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a cura di 
Paola Scarsi
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018/2001
Roma,10 aprile 2001

 
IL FORUM PERMANENTE DEL TERZO SETTORE INVITA A CIVITAS BERLUSCONI E RUTELLI

"METTIAMO A DISPOSIZIONE LA RISORSA TERZO SETTORE E CI CANDIDIAMO A RIFORMARE LA POLITICA"

“Abbiamo invitato qui a Civitas Silvio Berlusconi e Francesco Rutelli al nostro consiglio nazionale del 4 maggio”. 

Con queste parole, pronunciate oggi alla conferenza stampa di presentazione di Civitas, il salone dell’economia sociale in programma a Padova dal 4 al 6 maggio, Edoardo Patriarca e Giampiero Rasimelli, portavoce del Forum Permanente del Terzo Settore, hanno annunciato l’avvio di un confronto a tutto campo con le forze politiche in previsione delle imminenti elezioni.

Ribadendo l’autonomia del Terzo Settore i portavoce hanno ricordato come le 95 Organizzazioni nazionali aderenti rappresentino oltre 12 milioni di cittadini, un esteso tessuto di associazionismo, di movimenti di rappresentanza, di imprese sociali a vocazione solidaristica, con forti identità e patrimoni culturali di qualità, la parte più sana e vitale della società che non intende porsi come realtà residuale rispetto a Stato e Mercato, ma anzi candidarsi a riformare la politica.

"Tutte le organizzazioni aderenti al Forum Permanente del Terzo Settore - hanno dichiarato i portavoce - sono espressione consapevole di un movimento di azione collettiva; esse agiscono come un composito gruppo d’interesse, con matrici culturali, vocazioni e strutture differenti, ma possiedono importanti obiettivi comuni. Questo ricco e articolato tessuto costituisce una formidabile risorsa che, insieme all’esperienza del Terzo settore, mettiamo a disposizione del mutamento politico. 
Noi abbiamo alle spalle anni di intensa produzione legislativa orientata a rendere più adeguata e funzionale la struttura e la "ragione sociale" del nostro Welfare. A tal fine abbiamo esercitato un ruolo di sollecitazione, stimolo, vigilanza e proposta che ora legittimamente rivendichiamo".

“Con tale consapevolezza e impegno – hanno proseguito i portavoce - abbiamo elaborato una piattaforma per la consultazione elettorale da proporsi a tutte le forze politiche per la prossima legislatura. Alla base poniamo opzioni e scelte che parlano di democrazia, solidarietà e giustizia sociale, di un’idea di progresso ecosostenibile, di globalizzazione come opportunità irripetibile per fare uscire dalla povertà i 2/3 delle nazioni". 
 

Di seguito una sintesi delle linee di programma per la prossima legislatura che il Forum Permanente del Terzo Settore ritiene imprescindibili:

1) Educazione e Formazione : un patto tra generazioni
Il Terzo settore si candida a svolgere nei prossimi anni un’azione imponente di formazione continua, di educazione permanente e di promozione dell’innalzamento delle conoscenze tra i cittadini, in particolare tra giovani, donne e anziani.

2) Una nuova economia del sociale
Si devono varare nuove politiche di sostegno, con incentivazioni per l’imprenditoria sociale e con politiche attive per il settore dei servizi alla persona. Per fare ciò riteniamo necessario che lo Stato stringa con il terzo settore un’alleanza di grande respiro.

3) La riforma del welfare e la sussidiarietà orizzontale.
L’azione di governo - a livello centrale come locale – deve essere incentrata sulle politiche sociali. Vogliamo un welfare fondato sui principi di responsabilità, equità, partecipazione democratica, solidarietà e su un federalismo davvero solidale. 

4) La Cultura per rileggere i temi della sicurezza e il fenomeno dell’immigrazione
La cultura è un collante efficace di coesione sociale e di politiche di welfare innovative, e le attività culturali sono indicatori utili per misurare la qualità della vita. In questa prospettiva riteniamo prioritarie la lotta al razzismo e il tema dell’immigrazione.

5) La dimensione internazionale: l’Europa della solidarietà, per la globalizzazione della cittadinanza e della solidarietà.
La globalità dello sviluppo sociale dell’intero continente deve essere un punto prioritario delle politiche e del processo di unificazione europea. Vogliamo che l’Europa assuma la leadership per una politica estera coerente ed orientata ai principi della giustizia sociale e della pace.
A corollario dei cinque punti abbiamo elaborato un elenco di richieste specifiche e indicazioni concrete. 


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