IL MALE DI STAGIONE

Cari visitatori

Questa rubrica, a carattere divulgativo, nasce con l'intento di far conoscere al visitatore del sito le problematiche inerenti ad alcune patologie di più comune osservazione nella stagione corrente. Una serie di domande inerenti la patologia intrattazione verranno rivolte ad un ipotetico spacialista otorinolaringoiatra, il quale risponderà in maniera semplice e chiaro in modo da rendere l'argomento accessibile ad un pubblico ampio ed eterogeneo.

Le Rinosinusiti

Domanda:In autunno con le prime pioggie e i primi freddi è in agguato una frequente patologia delle vie aeree superiori, comunemente conosciuta come "raffreddore". E' vero che tale patologia si può complicare spesso con una sinusite?

Risposta: E'vero! Le condizioni climatico-ambientali e specialmente il freddo umido insieme alle condizioni biologiche individuali ( deviazione del setto nasale, rinite allergica, poliposi nasale ), modificando le condizioni di ventilazione nasale, di difesa e drenaggio sono elementi che predispongono all'insorgenza della rinosinusite. Altre cause predisponenti possono essere: stati di affaticamento fisico, stati di convalescenza ed iponutrizione in cui si ha un ridotto potere difensivo dell'organismo.

Domanda:Ci può dare una definizione di rinosinusite?

Risposta:Le riniti, più comunemente conosciute come raffreddore o coriza, sono processi infiammatori acuti e cronici delle cavità nasali. Le sinusiti sono processi flogistici acuti e cronici, di tipo essudativo, di una o più cavità paranasale. E' ormai opinione comune, visti gli stretti rapporti anatomo-patologici che legano i due sistemi, nasale e sinusale, considerarli come un sistema unitario e quindi considerare la rinosinusite un evento morboso unico. Nell'intervento di oggi ci limiteremo a parlare delle rinosinusiti acute, che sono già un argomento abbastanza vasto. E' importante fin da ora sottolineare che questi processi, adeguatamente trattati, sono suscettibili di guarigione completa sia dal punto di vista clinico che anatomo-patologico.

Domanda:Quali sono gli agenti eziologici che possono causare una rinosinusite?

Risposta:Per meglio comprendere l'eziopatogenesi e la sintomatologia delle rinosinusiti sarà utile fare qualche piccolo cenno di anatomia e fisiologia del naso e dei seni paranasali: Le cavità nasali sono rivestite da una mucosa costituita da epitelio cilindrico, vibratile che contiene cellule caliciformi, che producono muco. La parete laterale del naso presenta tre ripiegature della mucosa ( turbinati ) che delimitano uno spazio libero ciascuna ( meati ). Il naso ha funzione respiratoria, olfattoria e fonatoria ( risonatore di certi fonemi o suoni nasali: M, N, GN ). I seni paranasali sono delle cavità ricavate all'interno delle ossa del cranio e del massiccio facciale ed hanno funzione di: alleggerimento delle ossa craniche, di risonanza ( soprattutto nel canto ), di assorbimento di eventuali forze traumatizzanti e di isolamento acustico e termico. In un ciclo naso-sinusale sano la penetrazione di sostanze dannose nelle cavità nasali viene rimossa dall "clearance muco-ciliare" e le difese dell'ospite sconfiggono l'infezione. La rinite acuta, come abbiamo già sottolineato prima, si estende spesso all'intero sistema dei seni paranasali ed è, in genere, provocata da virus: rhino-virus, virus parainfluenzali, R-S virus ( respiratory sincitial virues ). Il contagio avviene direttamente dal malato per mezzo delle goccioline di "pflugge", emesse con gli starnuti ed i colpi di tosse; la capacità infettante è notevole solo nel primo giorno di malattia. Segue spesso una sovrapposizione batterica naso-sinusale provocata prevalentemente da pneumococchi, haemophilus influentiae e streptococchi. Oltre alle forme rinogene, suddette, che sono le più frequenti cause di rinosinusite ( 83% ) esistono forme: - Odontogene ( 10 % ). Per gli stretti rapporti che intercorrono tra il 2° premolare ed i primi due molari con il pavimento del seno mascellare, granulomi apicali ed ascessi dentari possono provocare una sinusite mascellare; l'estrazione dentaria dei denti suddetti può rappresentare un'altra causa di sinusite per via della comunicazione oro-sinusale che si viene a creare. - Ematogene ( per es. in corso di malattie esantematiche ) - Da penetrazione di sostanze estranee attraverso le normali vie di comunicazione tra i seni e le cavità nasali ( ad es. acque infette nei nuotatori e nei tuffatori ). - Da trauma facciale, con formazione di un emoseno ( raccolta ematica endosinusale ), che rappresenta un ottimo terreno per la proliferazione batterica. - Da barotrauma, per effetto di rapide e notevoli variazioni di pressione atmosferica ( es. negli aviatori e nei subacquei ). Si manifesta prevalentemente nel seno frontale ( 70 % ) e nei seni mascellari ( 19 % ) per una riduzione d'ampiezza delle vie di comunicazione tra cavità nasali e seni paranasali, con ristagno di secrezione nel seno ed ostacolata aerazione del seno che è quindi più vulnerabile all'azione dei microbi.

