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CARTA
DELLA DONAZIONE
Palinsesto
Carta della donazione
Oggetto
della carta e ambito di applicazione
Diritti
dei donatori
Diritti
dei destinatari delle attività sociali
Responsabilità
delle organizzazioni nonprofit
Le
regole di comportamento: metodologie di raccolta
Sistemi
di rendicontazione
Con questa Carta della donazione
le Organizzazioni aderenti si assumono, di fronte ai cittadini donatori,
ai destinatari delle loro attività sociali, ai collaboratori, alla
comunità, l’impegno di consolidare un contesto di fiducia e di trasparenza
in cui possano moltiplicarsi le opportunità di donazione in campo
sociale e possa pienamente realizzarsi la crescita del terzo settore.
Ciò significa che
le Organizzazioni aderenti, adottando questo codice di autoregolamentazione,
si impegnano, in primo luogo, a tenere nella massima considerazione i donatori,
tutelandoli nel loro diritto ad una informazione precisa e trasparente
che fornisca loro elementi per valutare l’efficacia degli interventi solidaristici
effettuati dalle Organizzazioni e l’efficienza della gestione economica.
Infine, ad improntare il loro agire, comunque esso sia inteso, a criteri
di efficienza, efficacia, equità, indipendenza, imparzialità
e non discriminazione verso tutti i soggetti che con essa entreranno in
relazione. E’ convinzione degli aderenti che garantire un contesto di sicurezza
e trasparenza consenta il pieno dispiegarsi della sensibilità e
generosità pubblica, preservando ed elevando nel tempo la reputazione
di tutto il terzo settore.
La Carta della donazione
rappresenta il punto di arrivo di una collaborazione che, dal 1996, ha
visto convergere gli sforzi di professionisti del nonprofit, esponenti
del mondo universitario, enti, associazioni, organizzazioni del terzo settore.
Forum Permanente del Terzo
Settore, Sodalitas, Summit della Solidarietà, Telethon, enti promotori,
ringraziano tutti coloro che hanno contribuito alla stesura della Carta,
ed in particolare Lorenzo Sacconi per aver garantito il supporto scientifico
dell’intero progetto.
PALINSESTO
CARTA DELLA DONAZIONE
Diritti e responsabilità
1. Diritti
Diritti dei donatori
Diritti dei destinatari
delle attività sociali
2. Responsabilità
delle Organizzazioni nonprofit
Regolamenti collegati
3. Le regole di comportamento
Metodologie di raccolta
Sistemi di rendicontazione
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OGGETTO
DELLA CARTA E AMBITO DI APPLICAZIONE
La Carta della donazione
nasce con l’intento di incentivare la diffusione delle informazioni necessarie
per conoscere e valutare tutte le attività poste in essere dalle
Organizzazioni nonprofit che aderiranno a questo codice di autoregolamentazione,
a vantaggio dei cittadini “donatori”, effettivi e potenziali, dei volontari,
dei destinatari delle attività sociali delle nonprofit, degli associati
ed aderenti. A tal fine, le Organizzazioni che, senza scopo di lucro,
perseguono finalità di solidarietà e promozione sociale,
nell’aderire alla Carta, si impegnano a garantire ai donatori e ai destinatari
delle loro attività sociali i diritti specificati nelle pagine seguenti:
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DIRITTI
DEI DONATORI
I donatori donano per consentire
alle Organizzazioni nonprofit il perseguimento della loro missione. Pertanto,
essi hanno il diritto ad un uso delle risorse da loro messe a disposizione
che sia efficace rispetto allo scopo per cui la donazione viene fatta,
efficiente nella gestione economica ed equo rispetto alle diverse pretese,
bisogni e richieste connesse a quella finalità.
I
Destinazione della donazione
I donatori hanno diritto
ad un uso delle risorse da loro messe a disposizione che sia finalizzato
in modo efficace ed efficiente allo scopo per cui la donazione viene fatta.
