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CARTA DELLA DONAZIONE





Palinsesto Carta della donazione
Oggetto della carta e ambito di applicazione
Diritti dei donatori
Diritti dei destinatari delle attività sociali
Responsabilità delle organizzazioni nonprofit
Le regole di comportamento: metodologie di raccolta
Sistemi di rendicontazione

Con questa Carta della donazione le Organizzazioni aderenti si assumono, di fronte ai cittadini donatori, ai destinatari delle loro attività sociali, ai collaboratori, alla comunità, l’impegno di consolidare un contesto di fiducia e di trasparenza in cui possano moltiplicarsi le opportunità di donazione in campo sociale e possa pienamente realizzarsi la crescita del terzo settore.
Ciò significa che le Organizzazioni aderenti, adottando questo codice di autoregolamentazione, si impegnano, in primo luogo, a tenere nella massima considerazione i donatori, tutelandoli nel loro diritto ad una informazione precisa e trasparente che fornisca loro elementi per valutare l’efficacia degli interventi solidaristici effettuati dalle Organizzazioni e l’efficienza della gestione economica. Infine, ad improntare il loro agire, comunque esso sia inteso, a criteri di efficienza, efficacia, equità, indipendenza, imparzialità e non discriminazione verso tutti i soggetti che con essa entreranno in relazione. E’ convinzione degli aderenti che garantire un contesto di sicurezza e trasparenza consenta il pieno dispiegarsi della sensibilità e generosità pubblica, preservando ed elevando nel tempo la reputazione di tutto il terzo settore. 
La Carta della donazione rappresenta il punto di arrivo di una collaborazione che, dal 1996, ha visto convergere gli sforzi di professionisti del nonprofit, esponenti del mondo universitario, enti, associazioni, organizzazioni del terzo settore. 
Forum Permanente del Terzo Settore, Sodalitas, Summit della Solidarietà, Telethon, enti promotori, ringraziano tutti coloro che hanno contribuito alla stesura della Carta, ed in particolare Lorenzo Sacconi per aver garantito il supporto scientifico dell’intero progetto. 
 
 

PALINSESTO CARTA DELLA DONAZIONE
Diritti e responsabilità

1. Diritti
Diritti dei donatori 
Diritti dei destinatari delle attività sociali

2. Responsabilità delle Organizzazioni nonprofit
Regolamenti collegati

3. Le regole di comportamento
Metodologie di raccolta Sistemi di rendicontazione
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OGGETTO DELLA CARTA E AMBITO DI APPLICAZIONE
La Carta della donazione nasce con l’intento di incentivare la diffusione delle informazioni necessarie per conoscere e valutare tutte le attività poste in essere dalle Organizzazioni nonprofit che aderiranno a questo codice di autoregolamentazione, a vantaggio dei cittadini “donatori”, effettivi e potenziali, dei volontari, dei destinatari delle attività sociali delle nonprofit, degli associati ed aderenti.  A tal fine, le Organizzazioni che, senza scopo di lucro, perseguono finalità di solidarietà e promozione sociale, nell’aderire alla Carta, si impegnano a garantire ai donatori e ai destinatari delle loro attività sociali i diritti specificati nelle pagine seguenti: 
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DIRITTI DEI DONATORI
I donatori donano per consentire alle Organizzazioni nonprofit il perseguimento della loro missione. Pertanto, essi hanno il diritto ad un uso delle risorse da loro messe a disposizione che sia efficace rispetto allo scopo per cui la donazione viene fatta, efficiente nella gestione economica ed equo rispetto alle diverse pretese, bisogni e richieste connesse a quella finalità. 

I
Destinazione della donazione 
I donatori hanno diritto ad un uso delle risorse da loro messe a disposizione che sia finalizzato in modo efficace ed efficiente allo scopo per cui la donazione viene fatta.

II
Trasparenza e completezza di informazione sull’Organizzazione
I donatori hanno diritto di ricevere complete ed esaurienti informazioni: 

  • sulla struttura operativa dell’Organizzazione, sui suoi organi di governo e l’identità e il ruolo dei soggetti che collaborano con l’Organizzazione e con i quali entrano in contatto 
  • sulla missione e la finalità che l’Organizzazione persegue. 


III
Trasparenza e completezza di informazione sull’iniziativa da sostenere
I donatori hanno diritto di ricevere complete ed esaurienti informazioni: 

  • sulle finalità, i tempi e le modalità d’attuazione delle iniziative da sostenere
  • sui risultati ottenuti attraverso la donazione. 
IV
Disponibilità delle informazioni
I donatori hanno diritto di prendere visione del rendiconto annuale dell’Organizzazione.