Domanda:Quali sono i sintomi caratteristici della rinosinusite?

Risposta:Come prima cosa va sottolineato che nel quadro di interessamento pansinusale caratteristico delle rinosinusiti prevalgono i sintomi collegati al prevalente interessamento di un seno paranasale. - La rinosinusite "catarrale" si presenta con una sintomatologia rappresentata da: cefalea ( prevalente al mattino per il ristagno notturno delle secrezioni ), febbre, astenia ( con disturbi di concentrazione e dei ritmi del sonno ), ostruzione respiratoria nasale ( associata spesso a deficit dell'udito e del gusto ) e rinorrea sierosa o mucosa. - Nelle forme "muco-purulente" si ha: cefalea ( caratterizzata da sensazione di peso-tensione continuo cui si sovrappongono algie acute pulsanti legate a movimenti del capo o alla pressione su alcuni punti caratteristici per ogni seno ), febbre elevata, malessere generale, torpore, fotofobia, ipo-osmia o cacosmia, ostruzione nasale con rinolalia chiusa anteriore ( accentuazione della normale risonanza nasale per la M, N, GN ) e rinorrea muco-purulenta, spesso con striature ematiche. Il dolore, che rappresenta insieme alla febbre il sintomo più caratteristico delle rinosinusiti è localizzato in punti diversi a seconda del seno interessato: - Seno mascellare: nella regione zigomatica ( dalla regione sotto-orbitaria si estende alla fossa canina e ai denti ) - Seno frontale: dall'angolo supero-mediale dell'orbita alla regione frontale ed alla regione temporo-parietale - Seno etmoidale: dalla radice del naso si estende alla regione frontale. Talvolta si manifesta come cefalea diffusa - Seno sfenoidale: al vertice e all'occipite

Domanda:Quali sono gli elementi che ci permettono la diagnosi di rinosinusite?