II
Trasparenza e completezza
di informazione sull’Organizzazione
I donatori hanno diritto
di ricevere complete ed esaurienti informazioni:
-
sulla struttura operativa dell’Organizzazione,
sui suoi organi di governo e l’identità e il ruolo dei soggetti
che collaborano con l’Organizzazione e con i quali entrano in contatto
-
sulla missione e la finalità
che l’Organizzazione persegue.
III
Trasparenza e completezza
di informazione sull’iniziativa da sostenere
I donatori hanno diritto
di ricevere complete ed esaurienti informazioni:
-
sulle finalità, i tempi
e le modalità d’attuazione delle iniziative da sostenere
-
sui risultati ottenuti attraverso
la donazione.
IV
Disponibilità delle
informazioni
I donatori hanno diritto
di prendere visione del rendiconto annuale dell’Organizzazione.
V
Partecipazione all’attività
dell’Organizzazione
I donatori hanno diritto
di manifestare le proprie considerazioni sull’attività dell’Organizzazione,
nonché di conoscere ed esercitare (quando previsti) i diritti stabiliti
dalle norme statutarie dell’Organizzazione ai fini della elezione degli
organi societari.
VI
Rispetto della persona
I donatori hanno diritto
ad essere rispettati nella propria libera volontà e a non essere
indotti a donare attraverso eccessive pressioni, sollecitazioni o strumenti
pubblicitari ingannevoli o non veritieri.
VII
Tutela dei dati personali
I donatori hanno diritto
ad aver garantita la loro riservatezza. In particolare, i loro dati personali
verranno utilizzati unicamente secondo le finalità dell’Organizzazione,
escludendo ogni trasferimento non espressamente autorizzato, anche gratuito,
ad altre strutture o organizzazioni. I donatori potranno chiederne comunque,
in ogni momento, la cancellazione.
VIII
Riconoscimento del contributo
dato
I donatori hanno diritto
di ricevere dall’Organizzazione la gratitudine per la donazione fatta.
IX
Garanzia di indipendenza
e non discriminazione
I donatori hanno diritto
a che le risorse raccolte siano impiegate dall’Organizzazione in modo indipendente
da qualunque condizionamento estraneo alla missione, sia esso di tipo ideologico,
politico o commerciale, e senza che vi siano discriminazioni in base al
sesso, la razza, l’ideologia, e il credo religioso.
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DIRITTI
DEI DESTINATARI DELLE ATTIVITÀ SOCIALI
I destinatari delle attività
di solidarietà e promozione sociale delle Organizzazioni nonprofit,
siano essi soggetti individuali fruitori diretti di un servizio, ovvero
membri di gruppi portatori di legittimo interesse o membri della collettività
che beneficia, nel suo insieme, della missione dell’Organizzazione, hanno
il diritto di pretendere che le Organizzazioni perseguano la loro missione.
Pertanto, essi hanno il diritto ad un impiego delle risorse che sia efficace
rispetto allo scopo per cui la donazione viene fatta, efficiente nella
gestione economica ed equo rispetto alle diverse pretese, bisogni e richieste,
connesse a quella finalità.
I
Destinazione delle risorse
I destinatari delle attività
sociali delle Organizzazioni nonprofit hanno diritto ad un uso delle risorse
a loro messe a disposizione che sia finalizzato in modo efficace, efficiente
ed equo allo scopo per cui la donazione viene fatta.
II
Trasparenza e completezza
di informazione
I destinatari delle attività
sociali delle Organizzazioni nonprofit possono richiedere e hanno il diritto
di ricevere, nei modi pertinenti alle diverse situazioni, complete ed esaurienti
informazioni:
-
sulla missione e la finalità
che l’Organizzazione persegue
-
sulla natura e sulle modalità
di erogazione dei servizi prestati dall’Organizzazione
-
sull’identità e il ruolo
dei soggetti che collaborano con l’Organizzazione e con i quali entrano
in contatto.
