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021/2001
Roma,19
aprile 2001
CARI CANDIDATI…
LA PIATTAFORMA
DEL FORUM PERMANENTE DEL TERZO SETTORE PER LE ELEZIONI POLITICHE
Il Forum Permanente
del Terzo Settore rappresenta oltre 12 milioni di cittadini. Ad esso aderiscono
95 Organizzazioni nazionali totalmente eterogenee nei campi d'intervento,
nella struttura, nella forma giuridica e nella matrice di provenienza.
Questo non ha impedito, anzi, nel corso degli anni ha rafforzato la capacità
di lavorare insieme e di creare una coscienza unica.
E così,
come consuetudine in occasione di ogni appuntamento elettorale, anche per
questa consultazione il Forum Permanente del Terzo Settore presenta una
piattaforma che, come sempre, è improntata alla concretezza e basata
su domande, bisogni e speranze dei cittadini.
Non c'è
quindi alcuna ambizione di dipingere scenari complessi, cosa che forse
non ci compete neppure. Intendiamo proporre cinque grandi priorità
che potranno dare l'opportunità di sviluppare il terzo settore e
di aiutare a modernizzare il nostro Paese all'insegna della solidarietà,
della giustizia, della legalità, del rispetto della persona e della
coesione sociale.
Laddove modernizzare
lo Stato significa pensare ad un rinnovamento dell'intero apparato statale
perseguendo un federalismo davvero solidale, significa sburocratizzare
enti e strutture in modo da offrire più possibilità all'iniziativa
della società civile, significa porre maggiore attenzione e cura
alle politiche internazionali, specie a quelle che coinvolgono i Paesi
del Sud del mondo.
Di seguito in
sintesi le cinque priorità che il Forum Permanente del Terzo Settore
ritiene imprescindibili:
1) Educazione
e Formazione: un patto tra generazioni
Il Terzo settore
si candida a svolgere nei prossimi anni un’azione imponente di formazione
continua, di educazione permanente e di promozione dell’innalzamento delle
conoscenze tra i cittadini, in particolare tra giovani, donne e anziani.
2) Una nuova
economia del sociale
Si devono varare
nuove politiche di sostegno, con incentivazioni per l’imprenditoria sociale
e con politiche attive per il settore dei servizi alla persona. Per fare
ciò riteniamo necessario che lo Stato stringa con il terzo settore
un’alleanza di grande respiro.
3) La riforma
del welfare e la sussidiarietà orizzontale.
L’azione di
governo - a livello centrale come locale – deve essere incentrata sulle
politiche sociali. Vogliamo un welfare fondato sui principi di responsabilità,
equità, partecipazione democratica, solidarietà e su un federalismo
davvero solidale.
4) La Cultura
per rileggere i temi della sicurezza e il fenomeno dell’immigrazione.
La cultura
è un collante efficace di coesione sociale e di politiche di welfare
innovative, e le attività culturali sono indicatori utili per misurare
la qualità della vita. In questa prospettiva riteniamo prioritarie
la lotta al razzismo e il tema dell’immigrazione.
5) La dimensione
internazionale: l’Europa della solidarietà, per la globalizzazione
della cittadinanza e della solidarietà.
La globalità
dello sviluppo sociale dell’intero continente deve essere un punto prioritario
delle politiche e del processo di unificazione europea. Vogliamo che l’Europa
assuma la leadership per una politica estera coerente ed orientata ai principi
della giustizia sociale e della pace.
A corollario
dei cinque punti abbiamo elaborato un elenco di richieste specifiche e
indicazioni concrete. |