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Il Terzo Settore e le nuove prospettive 
della Società dell'Informazione

Al Gruppo di lavoro hanno partecipato: Adriano Cataldi, AUSER; Giuseppe Cocco, Presidente COMS; Francesco Florenzano, FIPEC; Andrea Laguardia, SSIS - Solidarietà Online; Giuliano Laurenzi, Ventuno (Information Technology); Luca Lo Conte, COCIS; Maurizio Mumolo, ARCI; Lapo Orlandi, "espERAnto" radikala asocio; Raffaello Palandri, FIPEC; Marco Piazza, La Redazione S.r.l.; Edoardo Patriarca, Portavoce del Forum; Mara Polsinelli, Isinet; Vanni Rinaldi, Cooptecnital Solidarietà Online; Gabriele Valli, Isinet. Roma, 28 ottobre '99
 

Introduzione
Il Forum
Il progetto
La realizzazione
 
 

Il Forum Permanente del Terzo Settore 
Il Forum Permanente del Terzo Settore riunisce le principali realtà del mondo dell'associazionismo, del volontariato, della cooperazione sociale e di solidarietà internazionale, della mutualità integrativa volontaria, degli enti e delle associazioni di formazione ed educazione permanente e continua, delle fondazioni del nostro Paese, che operano nel sistema economico e sociale in rappresentanza e grazie agli sforzi di milioni di cittadini, i quali si uniscono e lavorano insieme per promuovere diritti, aggregare ed organizzare bisogni, perseguire il bene comune, lottare contro l'esclusione, la disgregazione sociale, la povertà, l'iniqua distribuzione della ricchezza, per promuovere l'occupazione, la tutela dell'ambiente, la cultura, il riequilibrio tra i molti Nord e Sud del mondo. Una partecipazione attiva e responsabile, che costruisce modalità originali di lavoro e di impresa basate sui valori di solidarietà, partecipazione democratica, responsabilità civile, che trasforma i cittadini da assistiti marginali in produttori di ricchezza senza scopo di lucro e favorisce la modernizzazione dello stato sociale. Numero associati: 9,5 milioni di cittadini Numero occupati: 690.000 Numero volontari: 2.850.000 Fatturato: 1,9% del PIL (dati del 1998)
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Introduzione
Per chi opera nel terzo settore la comunicazione e la diffusione dell'informazione sono, forse più che per chiunque altro, fondamentali, non fosse altro per diffondere e far conoscere a un numero sempre maggiore di persone quelle numerose azioni concrete che troppo spesso rimangono nascoste ai più. Al di là dei gap culturali ancora esistenti per quello che riguarda le nuove tecnologie, l'informazione oggi viene spesso "fatta cadere" dall'alto, ovverosia da chi controlla i meccanismi produttivi, economici e politici e man mano che scende verso il basso perde di efficacia, di chiarezza, aumentando la sua entropia, il "rumore" sul canale trasmissivo che, addirittura, in molti casi, neppure raggiunge il livello più basso della piramide della comunicazione. In effetti è proprio tutto l'insieme delle Associazioni, delle Cooperative sociali, del Volontariato, delle Università Popolari e della Terza Età che si trova alla base di quella piramide che oggi il mondo della ICT rappresenta. Questo universo si trova ad essere alla base di tutto per la sua peculiare caratteristica di operare nel e sul territorio, laddove i "colossi" tradizionali della comunicazione non riescono ad arrivare. Purtroppo, finora, questo è stato valido in entrambi i sensi, ovverosia neppure le fasce di popolazione più deboli e lontane dalle nuove tecnologie e dalla comunicazione telematica potevano dare diffusione alle loro richieste, al loro lavoro, alle loro necessità. Gli anziani, i giovani in cerca di lavoro o con un lavoro non ancora stabile, le persone che necessitano di riqualificazione professionale, gli studenti sono solo alcuni esempi di quanto appena accennato. La presenza di reti come internet, la possibilità che esiste, con le tecnologie attuali, di collegare i grandi circuiti culturali, produttivi ed economici anche alle più piccole realtà esistenti e operanti, non garantisce ancora un accesso realmente effettivo a tutta la popolazione italiana in pari misura e, inoltre non lo consente neppure a livello omogeneo sul territorio. E, proprio