III
Intervento
I destinatari delle attività
sociali delle Organizzazioni nonprofit hanno il diritto di formulare suggerimenti,
qualora siano nella condizione di farlo, per migliorare le attività
dell’Organizzazione finalizzate al perseguimento della missione.
IV
Rispetto della loro persona
Nel caso in cui i destinatari
delle attività sociali delle Organizzazioni nonprofit siano persone
fisiche, hanno diritto di essere trattati nel pieno rispetto della loro
persona. In particolare, si dovrà evitare il ricorso ad informazioni
suggestive o lesive della loro dignità e decoro.
V
Tutela dei dati personali
Nel caso in cui i destinatari
delle attività sociali delle Organizzazioni nonprofit siano persone
fisiche, hanno diritto ad aver garantita la loro riservatezza. In particolare,
i loro dati personali verranno utilizzati unicamente secondo le finalità
dell’Organizzazione, escludendo ogni trasferimento non espressamente autorizzato,
anche gratuito, ad altre strutture o organizzazioni. I destinatari delle
attività sociali delle Organizzazioni nonprofit potranno chiederne,
in ogni momento, la cancellazione.
VI
Garanzia di indipendenza
e non discriminazione
I destinatari delle attività
sociali delle Organizzazioni nonprofit hanno diritto a che le risorse raccolte
siano impiegate dall’Organizzazione in modo indipendente da qualunque condizionamento
estraneo alla missione, sia esso di tipo ideologico, politico o commerciale,
e senza che vi siano discriminazioni in base al sesso, la razza, l’ideologia,
e il credo religioso.
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RESPONSABILITÀ
DELLE ORGANIZZAZIONI NONPROFIT
Per garantire ai donatori
e ai destinatari delle attività di solidarietà e promozione
sociale i loro diritti, e a garanzia di correttezza verso l’esterno, le
Organizzazioni aderenti alla presente Carta si assumono le responsabilità
qui di seguito illustrate:
Missione
Esse si impegnano a perseguire
e rendere pubblica la loro missione, a concorrere, cioè, al benessere
sociale generale della collettività e dei singoli, innalzando la
quantità e qualità della vita, adoperandosi per la diminuzione
delle disuguaglianze, delle forme di povertà, di disagio e di discriminazione
sociale e promuovendo la giustizia sociale e i diritti delle persone, la
ricerca, la cultura, le diverse forme del sapere e la tutela dell’ambiente
naturale e sociale. Gli interessi economici e ogni altra utilità
a favore di quanti, ad ogni titolo, collaborano con l’Organizzazione possono
essere perseguiti solo in quanto siano subordinati e funzionali al perseguimento
della missione.
II
Efficacia
Esse si impegnano ad un
uso delle risorse, tanto di lavoro quanto di finanziamento a loro disposizione,
che sia efficace e mirato a conseguire, al massimo grado, le proprie finalità
sociali.
III
Efficienza
Esse si impegnano a coordinare
in modo efficiente l’apporto dei diversi soggetti (donatori, volontari,
collaboratori) che a vario titolo contribuiscono al perseguimento della
missione, in modo che nessuna risorsa di solidarietà vada sprecata.
Inoltre, si impegnano a mantenere le condizioni attraverso le quali i diversi
soggetti che cooperano alla realizzazione della missione, mantengano nel
tempo il massimo grado di impegno.
IV
Equità
Esse si impegnano a trattare
equamente, in tutte le decisioni di natura distributiva, i soggetti a vario
titolo coinvolti nel perseguimento della missione. In particolare, è
equo distribuire le risorse e le prestazioni in modo proporzionale ai bisogni
identificati dalla finalità e dalla missione dell’Organizzazione,
nonché in modo proporzionale al merito (e alla meritorietà
della causa) di coloro che, con la loro attività, concorrono al
perseguimento della missione. Inoltre è equo garantire ai donatori
e volontari che contribuiscono con i propri apporti all’opera della Organizzazione,
adeguata riconoscenza delle loro azioni meritorie, nonché ai dipendenti
e ai collaboratori, un trattamento che tenga conto del loro contributo
e sia rispettoso delle norme vigenti.
