dei salari più bassi e le norme a loro più favorevoli.
CAMPAGNA CONTRO L’ALCA
Come iniziò.
Dalla grande contraddizione di questo progetto , nel pretendere ed imporre compromessi “uguali” senza considerare la mancanza totale di un equilibrio strutturale tra le differenti economie dell’emisfero.Per la prima volta nella storia mondiale siamo di fronte ad una minaccia che colpisce tutti i settori sociali e tutti i paesi della regione. Una sfida inedita che ha dato luogo alla nascita dell’Alleanza Sociale Continentale (ASC) in un ambito che promuove la più ampia unione possibile per bloccare l’ALCA, basandosi sulla premessa che “un’altra America è possibile”.
In questo contesto è nata l’idea di sostenere una Campagna Continentale contro l’ALCA, come espressione concreta per articolare forze ed azioni contro l’ALCA , proponendo la costruzione di nuove vie d’integrazione continentale, basate sulla democrazia, l’uguaglianza, la solidarietà, il rispetto dell’ambiente e dei diritti umani. E questo, con la consapevolezza che tale lotta non può essere considerata come un’attività accessoria, bensì come una priorità di ogni settore ed organizzazione.
La validità di quest’idea è stata recepita da una serie di reti e coordinamenti sociali,culminante con il I Incontro Emisferico contro l’ALCA, tenutosi a L’Avana, Cuba, nel novembre 2001. Successivamente il 4 febbraio 2002, nell’ambito del Foro Sociale Mondiale, nella città brasiliana di Porte Alegre, con una marcia cui hanno partecipato 50mila persone, durante la quale è stata promossa ufficialmente la campagna continentale contro l’ALCA.
Di seguito il 28 ottobre ed il 2 novembre mentre si realizzava a Quito l’incontro dei vari ministri dell’economia per i negoziati e la firma del trattato, in tutto il continente si sono organizzate delle Giornate di Resistenza contro l’ALCA , con epicentro proprio nella capitale ecuadoregna.Tra il 25 ed il 28 di novembre si è svolto all’Avana il II Incontro Emisferico.
Programma della Campagna
La Campagna Continentale contro l’ALCA ha stabilito i seguenti obiettivi :
Bloccare l’ALCA
Difendere la nostra sovranità nazionale
Cambiare il modello economico di dipendenza estera
Costruire un’alternativa d’integrazione popolare e sovrana tra i popoli americani
Inoltre,propuso
Dare priorità a questa campagna e non considerarla un semplice attività secondaria
Sviluppare le attività come un processo permanente
Stimolare la lotta di massa
Realizzare un intenso lavoro di informazione alla base sociale e del popolo
Vincolare questa lotta con altre componenti della strategia neocolonizzatrice (debito estero, Piano Colombia, Piano Puebla-Panama e piani affini)
Linee della realizzazione della Campagna
Rendere consapevoli le nostre basi, il popolo, la sua mente ed il suo cuore, sull’effettivo pericolo che comporta la realizzazione dell’ALCA, per la nostra sopravvivenza giacché popoli indipendenti.
Realizzare in forma permanente il lavoro di base, per orientare ed organizzare il popolo.
Realizzare mobilitazioni di massa che superino gli interessi corporativi e si ingrandiscano contro il modello economico corrente.
Realizzare una grande consultazione popolare affinché il popolo decida.
In Brasile è stata realizzata durante la settimana del 7 settembre 2002, con la partecipazione di almeno 10 milioni di persone che hanno manifestato la loro opposizione al trattato. Molti paesi hanno preso esempio in quel periodo ed hanno manifestato.
Realizzare mobilitazioni prima e durante le riunioni dei governi su questo tema.
Realizzare lotte economiche contro le imprese nordamericane che rappresentano questo modello.
Fare pressione per ottenere un referendum ufficiale sull’ALCA in ogni paese del continente.
In ogni Stato, ed all’interno di esso in ogni regione, bisogna cercare di sviluppare tutti i tipi di attività come:
Monitoraggio e presenza ai negoziati ufficiali.
Diffusione della maggior quantità possibile di informazioni.
Produzione della maggior quantità di materiale didattico su questo tema.
Realizzazione di dibattiti e seminari di approfondimento.
Campagne divulgative utilizzando i mezzi della comunicazione sociale.