V
Partecipazione all’attività dell’Organizzazione 
I donatori hanno diritto di manifestare le proprie considerazioni sull’attività dell’Organizzazione, nonché di conoscere ed esercitare (quando previsti) i diritti stabiliti dalle norme statutarie dell’Organizzazione ai fini della elezione degli organi societari.

VI
Rispetto della persona
I donatori hanno diritto ad essere rispettati nella propria libera volontà e a non essere indotti a donare attraverso eccessive pressioni, sollecitazioni o strumenti pubblicitari ingannevoli o non veritieri. 

VII
Tutela dei dati personali
I donatori hanno diritto ad aver garantita la loro riservatezza. In particolare, i loro dati personali verranno utilizzati unicamente secondo le finalità dell’Organizzazione, escludendo ogni trasferimento non espressamente autorizzato, anche gratuito, ad altre strutture o organizzazioni. I donatori potranno chiederne comunque, in ogni momento, la cancellazione. 

VIII
Riconoscimento del contributo dato
I donatori hanno diritto di ricevere dall’Organizzazione la gratitudine per la donazione fatta.
 

IX
Garanzia di indipendenza e non discriminazione
I donatori hanno diritto a che le risorse raccolte siano impiegate dall’Organizzazione in modo indipendente da qualunque condizionamento estraneo alla missione, sia esso di tipo ideologico, politico o commerciale, e senza che vi siano discriminazioni in base al sesso, la razza, l’ideologia, e il credo religioso.
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DIRITTI DEI DESTINATARI DELLE ATTIVITÀ SOCIALI
I destinatari delle attività di solidarietà e promozione sociale delle Organizzazioni nonprofit, siano essi soggetti individuali fruitori diretti di un servizio, ovvero membri di gruppi portatori di legittimo interesse o membri della collettività che beneficia, nel suo insieme, della missione dell’Organizzazione, hanno il diritto di pretendere che le Organizzazioni perseguano la loro missione. Pertanto, essi hanno il diritto ad un impiego delle risorse che sia efficace rispetto allo scopo per cui la donazione viene fatta, efficiente nella gestione economica ed equo rispetto alle diverse pretese, bisogni e richieste, connesse a quella finalità. 

I
Destinazione delle risorse 
I destinatari delle attività sociali delle Organizzazioni nonprofit hanno diritto ad un uso delle risorse a loro messe a disposizione che sia finalizzato in modo efficace, efficiente ed equo allo scopo per cui la donazione viene fatta. 

II
Trasparenza e completezza di informazione
I destinatari delle attività sociali delle Organizzazioni nonprofit possono richiedere e hanno il diritto di ricevere, nei modi pertinenti alle diverse situazioni, complete ed esaurienti informazioni: 

  • sulla missione e la finalità che l’Organizzazione persegue
  • sulla natura e sulle modalità di erogazione dei servizi prestati dall’Organizzazione
  • sull’identità e il ruolo dei soggetti che collaborano con l’Organizzazione e con i quali entrano in contatto.
III
Intervento
I destinatari delle attività sociali delle Organizzazioni nonprofit hanno il diritto di formulare suggerimenti, qualora siano nella condizione di farlo, per migliorare le attività dell’Organizzazione finalizzate al perseguimento della missione. 

IV
Rispetto della loro persona
Nel caso in cui i destinatari delle attività sociali delle Organizzazioni nonprofit siano persone fisiche, hanno diritto di essere trattati nel pieno rispetto della loro persona. In particolare, si dovrà evitare il ricorso ad informazioni suggestive o lesive della loro dignità e decoro. 

V
Tutela dei dati personali
Nel caso in cui i destinatari delle attività sociali delle Organizzazioni nonprofit siano persone fisiche, hanno diritto ad aver garantita la loro riservatezza. In particolare, i loro dati personali verranno utilizzati unicamente secondo le finalità dell’Organizzazione, escludendo ogni trasferimento non espressamente autorizzato, anche gratuito, ad altre strutture o organizzazioni. I destinatari delle attività sociali delle Organizzazioni nonprofit potranno chiederne, in ogni momento, la cancellazione.

