a cura di
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022/2001
Roma,
04 maggio 2001
PIENO SOSTEGNO DALLE FORZE POLITICHE ALLA PIATTAFORMA DEL FORUM PERMANENTE DEL TERZO SETTORE Padova, 4 maggio.
Tutti gli intervenuti hanno finito per convergere sulla valutazione che in questi anni si è aperto un nuovo e importante capitolo delle politiche sociali e di riconoscimento del terzo settore. Altra importante convergenza è stata quella sul riconoscimento del lavoro e del valore del Forum Permanente del Terzo Settore come parte sociale e come soggetto di innovazione della politica, della rappresentanza, della istituzionalità sociale. Di fronte all’On. Alemanno che ha comunque sostenuto come l’azione riformatrice del Governo e del Parlamento in questi anni sia stata timida e contraddittoria, l’On. Castagnetti e l’On. Giannotti hanno sostenuto l’importanza decisive della riforma dell’assistenza e delle politiche per la famiglia attuate. I rappresentanti delle forze politiche hanno espresso pieno sostegno alla piattaforma presentata dal Forum, all’idea di rilancio della partecipazione e di non smantellamento dello stato sociale che la caratterizza. Edoardo Patriarca
e Giampiero Rasimelli, portavoce del Forum, hanno impegnato le forze politiche
presenti ad un confronto sui punti emersi, immediatamente dopo il 13 maggio
e si sono altresì impegnati ad aprire immediatamente con il nuovo
Governo il confronto sulle linee di questo documento al fine di riscrivere
al più presto un patto di legislatura come già fatto con
il Governo Prodi e quello D’Alema.
Di seguito i punti base della piattaforma presentata dal Forum Permanente del Terzo Settore 1) Educazione e Formazione : un patto tra generazioni. Il Terzo settore si candida a svolgere nei prossimi anni un’azione imponente di formazione continua, di educazione permanente e di promozione dell’innalzamento delle conoscenze tra i cittadini, in particolare tra giovani, donne e anziani. 2) Una nuova economia del sociale. Si devono varare nuove politiche di sostegno, con incentivazioni per l’imprenditoria sociale e con politiche attive per il settore dei servizi alla persona. Per fare ciò riteniamo necessario che lo Stato stringa con il terzo settore un’alleanza di grande respiro. 3) La riforma del welfare e la sussidiarietà orizzontale. L’azione di governo - a livello centrale come locale – deve essere incentrata sulle politiche sociali. Vogliamo un welfare fondato sui principi di responsabilità, equità, partecipazione democratica, solidarietà e su un federalismo davvero solidale. 4) La Cultura per rileggere i temi della sicurezza e il fenomeno dell’immigrazione. La cultura è un collante efficace di coesione sociale e di politiche di welfare innovative, e le attività culturali sono indicatori utili per misurare la qualità della vita. In questa prospettiva riteniamo prioritarie la lotta al razzismo e il tema dell’immigrazione. 5) La dimensione internazionale: l’Europa della solidarietà, per la globalizzazione della cittadinanza e della solidarietà. La globalità dello sviluppo sociale dell’intero continente deve essere un punto prioritario delle politiche e del processo di unificazione europea. Vogliamo che l’Europa assuma la leadership per una politica estera coerente ed orientata ai principi della giustizia sociale e della pace. |