V
Imparzialità e non
discriminazione
Esse si impegnano ad astenersi
da ogni discriminazione arbitraria tra beneficiari, tra collaboratori,
tra volontari e tra donatori. In particolare, non sono ammesse discriminazioni
in base al sesso, alla razza, all’ideologia e al credo religioso a meno
che la specifica preferenza accordata a determinate categorie di destinatari,
nonché l’identificazione di peculiari caratteristiche dei collaboratori,
siano interamente funzionali al perseguimento della missione.
VI
Indipendenza
Esse si impegnano a non
ricevere atti di liberalità che, per le caratteristiche politiche,
culturali od economiche del donatore, potrebbero pregiudicarne l’indipendenza.
Ogni associato, dipendente
o collaboratore a qualsiasi titolo dell'Organizzazione, si impegna, inoltre,
ad evitare situazioni in cui possa configurarsi un conflitto di interessi
nei riguardi dell’Organizzazione. (Il conflitto di interessi sorge nel
caso in cui il perseguimento dell’interesse personale dell’associato, del
dipendente o del collaboratore possa pregiudicare il raggiungimento della
missione o non sia comunque ad essa subordinato).
VI
Trasparenza
Esse si impegnano a rendere
conto ai donatori e ai destinatari delle loro attività sociali,
evidenziando la relazione tra le finalità annunciate e l’utilizzo
effettivo dei fondi raccolti.
Pertanto le Organizzazioni
si impegnano a curare la redazione e la pubblicizzazione in modo chiaro,
veritiero e puntuale, con mezzi adeguati alle proprie dimensioni e attraverso
l’utilizzo di regolari scritture contabili, della loro situazione patrimoniale
e finanziaria, in modo da rendere manifesti sia la provenienza che l’utilizzo
di tutte le risorse economiche amministrate.
Inoltre a fornire al pubblico
e ai donatori, una chiara e veritiera informazione sugli scopi che esse
perseguono, sulle finalità, i tempi e le modalità d’attuazione
delle iniziative da sostenere, nonché sulle attività svolte
attraverso l’impiego dei fondi stessi.
Si impegnano, infine, a
non promuovere alcuna raccolta di fondi se non accompagnata da una chiara
e veritiera informazione sugli scopi e sulle attività per i quali
verranno impiegati i fondi stessi.
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LE
REGOLE DI COMPORTAMENTO
METODOLOGIE DI RACCOLTA
Per fundraising si intende
ogni forma di richiesta diretta o indiretta di denaro, proprietà
o credito, beni materiali o quant’altro abbia valore, offerto nell’immediato
o promesso per il futuro, con l’intesa che ogni apporto venga utilizzato
per scopi di solidarietà, promozione sociale e culturale. Ciò
premesso, le Organizzazioni aderenti alla presente Carta si impegnano a
mantenere, nell’attività di fundraising così intesa, gli
standard di comportamento qui di seguito illustrati:
1. Trasparenza della raccolta
fondi
L’attività di raccolta
fondi presso il pubblico deve essere finalizzata allo scopo per cui è
stata avviata e accompagnata da una chiara e veritiera informazione. Ne
consegue che:
1.1. Le Organizzazioni che
intendono avvalersi di un’attività di raccolta fondi, dovranno definire
un programma annuale di raccolta che comprenda tutti gli interventi specifici
da effettuare nel corso dell’anno.
In particolare, per ogni
operazione significativa del programma annuale sarà preparato un
ragionevole piano di previsione (budget) denominato Progetto di raccolta
che illustrerà le informazioni rilevanti relative all’attività
di fundraising. Si suggerisce ad esempio di indicare in modo chiaro e con
dettagli commisurati al genere e all’entità della raccolta, l’identificazione
del progetto, l’enunciazione delle finalità della raccolta, l’utilizzo
ed eventuale ripartizione dei fondi raccolti, la durata della raccolta,
la previsione dell’ammontare del ricavato che si intende raggiungere, l’indicazione
delle spese previste per la gestione del progetto (spese di pubblicità
e contributo alle spese generali).