VI
Garanzia di indipendenza e non discriminazione
I destinatari delle attività sociali delle Organizzazioni nonprofit hanno diritto a che le risorse raccolte siano impiegate dall’Organizzazione in modo indipendente da qualunque condizionamento estraneo alla missione, sia esso di tipo ideologico, politico o commerciale, e senza che vi siano discriminazioni in base al sesso, la razza, l’ideologia, e il credo religioso. 
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RESPONSABILITÀ DELLE ORGANIZZAZIONI NONPROFIT 
Per garantire ai donatori e ai destinatari delle attività di solidarietà e promozione sociale i loro diritti, e a garanzia di correttezza verso l’esterno, le Organizzazioni aderenti alla presente Carta si assumono le responsabilità qui di seguito illustrate: 

Missione
Esse si impegnano a perseguire e rendere pubblica la loro missione, a concorrere, cioè, al benessere sociale generale della collettività e dei singoli, innalzando la quantità e qualità della vita, adoperandosi per la diminuzione delle disuguaglianze, delle forme di povertà, di disagio e di discriminazione sociale e promuovendo la giustizia sociale e i diritti delle persone, la ricerca, la cultura, le diverse forme del sapere e la tutela dell’ambiente naturale e sociale. Gli interessi economici e ogni altra utilità a favore di quanti, ad ogni titolo, collaborano con l’Organizzazione possono essere perseguiti solo in quanto siano subordinati e funzionali al perseguimento della missione. 

II
Efficacia
Esse si impegnano ad un uso delle risorse, tanto di lavoro quanto di finanziamento a loro disposizione, che sia efficace e mirato a conseguire, al massimo grado, le proprie finalità sociali. 

III
Efficienza
Esse si impegnano a coordinare in modo efficiente l’apporto dei diversi soggetti (donatori, volontari, collaboratori) che a vario titolo contribuiscono al perseguimento della missione, in modo che nessuna risorsa di solidarietà vada sprecata. Inoltre, si impegnano a mantenere le condizioni attraverso le quali i diversi soggetti che cooperano alla realizzazione della missione, mantengano nel tempo il massimo grado di impegno. 

IV
Equità
Esse si impegnano a trattare equamente, in tutte le decisioni di natura distributiva, i soggetti a vario titolo coinvolti nel perseguimento della missione. In particolare, è equo distribuire le risorse e le prestazioni in modo proporzionale ai bisogni identificati dalla finalità e dalla missione dell’Organizzazione, nonché in modo proporzionale al merito (e alla meritorietà della causa) di coloro che, con la loro attività, concorrono al perseguimento della missione. Inoltre è equo garantire ai donatori e volontari che contribuiscono con i propri apporti all’opera della Organizzazione, adeguata riconoscenza delle loro azioni meritorie, nonché ai dipendenti e ai collaboratori, un trattamento che tenga conto del loro contributo e sia rispettoso delle norme vigenti. 

V
Imparzialità e non discriminazione
Esse si impegnano ad astenersi da ogni discriminazione arbitraria tra beneficiari, tra collaboratori, tra volontari e tra donatori. In particolare, non sono ammesse discriminazioni in base al sesso, alla razza, all’ideologia e al credo religioso a meno che la specifica preferenza accordata a determinate categorie di destinatari, nonché l’identificazione di peculiari caratteristiche dei collaboratori, siano interamente funzionali al perseguimento della missione. 

VI
Indipendenza
Esse si impegnano a non ricevere atti di liberalità che, per le caratteristiche politiche, culturali od economiche del donatore, potrebbero pregiudicarne l’indipendenza. 
Ogni associato, dipendente o collaboratore a qualsiasi titolo dell'Organizzazione, si impegna, inoltre, ad evitare situazioni in cui possa configurarsi un conflitto di interessi nei riguardi dell’Organizzazione. (Il conflitto di interessi sorge nel caso in cui il perseguimento dell’interesse personale dell’associato, del dipendente o del collaboratore possa pregiudicare il raggiungimento della missione o non sia comunque ad essa subordinato).

