John
von Neumann (1903-1957)

L'apprendista
nacque ebreo ed ungherese a Budapest il 28 dicembre 1903 come Janos Neumann, e
lo stregone morì cattolico e statunitense a Washington l'8 febbraio 1957 come
John von Neumann (l'ereditario `von´ venne assegnato nel 1913 a suo padre per
meriti economici dall'imperatore Francesco Giuseppe).
Von
Neumann fu un bambino prodigio: a sei anni conversava con il padre in greco
antico; a otto conosceva l'analisi; a dieci aveva letto un'intera enciclopedia
storica; quando vedeva la madre assorta le chiedeva che cosa stesse calcolando;
in bagno si portava due libri, per paura di finire di leggerne uno prima di aver
terminato. Da studente, frequentò contemporaneamente le università di Budapest
e Berlino, e l'ETH di Zurigo: a ventitré anni era laureato in ingegneria
chimica, ed aveva un dottorato in matematica.
La sua
velocità di pensiero e la sua memoria divennero in seguito tanto leggendarie
che Hans Bethe (premio Nobel per la fisica nel 1967) si chiese se esse non
fossero la prova di appartenenza ad una specie superiore, che sapeva però
imitare bene gli umani. In realtà, il sospetto di un'origine marziana era
esteso non solo a von Neumann, ma a tutto il resto della banda dei figli della
mezzanotte, i coetanei scienziati ebrei ungheresi emigrati che contribuirono a
costruire la bomba atomica.
La
complessità dei calcoli balistici richiesti per le tavole di tiro di armamenti
sempre più sofisticati aveva portato, nel 1943, al progetto del calcolatore
elettronico ENIAC di Filadelfia.
Non appena
ne venne a conoscenza, nell'agosto 1944, von Neumann vi si buttò a capofitto:
nel giro di quindici giorni dalla sua entrata in scena, il progetto del
calcolatore veniva modificato in modo da permettere la memorizzazione interna
del programma.
La
programmazione, che fino ad allora richiedeva una manipolazione diretta ed
esterna dei collegamenti, era così ridotta ad un'operazione dello stesso tipo
dell'inserimento dei dati, e l'ENIAC diveniva la prima realizzazione della
macchina universale inventata da Alan Turing nel 1936: in altre parole, un
computer programmabile nel senso moderno del termine.
All'Istituto
di Princeton si dedicò alla progettazione di un nuovo calcolatore, producendo
una serie di lavori che portarono alla definizione di quella che oggi è nota
come architettura von Neumann: in particolare, la distinzione tra memoria
primaria (ROM) e secondaria (RAM), e lo stile di programmazione mediante
diagrammi di flusso.
Anche
questa macchina non fu fortunata: essa fu inaugurata solo nel 1952, con una
serie di calcoli per la bomba all'idrogeno, e fu smantellata nel 1957 a causa
dell'opposizione dei membri dell'Istituto, che decisero da allora di bandire
ogni laboratorio sperimentale.
Jhon von
Neumann definì per la prima volta in modo rigoroso e completo il concetto di
elaboratore elettronico a programma memorizzato - la cosiddetta 'macchina di von
Neumann. Anche se altri - come ad esempio Eckert e Mauchly - avevano avuto
idee simili, fu Neumann a inquadrarle in una teoria matematica coerente e a
svilupparle in una teoria generale delle 'macchine intelligenti e degli automi.
Oltre che
per varie applicazioni tecnologiche (dalla matematica alla metereologia), il
computer servì a von Neumann anche come spunto per lo studio di una serie di
problemi ispirati dall'analogia fra macchina e uomo: la logica del cervello, il
rapporto fra l'inaffidabilità dei collegamenti e la loro ridondanza, e il
meccanismo della riproduzione. Egli inventò in particolare un modello di
macchina (automa cellulare) in grado di autoriprodursi, secondo un meccanismo
che risultò poi essere lo stesso di quello biologico in seguito scoperto da
James Watson e Francis Crick (premi Nobel per la medicina nel 1962).
Il suo
risultato più famoso nel campo degli armamenti, invece, fu la scoperta che le
bombe di grandi dimensioni sono più devastanti se scoppiano prima di toccare il
suolo, a causa dell'effetto addizionale delle onde di detonazione (i media
sostennero più semplicemente che von Neumann aveva scoperto che è meglio
mancare il bersaglio che colpirlo).
L'applicazione
più infame del risultato si ebbe il 6 e 9 agosto del 1945, quando le più
potenti bombe della storia detonarono sopra il suolo di Hiroshima e Nagasaki,
all'altezza calcolata da von Neumann affinché esse producessero il maggior
danno aggiuntivo.
(von Neumann e J. Robert
Oppenheimer davanti all'EDVAC)
(EDVAC
Electronic Discrete
Variable Automatic Computer