1.2. Gli elementi qualificanti
del progetto di raccolta dovranno essere presentati nel messaggio di comunicazione.
In ogni caso, le Organizzazioni dovranno rendere disponibile la visione
del piano ai donatori che ne facessero richiesta.
1.3. Le Organizzazioni dovranno
inoltre dare una chiara informazione sulle possibilità di detrazione
fiscale della donazione.
2. Destinazione dei fondi
raccolti
Nell’attività di
raccolta le Organizzazioni si impegnano ad una gestione finanziaria delle
risorse ispirata alla massima efficacia ed efficienza. Ne consegue che:
2.1. La destinazione dei
fondi deve essere chiaramente esplicitata e, possibilmente, legata ad uno
specifico progetto d’intervento. Sono da evitare indicazioni generiche
e non finalizzate (ad esempio, aiutare i poveri ed i bisognosi). Inoltre,
qualora il destinatario sia l’Organizzazione in quanto tale, andranno indicate
le attività cui verranno destinate le somme raccolte.
2.2. Le Organizzazioni devono
evitare costi eccessivi nella realizzazione e nella gestione dei progetti
di raccolta, allo scopo di destinare alla finalità dichiarata la
percentuale massima possibile delle somme raccolte. Inoltre si impegnano
a rendere pubblico annualmente il livello dei costi sostenuti, per attività
di fundraising (spese amministrative, costi della raccolta fondi e del
personale, ecc.), rispetto all’ammontare complessivo della raccolta.
Le Organizzazioni in situazioni
particolari - fase di costituzione e di avviamento (tre anni), piani pluriennali
di attività, donazioni modali, programmi di raccolta pluriennali,
ecc. - potranno, temporaneamente, trovarsi a sostenere livelli di costo
elevati. In ogni caso, dovranno rendere pubbliche le motivazioni che giustificano
tale maggiore incidenza.
3. Riservatezza e rispetto
del donatore
Le Organizzazioni si impegnano
al totale rispetto e tutela della privacy del donatore in conformità
alla normativa di legge.
4. Attendibilità,
pertinenza ed equità del messaggio pubblicitario
Gli appelli di raccolta
fondi dovranno conformarsi all’articolo 46 del codice di autodisciplina
pubblicitaria che si basa sul principio che la pubblicità deve essere
“onesta, veritiera e corretta”. Pertanto:
4.1. Gli appelli di raccolta
fondi conterranno informazioni chiare, complete e facilmente comprensibili
sugli scopi e sull’utilizzo delle somme raccolte.
4.2. Il messaggio promozionale
sarà chiaro, essenziale, coinvolgente ma non aggressivo emozionalmente.
Non conterrà, quindi, elementi colpevolizzanti nei confronti di
coloro che non aderiscono all’iniziativa e le metodologie utilizzate eviteranno
eccessive reiterazioni.
4.3. Il messaggio comunicazionale
non sarà lesivo della dignità e del decoro della persona
umana, né utilizzerà informazioni o immagini che rappresentino
in modo distorto lo stato di bisogno dei beneficiari.
4.4. Il messaggio non sovrastimerà
gli effetti benefici del contributo al fine di incentivare a donare.