Costituzioni di alleanze sociali, le più ampie possibili.
Approfittare di tutti gli eventi possibili.
IN ARGENTINA
L’Autoconvocatoria contro l’ALCA,è una convergenza di organizzazioni sociali e politiche , coincidenti nella lotta contro l’ALCA. Ha cominciato a lavorare dopo il FMS 2002, raccogliendo la sfida con la realizzazione della campagna continentale;si è costituita formalmente nel marzo di quest’anno.In agosto ha realizzato la sua prima Assemblea Nazionale, nell’ambito del Foro Tematico Argentino.
Nell’allegato sono menzionate l’insieme delle organizzazioni che formano l’Autoconvocatoria.
Riportiamo qui di seguito le sue principali risoluzioni:
Risoluzione nr° 1
Assemblea Nazionale di lotta contro l’ALCA
Buenos Aires, 24 Agosto 2002
Aula Magna della Facoltà di Medicina, UBA
1. Costituire l’Autoconvocatoria in tutti i paesi, come una convergenza ampia e pluralista che contenga tutte le organizzazioni ed i movimenti sociali, religiosi, culturali e politici della società, sostenendo un’azione di lotta contro l’ingresso dell’Argentina all’Area del Libero Commercio nelle Americhe. Chiunque si oppone all’ALCA, non può essere lasciato fuori del processo d’organizzazione di quest’iniziativa di resistenza antimperialista.
2. Realizzare una campagna chiarificatori a, rendere consapevole la popolazione, in tutti i suoi livelli e settori del programma dell’ALCA.Divulgare il carattere segreto dei negoziati così come la sua correlazione con l’indebitamento e la sottomissione del paese al FMI e al BM. Denunciare la militarizzazione e la criminalizzazione della povertà e della protesta sociale con molteplici attività, sensibilizzando le conseguenze del progetto nordamericano cui si associa i governi della regione, esclusa Cuba.
3. Promuovere una campagna di mobilitazione che vincoli la problematica dell’ALCA con la lotta per le immediate rivendicazioni popolari, contro la fame, la miseria e la disoccupazione. Contro la disuguaglianza e per “ che se ne vadano tutti”. Interpellando i governanti, i legislatori ed i partiti affinché si schierino contro la consegna del paese. Aderendo espressamente alla mobilitazione del 30/08 ed a tutte quelle che si scaturiranno dall’iniziativa popolare contro il modello ed il sistema.
4. Aderire alle azioni nazionali alla campagna: ”Sì alla Vita, No all’ALCA, Un’altra America è possibile”, articolando tutti i nostri sforzi con la lotta all’ALCA in tutto l’emisfero. In particolare:
Realizzare mobilitazioni in tutto il paese durante il mese d’ottobre e specialmente in coincidenza con il Grido continentale degli esclusi, il 12/10, e in occasione delle Giornate di Resistenza a Quito dal 27 al 31/10.
Partecipare alle Giornate di Resistenza all’ALCA, da realizzare a Quito, in Ecuador, tra il 27 e 31 d’ottobre quando i Ministri del commercio dei nostri Stati si riuniranno per accelerare gli accordi.
Preparare le condizioni per la realizzazione di una consultazione del popolo sulla partecipazione dello Stato Argentino nella creazione dell’ALCA.
Allo stesso modo preparare una Riunione dei Popoli d’America nell’Aprile 2003, nel nostro paese, indipendentemente da quel cui perverranno alla riunione dei Capi di Stato, per l’avanzamento dei negoziati.
5. Avanzare nel dibattito e nella costruzione d’alternative d’integrazione latinoamericana
Del popolo, basata sulla democrazia, l’uguaglianza, la solidarietà ed il rispetto della sa-
pienza dei popoli originari, dei dirirri umani e dell’ambiente.
Da Agosto alla data dell’Autoconvocatoria contro l’ALCA, si sono realizzate le seguenti attività:
Partecipazione alle Giornate di Quito
In coincidenza con queste giornate si sono promosse in tutto il paese azioni di rifiuto contro l’ALCA , nella settimana dal 27 al 31 di ottobre.Tra le più importanti si sono distinte:
Dipinti di murales nei quartieri della Capitale Federal.
Giornate di lezioni durante tutto il 31/10 in diverse cattedre dell’Università di Buenos Aires.
