Vorrei essere una cantastorie per raccontare Terradilei in forma madrigale, altrimenti come narrare l'eco dei canti, la musica di passione, le risate gioiose salire insieme alle scintille del fuoco che ogni notte risplendono come stella terrestre, come descrivere i corpi delle donne come se la nudita' donasse al loro incedere un passo regale come rivelazione di un assoluto: l'essenza della vita?

Terradilei e' nata il giorno della Befana 6 Gennaio 1984 per volonta' e desiderio di tre donne. Un giorno Lorenza, mentre cercavamo attraverso il bosco di raggiungere il nostro torrente con i rovi che ci graffiavano, tra gli "urli di dolore" mi chiese "mamma perchè hai fatto Terradilei". Negli anni tante donne hanno ripetuto la stessa domanda, alla quale ho dato varie risposte, ma ora so che aver creato Terradilei era-e' rendere visibile la mia invisibilita', non in senso individuale, ma come Qualita' di Genere.
E' rendere visibile L'Opera delle Donne.
Agli inizi del femminismo avevamo vissuto di parole, eravamo affamate di parole Nostre, scritte, raccontate, urlate, e non erano gettate al vento, iniziavano gia' ad incidere la struttura monolitica del patriarca. Ma nell' '84 quando e' nata Terradilei, abitavamo ancora la scena sociale quali cittadine senza citta'.
Terradilei era finalmente la Citta', la pratica politica diventava Corpo, era il nostro Luogo di Liberta', era il paradiso. La natura splendida del nostro Luogo-citta', era fonte di gioia, di ispirazione, di stupore per una terra tutta per noi, le risate risuonavano come campanelle a tutte le ore del giorno, di notte diventavamo follette del bosco, giocavamo ad appendere perle di luna ai rami degli ulivi.

Terradilei e' la terra che io amo, che tocco con le mie mani lavorando, seminando, piantando piccoli alberi che negli anni sono diventati immensi e questo amore riesce a volte a colmare la domanda "qual il tramite tra i semi e i granelli di terra e le stelle che ogni notte vedo nascere dietro gli ulivi. Quando il cielo stellato lo sento dentro di me avviene lo svelamento dell'anima.

Nel '92 Laura formulo' una domanda: "cos'e' sacro per noi?". Sacralita', questa parola cosi' insolita allora nella relazione tra donne, produsse uno spostamento come se lo sguardo assumesse una prospettiva differente. Abbiamo chiamato cosi' il nostro nuovo progetto-ricerca "Il luogo, il Corpo, il Sacro".

Qualche anno fa Alessia mi chiese: "Se dovessi dipingere un aspetto di Terradilei, quale" cosi' mi e' arrivata l'immagine, quella che poi ha mosso i miei passi e quelli delle altre verso questo Luogo, quella che mi ha spinta a portare avanti con tenacia il Progetto, che mi ha dato la forza per superare le enormi difficolta', l'immagine e' stata il Tornare a Casa (tornare a se').

Oggi Terradilei ha 25 anni, migliaia di donne sono passate e, come le stagioni, molte sono cambiate. Siamo cresciute, la bellezza della natura ora e' speculare alla nostra bellezza; il passaggio di tante idee ha portato cambiamenti e trasformazioni anche dal punto di vista pratico. E come ogni cosa anche Terradilei e' cresciuta e con lei tutto cio' che rende questo luogo sempre piu' agiato.

Silvana Manni


 

Siamo grate alle amiche - collaboratrici - socie sostenitrici per aver donato il loro lavoro, il sostegno finanziario e per aver creduto e credere tutt'ora con maggiore forza nel progetto(*):

Alessia Di Matteo, Angela Knobel, Annalise Herfst, Antonella Marchi, Barbara Riccardi, Carola Bacci, Caterina Furchi', Caterina Salvi, Charmine, Cinzia Rossi, Clara Cousse, Claudia Busson, Cristina Biassoni, Cristina Saurin, Cristina Vuolo, Daniela Bianchi, Daniela Croce, Elena Liotta, Elena, Fufi Sonnino, Ilona Dangel, Ines, Karin Mullner, Katharina Midasch, Jean Pavone, Manuela Sasso, Marisa Evengelista, Magdalena Hanke, Maria Grazia Napolitano, Maria, Mieke, Pia Danelon, Rita Paggio, Sandra Rigali, Shira Kline, Simona Ortenzi, Tina Ducco, Ursula Hanke, Vivi Tengberg, Zigge Jensen.

(*) in ordine alfabetico per nome.