5. Attività speciali
L’effettuazione di vendite
di beni e servizi e l’organizzazione di intrattenimenti e manifestazioni
sportive collegate a donazioni, nonché le operazioni di cause related
marketing, dovranno ispirarsi al principio della massima trasparenza, nel
mutuo rispetto e mutuo beneficio di tutti i partner coinvolti. Ne consegue
che:
5.1. Nell’effettuare vendite
di beni e servizi, aste e pésche benefiche collegate a donazioni,
le Organizzazioni dovranno dichiarare l’ammontare totale di quanto raccolto
e, ove del caso, la percentuale del valore del bene o servizio venduto
che è devoluto in donazione. Inoltre, il nome dell’eventuale appaltante
dell’operazione
5.2. Nel promuovere spettacoli,
gare sportive e manifestazioni culturali, le Organizzazioni dovranno dichiarare
la percentuale di ricavato destinato ai fini della raccolta e, a posteriori,
l’ammontare totale della raccolta. Inoltre, il nome dell’eventuale appaltante
dell’operazione
5.3. Nell’effettuare, in
collaborazione con imprese, azioni di pubblicità, promozione e vendita
di beni e servizi collegate all’attività o all’immagine dell’Organizzazione
sarà comunicato l’ammontare o la percentuale di valore destinata
all’Organizzazione stessa. In ogni caso tali operazioni devono evitare
una possibile strumentalizzazione della causa sociale rispetto alle pur
legittime finalità commerciali.
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SISTEMI
DI RENDICONTAZIONE
6. Amministrazione
6.1. Le Organizzazioni aderenti
dovranno prevedere nei loro statuti un Consiglio d’Amministrazione Direttivo
composto da non meno di tre membri, che determinerà le linee strategiche
di conduzione dell’Organizzazione, avrà l’effettiva responsabilità
delle politiche intraprese, nonché quella di attuare le decisioni
di impiego di risorse dell’Organizzazione stessa.
Detto organismo sarà
altresì responsabile dell’organizzazione dell’attività e
del controllo dei risultati tanto economico-finanziari, quanto di utilità
sociale.
6.2. I membri dell’organo
di governo dovranno riunirsi ufficialmente almeno tre volte l’anno, dovranno
avere il più alto grado di indipendenza e, auspicabilmente, non
esser retribuiti dall’Organizzazione, a meno che non ricoprano anche incarichi
specifici all’interno dell’Organizzazione stessa.
6.3. Nell’Organizzazione
sarà opportuno prevedere un tesoriere/responsabile amministrativo,
anche qualora la contabilità ufficiale della stessa venga tenuta
da entità terze.
6.4. Le Organizzazioni che
si dedichino all’assegnazione di fondi (grant making) ad attività
che verranno svolte da enti pubblici e/o altri enti nonprofit, si dovranno
dotare di organismi tecnici competenti per la valutazione di qualità
delle suddette attività, assicurando ad essi autonomia, indipendenza
e pubblicità di giudizio.
7. Gestione contabile
7.1. Le Organizzazioni si
impegnano, ai fini del controllo di gestione e, quindi, per consentire
la corretta elaborazione di rendiconti e/o bilanci, nonché per i
controlli degli organi di revisione dei conti, a tenere scritture contabili
adeguate, in relazione alle loro dimensioni, atte a rappresentare tutte
le loro attività economiche e la loro posizione patrimoniale, enunciando
i principi contabili a cui ci si è riferiti per l’impostazione e
la redazione delle stesse e, comunque, nel pieno rispetto degli obblighi
di legge al riguardo.
7.2. L’Organizzazione, si
impegna a nominare organi di controllo per la revisione contabile interni
e, in relazione alle proprie dimensioni, anche esterni.
8. Bilanci annuali
8.1. Le Organizzazioni,
ai fini della trasparenza verso tutti gli interessati (soci, beneficati,
finanziatori, donatori, autorità preposte al settore ecc.) ed anche
per giustificare le scelte del Consiglio, nonché in ossequio alle
prescrizioni di legge e secondo i richiesti limiti temporali, si
impegnano a redigere:
-
un bilancio preventivo, ai fini
di portare a conoscenza di tutti gli interessati la politica degli amministratori
rivolta al conseguimento degli scopi dell’Organizzazione stessa;
-
un separato rendiconto, relativo
a raccolta pubblica di fondi, per ogni evento o attività, incluso
i rendiconti relativi a ricavi e spese sostenuti da eventuali fornitori
esterni per lo specifico evento;
-
il rendiconto annuale, che sarà
composto dal bilancio - formato dalla situazione patrimoniale, dal conto
economico e dalla nota integrativa - dalla relazione degli amministratori,
nonché - preferibilmente di regola, ma in ogni caso quando prescritto
dalla norme, di legge o statutarie - dalla relazione dei sindaci
e revisori contabili. (Sarà opportuno l’utilizzo anno per anno
di schemi standardizzati per la redazione dei bilanci, al fine di
permettere un’informazione uniforme e la corretta comparazione dei dati).