VI
Trasparenza
Esse si impegnano a rendere conto ai donatori e ai destinatari delle loro attività sociali, evidenziando la relazione tra le finalità annunciate e l’utilizzo effettivo dei fondi raccolti. 
Pertanto le Organizzazioni si impegnano a curare la redazione e la pubblicizzazione in modo chiaro, veritiero e puntuale, con mezzi adeguati alle proprie dimensioni e attraverso l’utilizzo di regolari scritture contabili, della loro situazione patrimoniale e finanziaria, in modo da rendere manifesti sia la provenienza che l’utilizzo di tutte le risorse economiche amministrate. 
Inoltre a fornire al pubblico e ai donatori, una chiara e veritiera informazione sugli scopi che esse perseguono, sulle finalità, i tempi e le modalità d’attuazione delle iniziative da sostenere, nonché sulle attività svolte attraverso l’impiego dei fondi stessi. 
Si impegnano, infine, a non promuovere alcuna raccolta di fondi se non accompagnata da una chiara e veritiera informazione sugli scopi e sulle attività per i quali verranno impiegati i fondi stessi. 
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LE REGOLE DI COMPORTAMENTO
METODOLOGIE DI RACCOLTA
Per fundraising si intende ogni forma di richiesta diretta o indiretta di denaro, proprietà o credito, beni materiali o quant’altro abbia valore, offerto nell’immediato o promesso per il futuro, con l’intesa che ogni apporto venga utilizzato per scopi di solidarietà, promozione sociale e culturale. Ciò premesso, le Organizzazioni aderenti alla presente Carta si impegnano a mantenere, nell’attività di fundraising così intesa, gli standard di comportamento qui di seguito illustrati: 

1. Trasparenza della raccolta fondi
L’attività di raccolta fondi presso il pubblico deve essere finalizzata allo scopo per cui è stata avviata e accompagnata da una chiara e veritiera informazione. Ne consegue che: 
1.1. Le Organizzazioni che intendono avvalersi di un’attività di raccolta fondi, dovranno definire un programma annuale di raccolta che comprenda tutti gli interventi specifici da effettuare nel corso dell’anno. 
In particolare, per ogni operazione significativa del programma annuale sarà preparato un ragionevole piano di previsione (budget) denominato Progetto di raccolta che illustrerà le informazioni rilevanti relative all’attività di fundraising. Si suggerisce ad esempio di indicare in modo chiaro e con dettagli commisurati al genere e all’entità della raccolta, l’identificazione del progetto, l’enunciazione delle finalità della raccolta, l’utilizzo ed eventuale ripartizione dei fondi raccolti, la durata della raccolta, la previsione dell’ammontare del ricavato che si intende raggiungere, l’indicazione delle spese previste per la gestione del progetto (spese di pubblicità e contributo alle spese generali).
1.2. Gli elementi qualificanti del progetto di raccolta dovranno essere presentati nel messaggio di comunicazione. In ogni caso, le Organizzazioni dovranno rendere disponibile la visione del piano ai donatori che ne facessero richiesta. 
1.3. Le Organizzazioni dovranno inoltre dare una chiara informazione sulle possibilità di detrazione fiscale della donazione.

2. Destinazione dei fondi raccolti
Nell’attività di raccolta le Organizzazioni si impegnano ad una gestione finanziaria delle risorse ispirata alla massima efficacia ed efficienza. Ne consegue che: 
2.1. La destinazione dei fondi deve essere chiaramente esplicitata e, possibilmente, legata ad uno specifico progetto d’intervento. Sono da evitare indicazioni generiche e non finalizzate (ad esempio, aiutare i poveri ed i bisognosi). Inoltre, qualora il destinatario sia l’Organizzazione in quanto tale, andranno indicate le attività cui verranno destinate le somme raccolte.
2.2. Le Organizzazioni devono evitare costi eccessivi nella realizzazione e nella gestione dei progetti di raccolta, allo scopo di destinare alla finalità dichiarata la percentuale massima possibile delle somme raccolte. Inoltre si impegnano a rendere pubblico annualmente il livello dei costi sostenuti, per attività di fundraising (spese amministrative, costi della raccolta fondi e del personale, ecc.), rispetto all’ammontare complessivo della raccolta. 
Le Organizzazioni in situazioni particolari - fase di costituzione e di avviamento (tre anni), piani pluriennali di attività, donazioni modali, programmi di raccolta pluriennali, ecc. - potranno, temporaneamente, trovarsi a sostenere livelli di costo elevati. In ogni caso, dovranno rendere pubbliche le motivazioni che giustificano tale maggiore incidenza. 

3. Riservatezza e rispetto del donatore
Le Organizzazioni si impegnano al totale rispetto e tutela della privacy del donatore in conformità alla normativa di legge. 