Richiesta di informazioni inoltrate ad alcuni deputati del Congresso Nazionale per la sua
presentazione alla Camera Bassa con la possibilità di interpellare il Capo dei Ministri, sullo
stato,la posizione ed i contenuti del negoziato d’accordo.
Propaganda e diffusione durante il giorno di giovedì 31.
Concentrazione in Piazza Italia con successiva marcia fino all’Ambasciata degli Stati Uniti
in rifiuto della firma e negoziazione di questo accordo.
Si sono realizzate attività in diverse province interne, con l’obiettivo di organizzare lo
spazio nella Autoconvocatoria, per darle una rilevanza nazionale, preparando così le condizioni per la realizzazione della Consulta popolare nel primo semestre del 2003.
Partecipazione di alcuni membri dell’Autoconvocatoria al II Incontro Emisferico contro
l’ALCA , all’Avana dal 25 al 29 Novembre
E stata installata la pagina web contenente le informazioni aggiornate della Campagna contro l’ALCA in Argentina. Il sito : www.noalca.org.ar
Il 7 dicembre si è tenuta l’Assemblea Regionale dell’Autoconvocatoria contro l’ALCA per
verificare quanto sinora realizzato, pianificando al contempo le tappe successive.
In quell’occasione sono state prese le seguenti risoluzioni:
Continuare con la campagna di organizzazione dell’Autoconvocatoria, promovendo la sua configurazione in tutte le province e nella maggior parte delle città.
Approfondire ed estendere la campagna di chiarimento e diffusione delle nefaste conseguenze per il nostro popolo del progetto dell’ALCA.
Dare un’enfasi speciale nel prossimo periodo, promovendo la mobilitazione popolare come elemento cardine per rendere visibile il progetto contro l’ALCA, insistendo affinché problematiche specifiche di ciascun settore stimolino l’avversamente all’ALCA.
Partecipare al Terzo FMS a Porte Alegre dal 23 al 28 gennaio 2003, partecipando attivamente a tutte le iniziative contro l’ALCA che si terranno in quella sede.
Realizzare tra il 13 ed il 17 Aprile 2003 a Buenos Aires un Incontro Regionale contro l’ALCA, nell’ambito della campagna continentale , finalizzato alla preparazione delle condizioni adeguate per una Consultazione Popolare in Argentina .
La settimana del 9 di Luglio, giorno della nostra Indipendenza, è stata scelta come data per attuare la Consultazione Popolare in Argentina.
CHI PARTECIPA ?
AUTOCONVOCATI CONTRO L’ALCA IN ARGENTINA
Membri e rappresentanti delle seguenti organizzazioni, assemble, movimenti, sindacati e partiti di tutto il paese hanno espresso il loro appoggio o partecipato alla Prima Assemblea Nazionale di Lotto contro l’ALCA o ad altre attività dell’Autoconvocatoria ( aggiornata al 01.10.2002 ) "AL BORDE" GRUPO CULTURAL - 26 de Julio - A. Mujeres Indígenas (Pacha Mama)- ACCION ANTIFASCISTA - ACJ – ADEMYS - AGENCIA LATINA DE INF. ALTERNATIVA - AGRUP. DE DDHH DE CHILENOS- aldea@sociedad magazine- Alfredo