Enrico Medi

 
 

   Enrico Medi nacque il 26 Aprile 1911  a Porto Recanati (AN) da Arturo e Maria Luisa Mei, originari di Belvedere Ostrense; con la famiglia e i nonni, vive la sua infanzia a Belvedere, dove frequenta la locale scuola elementare e dove il 20 ottobre 1920 nella cappellina privata della casa di Belvedere riceve la prima Comunione.

    In questo anno si trasferisce a Roma e compie gli Studi nel Collegio Santa Maria e all'Istituto Massimo dove è uno dei fondatori della Lega Missionaria Studenti; nel 1932 Consegue la laurea in fisica pura con Enrico Fermi e diventerà assistente del Prof. Lo Surdo sino al '37, anno in cui consegue la libera docenza in fisica terrestre.

    Il 1938 lo vede sposato con Enrica Zanini laureata in chimica e farmacia; dalla loro unione nascono sei figlie.
Nel 1942 vince la cattedra di fisica sperimentale all'Università di Palermo.

    Durante il terribile periodo della seconda Guerra mondiale è presente a Belvedere e si adopera per alleviare le sofferenze di tante persone e famiglie.

    Nel 1946 viene eletto dall'Assemblea Costituente per la Democrazia Cristiana e nel ‘48 è confermato Deputato al Parlamento. Diventa anche Presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica, realizzando una rete di Osservatori Geofisici in tutta Italia. 1952: è chiamato alla Cattedra di Fisica Terrestre all'Università di Roma; nel 1953 rinunzia alla carriera politica per dedicarsi interamente alla Scienza e all'Apostolato.

    Intuito il valore divulgativo della televisione per la scienza, iniziò presso la RAI-TV corsi di fisica sperimentale molto seguiti.

    Nel 1958 è nominato Vice Presidente dell'EURATOM. Organizza centri per la ricerca scientifica nei sei Paesi della Comunità; sotto la sua direzione fu varata e applicata nella Comunità la legge per la protezione dalle radiazioni nucleari; ma nel 1965 si dimette per gravi motivi di coscienza. È rimpianto in campo internazionale per la riconosciuta fama di scienziato e di politico.

    Nel 1966 costituisce la COMING, Società di progettazione industriale.

Viene anche nominato dalla Santa Sede membro della Consulta dei Laici per lo Stato della Città del Vaticano.

    Il nome di Enrico Medi è noto al grande pubblico soprattutto per i suoi interventi alla televisione. Con chiarezza e semplicità di espressione svolse un ruolo importante nel campo della divulgazione scientifica e con grande successo personale il 21 Luglio 1969 commentò a tutti gli Italiani lo sbarco sulla Luna dell'astronauta Amstrong. Nel 1971 è eletto Consigliere al Comune di Roma (primo degli eletti con 75.000 voti di preferenza) e l'anno seguente viene eletto Deputato al Parlamento con largo suffragio.

   Il 26 maggio 1974 muore a Roma. È sepolto nella tomba di famiglia a Belvedere Ostrense.

    Il 21 Maggio 1996 è stata introdotta la causa di beatificazione dalla Diocesi di Senigallia.

 

UOMO DI SCIENZA




Costante del suo insegnamento è stato il dimostrare come tra Scienza e Fede non solo non vi è antitesi, ma che l'una non può prescindere dall'altra.
Gli atomi, la sismologia, l'energia, il magnetismo terrestre, tutti i misteri delle grandi leggi universali, erano esplorati con l'umiltà del laico che sente tutta la responsabilità del
rigore scientifico, del servizio per l'uomo che non ammette estrapolazioni vanitose e che è sempre pronto ad accettare i limiti del proprio intelletto e a ricominciare pazientemente tutto daccapo.



UOMO DI FEDE




Il credente e lo scienziato: aspetti in lui di un unico sentire la vita. Le sue conferenze, dove i cieli e la terra, l'infinitamente piccolo e la dimensione galattica trovavano nella sua parola una sorridente e tranquillizzante espressione numerica, alla fine ci riconducevano sempre a quell'ordine di grandezza voluto dal Creatore: l'uomo al centro dell'Universo, padrone delle leggi della natura creata per lui, arbitro della sua salvezza o della sua perdizione, valore comunque infinito rispetto al finito del cosmo.



INNO ALLA CREAZIONE




"... Oh voi misteriose galassie, voi mandate luce ma non intendete; voi mandate bagliori di bellezza ma bellezza non possedete; voi avete immensità di grandezza ma grandezza non calcolata. Io vi vedo, vi calcolo, vi intendo, vi studio e vi scopro, vi penetro e vi raccolgo. Da voi io prendo la luce e ne faccio scienza, prendo il moto e ne fo’ sapienza, prendo lo sfavillio dei colori e ne fo’ poesia; io prendo voi oh stelle nelle mie mani e tremando nell'unità dell'essere mio vi alzo al di sopra di voi stesse e in preghiera vi porgo a quel Creatore che solo per mio mezzo voi stelle potete adorare".



PAROLE AI GIOVANI




"... L'uomo è più grande delle stelle. Ecco la nostra immensa dignità immensa grandezza dell'uomo, della vita umana. Giovani, godete di questo dono che a voi è stato dato e che a noi fu dato. Non perdete un'ora sola di giovinezza, perché un'ora di giovinezza perduta non ritorna più. Non la perdete in vani clamori, in vane angosce, in vani timori, in folli pazzie, ma nella saggezza e nell'amore, nella gioia e nella festa, nel prepararvi con entusiasmo e con speranza. Da una cosa Iddio vi protegga: dallo scetticismo, dal criticismo e dal cinismo; il giovane sprezzante di tutte le cose è un vecchio che è risorto dalla tomba. Guai se la giovinezza perde il canto dell'entusiasmo".

 

Per rilasciare testimonianze, consegnare scritti, richiedere immagini, biografie e relazioni di grazie ricevute rivolgersi a:


Diocesi di Senigallia - Cancelleria Vescovile
Sezione Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio Prof. Enrico Medi
Piazza Giuseppe Garibaldi, 3
60019 Senigallia (AN)
Tel. 071/60498 - Fax 071/60094

PREGHIERA

    O Signore, noi Ti ringraziamo per i doni di bontà e di grazia che hai effuso in Enrico Medi. Affettuoso padre di famiglia, insigne cultore di scienza, ardente di amore alla Eucaristia e alla Madonna, ha testimoniato la sua fede in Dio nel mondo della cultura e ha comunicato largamente al popolo cristiano la sua gioia nel magnificare le opere della creazione. Nei giovani alimentò la speranza. servì generosamente i poveri, partecipò responsabilmente alla vita civile e sociale della comunità. Ti chiediamo che siano riconosciute le sue virtù a lode della Tua gloria, a nostro esempio e sostegno nelle alterne vicende quotidiane. Per i meriti di Cristo Crocefisso e Risorto.


+ Odo Fusi-Pecci vescovo emerito di Senigallia