4. Attendibilità, pertinenza ed equità del messaggio pubblicitario
Gli appelli di raccolta fondi dovranno conformarsi all’articolo 46 del codice di autodisciplina pubblicitaria che si basa sul principio che la pubblicità deve essere “onesta, veritiera e corretta”. Pertanto:
4.1. Gli appelli di raccolta fondi conterranno informazioni chiare, complete e facilmente comprensibili sugli scopi e sull’utilizzo delle somme raccolte. 
4.2. Il messaggio promozionale sarà chiaro, essenziale, coinvolgente ma non aggressivo emozionalmente. Non conterrà, quindi, elementi colpevolizzanti nei confronti di coloro che non aderiscono all’iniziativa e le metodologie utilizzate eviteranno eccessive reiterazioni. 
4.3. Il messaggio comunicazionale non sarà lesivo della dignità e del decoro della persona umana, né utilizzerà informazioni o immagini che rappresentino in modo distorto lo stato di bisogno dei beneficiari.
4.4. Il messaggio non sovrastimerà gli effetti benefici del contributo al fine di incentivare a donare. 

5. Attività speciali
L’effettuazione di vendite di beni e servizi e l’organizzazione di intrattenimenti e manifestazioni sportive collegate a donazioni, nonché le operazioni di cause related marketing, dovranno ispirarsi al principio della massima trasparenza, nel mutuo rispetto e mutuo beneficio di tutti i partner coinvolti. Ne consegue che: 
5.1. Nell’effettuare vendite di beni e servizi, aste e pésche benefiche collegate a donazioni, le Organizzazioni dovranno dichiarare l’ammontare totale di quanto raccolto e, ove del caso, la percentuale del valore del bene o servizio venduto che è devoluto in donazione. Inoltre, il nome dell’eventuale appaltante dell’operazione
5.2. Nel promuovere spettacoli, gare sportive e manifestazioni culturali, le Organizzazioni dovranno dichiarare la percentuale di ricavato destinato ai fini della raccolta e, a posteriori, l’ammontare totale della raccolta. Inoltre, il nome dell’eventuale appaltante dell’operazione
5.3. Nell’effettuare, in collaborazione con imprese, azioni di pubblicità, promozione e vendita di beni e servizi collegate all’attività o all’immagine dell’Organizzazione sarà comunicato l’ammontare o la percentuale di valore destinata all’Organizzazione stessa. In ogni caso tali operazioni devono evitare una possibile strumentalizzazione della causa sociale rispetto alle pur legittime finalità commerciali. 
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SISTEMI DI RENDICONTAZIONE
6. Amministrazione
6.1. Le Organizzazioni aderenti dovranno prevedere nei loro statuti un Consiglio d’Amministrazione Direttivo composto da non meno di tre membri, che determinerà le linee strategiche di conduzione dell’Organizzazione, avrà l’effettiva responsabilità delle politiche intraprese, nonché quella di attuare le decisioni di impiego di risorse dell’Organizzazione stessa. 
Detto organismo sarà altresì responsabile dell’organizzazione dell’attività e del controllo dei risultati tanto economico-finanziari, quanto di utilità sociale. 
6.2. I membri dell’organo di governo dovranno riunirsi ufficialmente almeno tre volte l’anno, dovranno avere il più alto grado di indipendenza e, auspicabilmente, non esser retribuiti dall’Organizzazione, a meno che non ricoprano anche incarichi specifici all’interno dell’Organizzazione stessa.
6.3. Nell’Organizzazione sarà opportuno prevedere un tesoriere/responsabile amministrativo, anche qualora la contabilità ufficiale della stessa venga tenuta da entità terze. 
6.4. Le Organizzazioni che si dedichino all’assegnazione di fondi (grant making) ad attività che verranno svolte da enti pubblici e/o altri enti nonprofit, si dovranno dotare di organismi tecnici competenti per la valutazione di qualità delle suddette attività, assicurando ad essi autonomia, indipendenza e pubblicità di giudizio.

 7. Gestione contabile
7.1. Le Organizzazioni si impegnano, ai fini del controllo di gestione e, quindi, per consentire la corretta elaborazione di rendiconti e/o bilanci, nonché per i controlli degli organi di revisione dei conti, a tenere scritture contabili adeguate, in relazione alle loro dimensioni, atte a rappresentare tutte le loro attività economiche e la loro posizione patrimoniale, enunciando i principi contabili a cui ci si è riferiti per l’impostazione e la redazione delle stesse e, comunque, nel pieno rispetto degli obblighi di legge al riguardo.
7.2. L’Organizzazione, si impegna a nominare organi di controllo per la revisione contabile interni e, in relazione alle proprie dimensioni, anche esterni.