8.2. Ai fini della trasparenza
saranno forniti, nella “nota integrativa”, tutti i dettagli richiesti,
in particolare in merito alle principali categorie di contributi e donazioni
ricevute, dati sulla raccolta fondi, proventi finanziari, vendite di prodotti
ecc. Per i costi, saranno forniti i dettagli di tutte le spese, distinguendo
quelle sostenute per raggiungere gli scopi dell’Organizzazione da quelle
di raccolta fondi e quindi da quelle di funzionamento, che dovranno essere
le più contenute possibili rispetto alle uscite destinate agli scopi
dell’Organizzazione (In particolare le Organizzazioni che raccolgono fondi
da destinare a enti pubblici, altre organizzazioni nonprofit o persone
fisiche, dovranno pubblicare l’elenco dettagliato dei beneficiari con i
relativi importi donati).
Le Organizzazioni le cui
entrate provengono in gran parte da attività di raccolta fondi di
enti controllati o affiliati (comitati, enti, società ecc. che abbiano
come scopo primario la raccolta fondi per supportare le attività
dell’Organizzazione “madre”) dovranno evidenziare chiaramente i fondi così
ricevuti, nonché i relativi costi sostenuti dagli enti controllati/affiliati.
8.3. Nelle relazioni/note
degli amministratori pare opportuna la “ricostruzione” dei fondi a disposizione
dell’Organizzazione con particolare riferimento alla loro effettiva disponibilità,
distinguendo tra quelli vincolati a determinati rami di attività
da quelli liberamente utilizzabili per l’intera attività, da quelli
da deliberare ecc.
8.4. Gli amministratori
dovranno effettuare ogni sforzo possibile per individuare ed adottare parametri
di misurazione dell’effettiva produttività in termini di utilità
sociale, così che, nella relazione, alla rappresentazione del risultato
d’esercizio per gli aspetti meramente economico-finanziari, possa esser
aggiunta un’esplicitazione di efficace raggiungimento degli scopi statutari.
I criteri e parametri adottati
dovranno avere costanza nel tempo, tenere conto dei costi figurativi, aver
riguardo all’efficacia (risultato previsto/risultato ottenuto) e all’efficienza:
(risorse impiegate/risultato ottenuto).
Forum Permanente Terzo Settore
Associazione di secondo
livello che riunisce le principali realtà italiane dell’associazionismo,
del volontariato, della cooperazione sociale, della solidarietà
internazionale, della mutualità integrativa volontaria, delle Fondazioni
allo scopo di renderne maggiormente visibile il ruolo sociale, politico
ed economico.
Sodalitas, Associazione per
lo Sviluppo dell’Imprenditoria nel Sociale
Ponte tra il mondo dell’industria
e il nonprofit, coniuga volontariato d’impresa con volontariato manageriale
contribuendo alla professionalizzazione gestionale del nonprofit, e promuovendo
il coinvolgimento delle imprese nel sociale.
Summit della Solidarietà
Associazione di secondo
livello nella quale confluiscono quattordici organizzazioni a diffusione
nazionale, che si dedicano all’assistenza e alla ricerca scientifica nel
campo socio-sanitario.
Telethon
Promuove in Italia la maratona
televisiva con la quale si raccolgono fondi per finanziare la ricerca scientifica
mirata alla cura delle distrofie muscolari e delle altre malattie genetiche.
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