da questa improrogabile necessità di venire incontro alle pressanti richieste che le fasce deboli fanno di venire considerate e ascoltate, di quando in quando, ma specialmente e, soprattutto, nel momento in cui viene deciso il modo di utilizzare o di richiedere fondi governativi o comunitari, nasce il bisogno di colmare il divario tra le parole e l'azione nel sociale. Si vuole sottolineare come le nuove tecnologie siano alla base di uno sviluppo consapevole ed etico della società democratica, e come esse debbano essere utilizzate anche per combattere l'esclusione sociale con piani di intervento specifici per settore (handicap, anziani, immigrazione, educazione e formazione, solo per citare alcuni esempi). Comunicare vuol dire liberare, vuol dire, come indicato anche dalle DG V , X e XIII della Comunità europea, produrre cultura, posti di lavoro, sviluppo reale e duraturo (si vedano, a puro titolo di esempio, i documenti SEC(98)1284, SEC (98)837 e il Rapporto delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Umano 1999, capitolo 3). Se si considerano i più recenti documenti del Governo (DPEF 2000 - 2003) e del Forum per la Società dell'Informazione (Sintesi dei gruppi di lavoro), si vede come anche le nostre autorità si siano convinte dell'improrogabilità di un intervento normativo ed economico a sostegno dello sviluppo dell'informatizzazione e dell'ICT del Terzo Settore. Una rete tra le associazioni del terzo settore, delle cooperative, delle università popolari, è vitale per il processo di sviluppo e sostegno alle fasce sociali e alle aree deboli; una rete, con chiari punti di riferimento centrale, come potrebbero essere un portale e un centro di ricerca e produzione multimediale, che faccia da trait d'union tra le istituzioni, la vita sociale, culturale, lavorativa, economico-produttiva e politica del paese e ognuno di noi, chiunque sia e ovunque si trovi. Il Forum Permanente del Terzo Settore è quindi identificabile come referente ideale per le Istituzioni e i privati che operano nel campo della ICT, ma anche della R&S , per il notevole contributo che può portare in termini di diffusione, lotta all'esclusione e all'emarginazione sociale e, in definitiva, in termini di effettiva democratizzazione dei meccanismi della Società dell'Informazione. Non si vogliono qui citare diffusamente i lavori di sociologi e filosofi che nel corso dell'ultimo secolo hanno parlato dei rischi connessi ad un uso troppo "tecnicistico" e specializzato dei media, come, solo per citare i più noti: Comte, Tonnies, Durkheim, Lyotard, Williams, Lévy …Il progetto presentato qui si propone di aiutare le iniziative Comunitarie e Istituzionali a favore proprio della democratizzazione e dell'alfabetizzazione informatica nell'ambito del Terzo Settore, bilanciando l'uso a volte troppo mirato allo sviluppo di economie di mercato e di posizioni di predominio commerciale che di internet e dei media viene fatto.
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Il progetto
L'idea portante del progetto qui presentato è quella di far diventare ogni realtà facente parte del terzo settore un punto di accesso a quelle tecnologie che permettono un accesso bidirezionale al mondo dell'ICT. L'associazionismo, agisce da sempre come moltiplicatore delle esperienze in campo sociale e, sempre più di frequente, in quello lavorativo e produttivo. E' quindi impensabile parlare di alfabetizzazione e formazione all'uso delle nuove tecnologie delle comunicazioni e dell'informazione se non si parla del dove e del chi si deve occupare di fornire tali servizi. All'uomo "della strada" non arriverà mai internet, né risulterà utile un qualunque altro media, a meno che non ci sia un soggetto attivo che si faccia carico di fornirgli accesso e conoscenza a basso costo, con mezzi tecnologicamente all'avanguardia e con serietà e capacità professionale e di intenti. Per quanto riguarda l'accesso e la formazione, una buona parte delle Associazioni aderenti al Forum sono già pronte, sia come uomini che come mezzi, per farsi elementi trainanti ed omogeneizzanti delle varie altre realtà. A tal proposito le associazioni aderenti al Forum sono disponibili a collaborare con i vari livelli delle istituzioni, delle Università e degli Istituti di Ricerca e con i privati, per la realizzazione di iniziative specifiche (convegni, seminari, indagini, giornate dedicate) con i seguenti obbiettivi: informazione, alfabetizzazione, formazione e diffusione della cultura della società dell'informazione. Più in dettaglio la proposta si articola secondo quanto segue:

  • Creazione di punti di accesso a internet, con la possibilità per gli aderenti al Terzo Settore, non solo di utilizzare le informazioni in rete ma anche di realizzare, in maniera anche assistita e guidata, le proprie pagine, i propri siti, i propri forum e newsgroup, le proprie basi di dati, incentivando la nascita di figure professionali come quelle del "giornalista on-line", del programmatore free lance di siti internet, dell'amministratore di sistemi informatici distribuiti, solo per citare alcuni palesi esempi. Tale accesso a internet potrebbe prevedere una tariffa telefonica estremamente ridotta, al limite nulla, tramite, ad esempio, l'istituzione di un numero verde nazionale per la connessione, per tutti i soggetti riconosciuti dal Forum Permanente del Terzo Settore, che si renderebbe garante della reale esistenza e del reale impegno sociale dei soggetti che facciano richiesta di accesso a tale modalità di connessione. Già oggi è possibile avere abbonamenti gratuiti per l'accesso a internet presso un numero sempre maggiore di ISP. Da questo punto di vista fa fatto notare come sia improrogabile la realizzazione di un unico portale multiaccesso che contenga almeno le sezioni di newsgroup, forum, down e upload di dati e informazioni, notiziario, posta, rubrica, rassegna stampa tematica, corsi di qualunque tipo ma di elevata qualità, guida alla qualità sociale (SA 8000), consulenze legali e normative, bandi, servizi …
  • Punti di contatto con le istituzioni di qualunque tipo, per cercare di affrontare e risolvere qualunque tipo di problema. Il tentativo è quello di collegarsi con le iniziative istituzionali e private già esistenti che, pur se in maniera disomogenea sul territorio nazionale e, spesso, anche a livello locale, cercano di avvicinarsi a chi è "in difficoltà sociale", senza però, a volte, chiedersi se queste persone possono a loro volta avvicinarsi a questi strumenti. Questo collegamento servirà a colmare la distanza attualmente esistente tra l'offerta di notizie e la loro reale fruizione da parte di un numero sempre più ampio di individui o associazioni o iniziative produttive. In questi punti di contatto si potrebbe, tra l'altro, ipotizzare la realizzazione di sale multimediali per concorsi, che permettano alle istituzioni e ai privati che ne facciano richiesta, di usufruire di un nuovo, potente e flessibile strumento. 
  • Realizzazione, a livello locale, con un coordinamento centrale, di una serie di "centri di produzione multimediale per il sociale", che permettano alle realtà associative, culturali, di volontariato, tanto per citarne alcune, di iniziare a produrre giornali, newsletter, magazine, CD-DVD, siti internet e ipertesti, presentazioni multimediali, trasmissioni radiofoniche o televisive in analogico o digitale. Punto di forza di questi centri di produzione è proprio la loro flessibilità e la rapidità di utilizzo delle tecnologie attuali e di quelle future. Fondamentale per la realizzazione di questi centri è il coinvolgimento delle realtà produttive operanti nelle aree interessate e delle istituzioni, che devono garantire l'accesso ai canali di trasmissione delle informazioni a costi praticamente nulli, quando si tratti di produzioni di dichiarata attività sociale. Il circolo virtuoso che si verrebbe a generare da un simile progetto creerà, tra l'altro, nuove e numerose opportunità occupazionali. Va ricordato qui che solo in questo modo si può riuscire ad arrivare a tutti e a far sentire la voce di tutti: utilizzando tutti i media conosciuti e cercando sempre nuove forme di comunicazione, adattandole di volta in volta alla specifica realtà operante in quel momento. 