8. Bilanci annuali
8.1. Le Organizzazioni, ai fini della trasparenza verso tutti gli interessati (soci, beneficati, finanziatori, donatori, autorità preposte al settore ecc.) ed anche per giustificare le scelte del Consiglio, nonché in ossequio alle prescrizioni di legge e secondo i richiesti limiti temporali,  si impegnano a redigere: 

  • un bilancio preventivo, ai fini di portare a conoscenza di tutti gli interessati la politica degli amministratori rivolta al conseguimento degli scopi dell’Organizzazione stessa;
  • un separato rendiconto, relativo a raccolta pubblica di fondi, per ogni evento o attività, incluso i rendiconti relativi a ricavi e spese sostenuti da eventuali fornitori esterni per lo specifico evento;
  • il rendiconto annuale, che sarà composto dal bilancio - formato dalla situazione patrimoniale, dal conto economico e dalla nota integrativa - dalla relazione degli amministratori, nonché - preferibilmente di regola, ma in ogni caso quando prescritto dalla norme, di legge o statutarie - dalla relazione dei  sindaci e revisori contabili. (Sarà opportuno l’utilizzo anno per anno  di  schemi standardizzati per la redazione dei bilanci, al fine di permettere un’informazione uniforme e la corretta comparazione dei dati).
8.2. Ai fini della trasparenza saranno forniti, nella “nota integrativa”, tutti i dettagli richiesti, in particolare in merito alle principali categorie di contributi e donazioni ricevute, dati sulla raccolta fondi, proventi finanziari, vendite di prodotti ecc. Per i costi, saranno forniti i dettagli di tutte le spese, distinguendo quelle sostenute per raggiungere gli scopi dell’Organizzazione da quelle di raccolta fondi e quindi da quelle di funzionamento, che dovranno essere le più contenute possibili rispetto alle uscite destinate agli scopi dell’Organizzazione (In particolare le Organizzazioni che raccolgono fondi da destinare a enti pubblici, altre organizzazioni nonprofit o persone fisiche, dovranno pubblicare l’elenco dettagliato dei beneficiari con i relativi  importi donati).
Le Organizzazioni le cui entrate provengono in gran parte da attività di raccolta fondi di enti controllati o affiliati (comitati, enti, società ecc. che abbiano come scopo primario la raccolta fondi per supportare le attività dell’Organizzazione “madre”) dovranno evidenziare chiaramente i fondi così ricevuti, nonché i relativi costi sostenuti dagli enti controllati/affiliati. 
8.3. Nelle relazioni/note degli amministratori pare opportuna la “ricostruzione” dei fondi a disposizione dell’Organizzazione con particolare riferimento alla loro effettiva disponibilità, distinguendo tra quelli vincolati a determinati rami di attività da quelli liberamente utilizzabili per l’intera attività, da quelli da deliberare ecc. 
8.4. Gli amministratori dovranno effettuare ogni sforzo possibile per individuare ed adottare parametri di misurazione dell’effettiva produttività in termini di utilità sociale, così che, nella relazione, alla rappresentazione del risultato d’esercizio per gli aspetti meramente economico-finanziari, possa esser aggiunta un’esplicitazione di efficace raggiungimento degli scopi statutari.
I criteri e parametri adottati dovranno avere costanza nel tempo, tenere conto dei costi figurativi, aver riguardo all’efficacia (risultato previsto/risultato ottenuto) e all’efficienza: (risorse impiegate/risultato ottenuto).

Forum Permanente Terzo Settore
Associazione di secondo livello che riunisce le principali realtà italiane dell’associazionismo, del volontariato, della cooperazione sociale, della solidarietà internazionale, della mutualità integrativa volontaria, delle Fondazioni allo scopo di renderne maggiormente visibile il ruolo sociale, politico ed economico.

Sodalitas, Associazione per lo Sviluppo dell’Imprenditoria nel Sociale
Ponte tra il mondo dell’industria e il nonprofit, coniuga volontariato d’impresa con volontariato manageriale contribuendo alla professionalizzazione gestionale del nonprofit, e promuovendo il coinvolgimento delle imprese nel sociale.
Summit della Solidarietà
Associazione di secondo livello nella quale confluiscono quattordici organizzazioni a diffusione nazionale, che si dedicano all’assistenza e alla ricerca scientifica nel campo socio-sanitario.
Telethon
Promuove in Italia la maratona televisiva con la quale si raccolgono fondi per finanziare la ricerca scientifica mirata alla cura delle distrofie muscolari e delle altre malattie genetiche.
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