Palacios- APDH-Tucumán – APYME - APYME ROSARIO- APYME STA FE – ARA - ASAMBLEA ABADÍA - ASAMBLEA ALMAGRO - ASAMBLEA ALMAGRO-BALVANERA - Asamblea Altos de Palermo - Asamblea Arguello-Villa R INDARTE CORDOBA - Asamblea B.Quilmes - Asamblea Bajo Belgrano - Asamblea Barrial Mar del Plata - ASAMBLEA CHACARITA-COLEGIALES - ASAMBLEA JONTE Y ARTIGAS - Asamblea Nuñez-Saavedra - ASAMBLEA PARQUE CHAS-AGRONOMIA - ASAMBLEA PATERNAL - ASAMBLEA PLAZA MITRE ALTA GRACIA CORDOBA- Asamblea Plaza Villa Real - ASAMBLEA POP CASTRO BARRO Y RIVADAVIA- Asamblea Popular Quilmes - Asamblea Popular Quilmes Centro - ASAMBLEA PQUE RIV. -ASAMBLEA SAN TELMO SUR -ASAMBLEA TRIBUNALES -"Asamblea V. Mitre, Snta. Rita" -ASAMBLEA VEC P. R. PEÑA -ASAMBLEA VILLA DEVOTO-ASOC. AMIGOS DEL LAGO-ASOC. CIVIL NANDEROGA ROSARIO (CHICOS DE LA CALLE) -Asoc. Cultural José Marti -ASOC. EMP. PODER JUDICIAL DE LA C.A.B.A.-ASOC.HECTOR P.AGOSTI -Asociación Cristiana de J¢venes -ASOCIACION JUDICIAL BONAERENSE/CTA -Asociación Judicial Entre Ríos CTA –ATE/CTA-ATE/CTA SECRET RIO NEGRO -ATE MALBRAN –ATE/Neuquen sec. San P. Del Chañar -ATEN CENTENARIO NEUQUEN –ATTAC -ATTAC MENDOZA -ATTAC ROSARIO -ATTAC/TRAMA ALTERNATIVA –ATTAC/APEVU –ATTAC Zona Norte -BANCO CREDICOOP 043 -C.C. LUZ DE ESPERANZA -C.P.N. –CAI -CAMARA MICRO EMPRESA -CAMIPRO -Campamento de Trabajo -CANAL 6 CORDOBA –CARITAS -Carpa de la Resistencia Rosario -C tedra Libre don Jaime de Nevares -CATEDRA LIBRE P.ECON. DDHH ECONOM -CBC SOCIOLOGÍA –CBPF -CCP Com-CEASOL -CEES U.N.T.) -CELS -CENTRO CULT DE LA COOPERACIÓN -CENTRO CULTURAL "Tiempos modernos" -CENTRO CULTURAL MARCO DE PONT -Centro de Estud.Trabajo Social CORDOBA -Centro de Estudiantes de Ciencias Sociales -CENTRO DE RES. NAC. (F. CARRARA) -CENTRO EST MOISES LEBENSOHN Resistencia Chaco -CENTRO GESTION Y PARTIC.NRO 7 –CEPAR -CEPPAJ -CGI BCO CENTRAL CTA BANCARIOS -CIENCIA POLITICA UBA - CIUDADANIA ACTIVA -CLUB TRUEQUE SOLIDARIO -COLEGIO DE ABOGADOS -Colegio P£blico de Abogados -COM DDHH PARAGUAYOS EN ARGENTINA -Comisi¢n de Acci¢n Banco Credicoop -Comisi¢n de Mujeres IndiasToba -Com.Int. Soc./Fac. Cs.Soc. UBA -COMISION POR LOS DD.HH.DE LOS PARAGUAYOS -Comunidad Guaran¡ -Comunidad Originaria Quilmes -CONCEJO DELIBERANTE STA ROSA -CONFAR/REL. SAN JOSE -CONGRESO ANFICT. BOLIVARIANO –CONICET -Cons. Prof. Cs. Es. PBA (Lomas Zam) -"Consejo de Ancianos, Toba" -Coop. Desde el Pie-Coop. Popular de Crédito Nueva Esperanza –CTA –CTA/FRENAPO Almagro-CTA Area Salud -CTA Capital -CTA JUVENTUD -CTA- Misiones-CTA NEUQUEN -CTA VILLA MARIA CORDOBA -"CTA, Neuquen" -"CTA, R¡o Negro" -CTA/FNS –CTA/IDEF –CTA/SECRET. INT. –CTERA -Cuadernos del Sur -DEMOCRACIA AVANZADA POLO SOCIALISTA -DERHUMALC -DIALOGO 2000 -Docentes Universitarios - Entre R¡os -EGB NRO 41 -EL DORADO MNES. PASTORAL SOCIAL -ENCUENTRO DOCENTE LANUS -Encuentro Popular –ENDEPA -EQUIPO EDUC.COOP.LAS VARILLAS – CORDOBA -FAC.FILOSOFIA Y LETRAS – UBA -FAC.SOCIOLOGIA-Facultad de Ciencias Sociales -FEDERACION AGRARIA ARGENTINA -FEDERACION JUVENIL COMUNISTA -FEDERACION JUVENIL COMUNISTA EN CORDOBA-"Federaci¢n Universitaria de Cuyo, Mendoza" -FJA (Chubut) -FJA (Santa Cruz) -FJA CENTRO DE ESTUDIOS -FJA Mendoza -FJA/CTA -FOCO/SAPRIN -FORO DE COOP.DE MATANZA -FORO DE OPINION CIUDADANA MENDOZA - CLADEM –APDH -Foro Intergeneracional -Foro Social Corrientes -Foro Social Evangélico -FRE.NA.PO -FRE.NA.PO LA RIOJA-FRENAPO / ARTISTA PL?STICO -FRENAPO 3 DE FEBRERO -FRENAPO-JUNTA PROMOTORA ALMAGRO -FUBA BSAS -Fundaci¢n Jos‚ Mar¡a Llorens -Grupo de Reflexi¢n Rural -Grupo Obispo Angelelli -Haroldo Conti-HNAS. DE SAN ANTONIO-HNAS. PASIONISTAS –IDELCOOP -IMFC Com. Juventud -INICIATIVA ARCO IRIS DE ECOLOGIA Y SOCIEDAD -INSTIT.MOVILIZ.DE ROSARIO -INSTIT.MOVILIZADOR FDOS COOP.LITORAL -INSTIT. MOVILIZADOR FONDOS COOP. Cuyo -Instituto Movilizador de Fondos Cooperativos –INTERGALACTIKA -IZQUIERDA UNIDA -J¢venes Cristianos de Base –Kairos -La Chispa -La Comunidad para el Desarrollo humano -LA QUIACA DESOCUPADOS-LA VERTIENTE-LADH-MADRES DE PLAZA DE MAYO LINEA FUNDADORA –MEDH -MESA COORD. JUBILADOS ROSARIO -Mocase -MOI (Movimiento Ocupantes Inquilinos)/FTV-CTA-MOPASSOL -MOV. ARGENTINA RESISTE -Mov. Cooperativo -Mov. Cultural Martina Chapanay -MOV. POLITICO SINDICAL LIBERACIÓN -MOV. POLITICO SINDICAL LIBERACION-LISTA VIOLETA -MOV. TRABAJ. DEMOCR. CRISTIANO/ FOETRA BsAs -MOV.UNIV.IZQ -Movimiemto Coop. -Movimiento Barrios de Pie -MOVIMIENTO TERR LIBERACIÓN -Movimiento Universitario de Izquierda/Rosario –MTL/La Matanza -Multisectorial contra el ALCA, Lanús -MUTUAL SENTIMIENTO -NEUQUEN PASTORAL SOCIAL OBISPADO -Obra Kolping Argentina –OSAL/CLACSO -P.COMUNISTA IU -Partido Dem¢crata Cristiana-Bs.As. -PARTIDO SOCIALISTA POPULAR (Rosario) -Pastoral Peruana -PASTORAL SOCIAL-IGUAZU -PC LA MURALLA -POLO SOCIAL CAPITULO PARAGUAY -PROYECTO EMANCIPACION CONGRESO BOLIVARIANO -PSIC SOCIAL MADRES -PyME Sur -RE – VISTA -RED INTERBARRIAL DE MUJERES -RED INTERNACIONAL DE GENERO Y COMERCIO-ROSARIO PRENSAS ABORÍGENES -S.O.Y.E.M. CTA BARILOCHE -SEJUN (FJA)/CTA -SEJUN CTA Neuquen –SERPAJ -SERVICIO DE ANIMACION COM (M.M.M) -SINDICATO JUDICIALES NEUQUEN –Sitrajurch -Sociedad Arquitectos –SUTEBA -TALLER DE CREACIONES POPULARES -Techo y Trabajo Balvanera -Trab. Rad. La Pampa -TRAMA ALTERNATIVA –UBA -UEP NRO 106 -UNER -UNIV de EL SALVADOR -Univ. Nacional de Luján -USEJUN - JUNIN DE LOS ANDES –UTPBA -Vecinos Autoconvocados Córdoba-Vida Digna en Santiago de Estero...
Para más información o para sumarse a la Autoconvocatoria, comuníquese con:
ATTAC – Maipú 66, Buenos Aires - attac@rcc.com.ar - Tel. 4320-6071 DIALOGO 2000 – Piedras 730, Bs. As. – dialogo@wamani.apc.org - Tel 4307-1867
Pronto en línea: www.noalalca.org.ar
info@asear.org
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