  • Nascita un progetto e di un centro di ricerca di nuovi mezzi di comunicazione e di nuovi canali per il trasporto delle informazioni visti, una volta tanto, "dalla parte dell'utente", attraverso la nascita di "centri di ricerca dell'ICT" in cui far confluire le esperienze delle grandi aziende e delle università per quello che riguarda il know-how e il finanziamento, ma che permetta a tutti i soggetti interessati di usufruire dei risultati delle ricerche, contribuendo economicamente ad esse nella misura in cui utilizzeranno tali risultati. Questi centri di ricerca, in cooperazione stretta con i centri di produzione multimediale a cui si fa riferimento al punto precedente, si occuperanno di fornire ai cittadini i servizi di comunicazione a qualunque livello sia loro necessario, fornendo loro, nel contempo la formazione necessaria alla fruizione dei servizi stessi. Tra gli obiettivi della ricerca si possono identificare: lo studio dei media tradizionali, la ricerca su nuovi media, l'identificazione dei punti in comune dei nuovi media, lo studio delle produzioni ipermediali. Va qui detto come l'attuale Governo stia cercando, attraverso iniziative come quella del Forum per la Società dell'Informazione, di creare iniziative simili, ed è con esse che intendiamo confrontarci propositivamente per creare una maggiore diffusione della Società dell'Informazione a tutti i livelli sociali. 
  • Realizzazione di una mediateca, divisa in 4 grandi aree: stampa (con libri, giornali, riviste …), video (televisione, DVD, collegamenti satellitari), audio (fonodiscoteca) e computer (internet e CD). Alla mediateca è collegata una banca dati legali del Terzo Settore in cui si troveranno le GU e le GUCE, i codici, le sentenze del TAR, del Consiglio di Stato, della Cassazione e la normativa vigente nazionale e regionale, sia generica che specifica, le norme fiscali. Una seconda banca dati di servizio si occuperà di offrire informazioni e dati sulla solidarietà, sulle Associazioni, sulla formazione, sui servizi, sulle iniziative, una raccolta stampa e le pubblicazioni del settore in forma digitale. 
  • Sviluppo del sito Solidarietà on line, (che nasce nel 1997 da un'idea del Centro dei Giovani Dirigenti dell'Economia Sociale, con il contributo della DGXXIII - Unità Economia Sociale della Commissione Europea, in partenariato, con FUNDESCOOP-Spagna e con C.J.D.E.S.-Francia, ed è realizzato dalla Cooptecnital in collaborazione con Forum del Terzo Settore) che mantiene una banca dati per la gestione degli "scambi" e delle donazioni per la solidarietà, per facilitare la condivisione di contatti tra individui e aziende che desiderino mettere a disposizione del Terzo Settore tempo libero, materiale e forniture d'ufficio, abiti e cibo, con lo scopo di accedere direttamente a queste risorse al bisogno, anziché doversi occupare del loro stoccaggio. (Si veda per questo progetto l'Allegato A)
  • Attuazione di una politica fiscale che consenta l'incentivazione e l'agevolazione per l'acquisto e/o la donazione di materiale hardware e/o software per le realtà aderenti al Forum. In questo modo sarebbe molto più rapido e indolore il necessario passaggio di informatizzazione che molte associazioni devono ancora compiere o stanno appena compiendo.

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La realizzazione
Si tenga conto del fatto che si stanno allestendo: 
  1. Un gruppo di lavoro permanente per la pianificazione, la ricerca e lo sviluppo delle comunicazioni del terzo settore, che si occupa di monitorare l'esistente e pianificare i passi necessari all'alfabetizzazione e allo sviluppo comune delle realtà aderenti al Forum. 
  2. Un tavolo di lavoro che segua permanentemente le azioni del Governo, delle Istituzioni, degli Enti Locali, della CE, dei privati, in ordine al reperimento di possibilità di finanziamento e collaborazione. 
  3. Una redazione multimediale e di un comitato direttivo che scelga le modalità e i contenuti delle produzioni di qualunque tipo fatte dal Forum. 
  4. Un sito internet e un portale per il Terzo Settore. 
I passi da fare per la realizzazione del progetto sono i seguenti:
  1. Reperimento fondi tramite partecipazione a bandi e/o gare oppure tramite sponsorizzazioni. 
  2. Acquisizione forniture informatiche e reperimento locali per l'apertura dei punti di accesso multimediali. 
  3. Apertura di uno "sportello per le istituzioni" multimediale. 
  4. Progettazione, localizzazione logistica e realizzazione del centro di ricerca e di produzione multimediale.
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