Risposta:Come per tutti i processi morbosi la diagnosi di rinosinusite si basa sui tre classici elementi: anamnesi, esame obiettivo ed indagini strumentali. Per quanto concerne l'anamnesi è intuitivo che, se i dati forniti dal paziente, corrispondono ai sintomi precedentemente esposti, ci orientano alla diagnosi di rinosinusite. L'esame obiettivo del paziente inizia con l'ispezione, tramite cui è possibile evidenziare edema e tumefazione dei tessuti molli sovrastanti il seno interessato. Alla palpazione si ricercano i punti che scatenano le crisi dolorose e che sono caratteristici per ciascun seno: - seno frontale ( punto di emergenza del nervo sovraorbitario, troclea del muscolo obliquo superiore/ punto di Ewing ) - seno etmoidale ( in corrispondenza dell'osso lacrimale/ punto di Grunwald ) - seno mascellare ( punto di emergenza del nervo sottorbitario/ fossa canina ) Alla rinoscopia anteriore si evidenzia una mucosa nasale iperemica e secrezioni abbondanti che escono da un meato congesto e edematoso. E' utile ricordare come ormai alla rinoscopia tradizionale si siano affiancate, con sempre maggiore successo, le tecniche di endoscopia naso-sinusale. Le indagini strumentali comprendono: La transilluminazione dei seni paranasali che viene impiegata per lo studio delle affezioni del seno frontale e del seno mascellare. Per studiare il seno mascellare la sorgente luminosa viene introdotta nella bocca del paziente, che viene invitato a chiudere le labbra. Nel soggetto normale si osserva un'immagine caratteristica ( spettro di Hering ) costituita da luminosità bilaterale situata ai lati della radice del naso, in corrispondenza delle due fosse canine ed a livello della palpebra inferiore. Per lo studio del seno frontale la sorgente luminosa si appoggia sull'angolo supero-interno dell'orbita e si ottiene un'immagine luminosa che a grandi linee corrisponde all'ampiezza del seno frontale. La mancata o ridotta illuminazione di un seno paranasale è un segno di sinusite. La radiografia del cranio, che ci consente di ottenere elementi precisi sulle condizioni dei seni paranasali. Con le proiezioni frontale e laterale vengono evidenziati tutti i seni paranasali, con la proiezione occipito- buccale si mettono in risalto i seni mascellari, riuscendo a "liberarli" dalla sovrapposizione delle rocche petrose, mentre con la proiezione sub-mento vertice si ha la visione in dettaglio dei seni etmoidali e del seno sfenoidale. E' inoltre possibile un approfondimento diagnostico con la TAC e con la RMN del massiccio facciale in caso di sospette complicanze o in caso di sospetta patologia neoplastica.

Domanda:Quale terapia è indicata nelle rinosinusiti?

Risposta: La terapia delle rinosinusiti acute è essenzialmente medica e si avvale dell'uso di: - Antibiotici ( attualmente molto efficaci si sono dimostrati i fluorchinoloni, levofloxacina e moxifloxacina, che per eradicare l'infezione batterica debbono essere utilizzati per un periodo abbastanza lungo, non inferiore ai 7/10 giorni ). - Cortisonici e fluidificanti, che possono essere utilizzati per Os, I.M. e per aerosol - Analgesici ed anti-infiammatori - Decongestionanti nasali a base di efedrina spray ( in alternativa si possono utilizzare gli spray a base di cortisone; molto efficaci e con scarsi effetti collaterali quelli di ultima generazione ) - Recentissimamente è stato messo in commercio un prodotto a base di antistaminico ed efedrina, per Os, che rappresenta un utile ed efficace rimedio alla congestione nasale In caso di forme resistenti alla terapia medica si può eseguire il drenaggio della raccolta purulenta endo-sinusale che consentirà anche il lavaggio del seno e l'introduzione nelle cavità sinusali di soluzioni antibiotiche. Il drenaggio e i conseguenti trattamenti avvengono: - Nel seno mascellare, tramite la puntura diameatica, che si effettua nel meato inferiore, a circa 1 cm e ½ dall'inserzione della testa del turbinato inferiore, in una zona in cui la mucosa della fossa nasale e quella del seno mascellare sono addossate una all'altra con l'interposizione di una sottile lamina ossea. - Nel seno frontale può essere eseguito solo per via esterna, con trapanazione della parete anteriore ( intervento di Lemoyne ) o di quella inferiore ( intervento di Citelli ). In ultimo vorrei ricordare che le infezioni delle vie respiratorie possono essere prevenute con una dieta ricca di frutta, come albicocche, ananas ( per le sue note proprietà anti-infiammatorie ), arance ed altri agrumi, come limoni e pompelmi, ricchi di vitamina C, che aiuta a prevenire le infezioni. Infine altro alimento da non trascurare in una dieta, in corso di trattamento per una rinosinusite è lo yogurt, ricco di fermenti lattici vivi, con potere battericida ed essenziale nel ripristinare la flora batterica intestinale durante un'eventuale terapia antibiotica.