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Saluto di Edoardo
Patriarca e Giampiero Rasimelli, portavoce del Forum, al Presidente della
Repubblica Carlo Azeglio Ciampi
Quirinale, 22 maggio 2001
Signor Presidente,
grazie per averci ricevuti,
grazie per l’attenzione che Lei oggi ci rivolge.
Siamo qui in rappresentanza
di più 90 organizzazioni di terzo settore (volontariato, associazionismo,
imprese sociali, fondazioni, enti, centri di ricerca…), quasi 12 milioni
di cittadini che a vario titolo sono protagonisti di questa grande rete
oggi rappresentata dal Forum Permanente del Terzo settore.
Siamo realtà che provengono
da tradizioni culturali e politiche diverse. Eppure, Signor Presidente,
in questi anni di impegno comune abbiamo scoperto linguaggi, priorità
sociali e valori (quelli indicati nella nostra Costituzione) fortemente
condivisi. Tra questi:
l’impegno per
una democrazia “calda”, quella che a Lei sta molto a cuore, una democrazia
sempre più partecipata e popolare;
l’impegno per la giustizia
e la solidarietà, il valore della persona e della comunità;
l’attenzione agli ultimi,
ai più deboli di questo Paese, cifra sulla quale crediamo si debba
misurare ogni azione politica degna di questo nome. “La solidarietà
non aspetta”, “La solidarietà non è un lusso”: sono state
le parole d’ordine che in questi anni hanno accompagnato le
nostre azioni.
Ci siamo battuti affinché
si recuperasse una dimensione della politica misurata sulla capacità
di dare risposte alle attese, alle speranze dei cittadini; una politica
fondata sulla virtù della concretezza, con un linguaggio non
ideologico ma appassionato e competente, una competenza cresciuta sui territori
e nella prossimità alla persone più bisognose. Ci siamo
battuti perché in un’epoca dominato dal liberismo mediatico fosse
rispettato lo spirito della Costituzione, consegnato negli articoli 2 e
3, che definisce la partecipazione e la responsabilità organizzata
dei cittadini a fondamento della vita repubblicana. Non abbiamo fatto sconti
ad alcuno e sui punti che hanno costruito il nostro incontro unitario manterremo
la nostra coerenza culturale e politica.
“ La politica ricondotta
così, umilmente, al suo posto, accetta una definizione semplice
e modesta: è la trama delicata delle azioni che riguardano il bene
comune. E, per quanto semplicemente definita, appare, qual è, una
grandissima cosa”. E’ la definizione che diede nel ‘47 Aldo Moro, allora
giovanissimo, di fronte al rischio che la politica perdesse il valore umano
di fraternità che essa deve necessariamente racchiudere. E’
una definizione che sentiamo ancora oggi attuale e vicina.
Siamo testimoni di una cittadinanza
attiva, non lamentosa, che sa coniugare i diritti con i doveri; siamo quei
cittadini che già sul territorio sono impegnati nella solidarietà
militante, nella tutela e nella promozione dei diritti, nella protezione
dell’ambiente e del territorio, nella cura della memoria e nella premura
per la nostre tradizioni culturali e del vasto patrimonio artistico;
nell’impegno all’accoglienza degli immigrati e nella promozione di una
cultura che non potrà essere che multi culturale, “colorata” da
altre religioni, tradizioni, storie.
Il Forum Permanente del
Terzo settore nel febbraio ‘99, dopo la firma del Patto per il lavoro e
l’occupazione, è stato riconosciuto dal Governo parte sociale. Un
passaggio storico per tutto il Terzo settore italiano. Abbiamo partecipato
ai tavoli della concertazione portando le nostre attese, le nostre preoccupazioni.
Ci auguriamo che il prossimo governo continui e rafforzi questa interlocuzione
e la sostenga con decisione.
Ed infine Le vogliamo esprimere
alcune nostre preoccupazioni e aspettative che proporremo alle forze politiche
tutte, al governo appena sarà costituito.
La prima riguarda la promozione
di un federalismo solidale, capace di dare giusto riconoscimento alle Regioni
e al contempo capace di salvaguardare l’unità del paese: ci batteremo
contro derive particolaristiche e interpretazioni riduttive e strumentali.
L’attenzione alla formazione
e all’educazione dei giovani e degli anziani e alla promozione di
politiche attive per il lavoro, vale la pena ricordarLe tutta la vicenda
del servizio civile che ancora attende risposte chiare e puntuali.
L’attuazione di un welfare
comunitario che garantisca ai cittadini un sistema di protezione universalistico
e dia spazio alla capacità di autoorganizzazione della società
civile;
E infine la questione internazionale,
le politiche verso l’Europa e l’attenzione ai paesi del sud; vorremmo che
l’Italia e L’Europa assumessero la leadership per la promozione di una
politica estera coerente e orientata ai principi della giustizia
sociale e della promozione per tutti gli uomini e le donne del Pianeta.
Vorremmo che l’Italia portasse al prossimo G8 di Genova una posizione attiva
sui temi della pace, della tutela ambientale, del diritto allo sviluppo
per tutti i popoli. Una posizione aperta al dialogo e alla non contrapposizione
tra Stati e cittadini. Siamo pronti a partecipare alla definizioni di politiche
estere più efficaci, siamo pronti a mettere a disposizione l’esperienza
maturata da migliaia di cittadini impegnati nella solidarietà nei
Paesi in via di sviluppo.
Signor Presidente nel prossimo
autunno organizzeremo una Convention nazionale su questi e altri temi contenuti
nella Piattaforma a suo tempo consegnata a tutte le forze politiche.
Vorremmo averLa con noi, sarà un incontro di approfondimento, inviteremo
i testimoni di questo tempo tanto cari ai giovani, sarà anche festa.
Grazie ancora Signor Presidente,
grazie per la testimonianza che Ella ci manifesta nello svolgimento
quotidiano del Suo compito, difficile e impegnativo, grazie per lo spirito
giovane che Ella manifesta nell’incontrare le persone e le comunità
locali. |