Come le piante si volgono verso
l'alto
Questi studi saranno utili quando le missioni spaziali obbligheranno gli astronauti a
coltivare piante
Dopo essere state abbattute dal vento o dalla grandine, la maggior parte delle piante
inizia immediatamente a crescere di nuovo verso l'alto. Alcuni ricercatori dell'
Università
del North Carolina e dell'Università
del Michigan hanno scoperto che l'avena e il
granturco utilizzano sostanze chimiche, per individuare l'alto e crescere nella giusta
direzione. I risultati di questo studio sono stati presentati da Wendy Boss al congresso
della "American Association for the Advancement of Science".
Lo studio delle relazioni fra le piante e la gravità diventerà sempre più importante in
futuro, quando le missioni nello spazio di grande durata obbligheranno gli astronauti a
coltivare numerose piante, per rifornirsi di ossigeno e di cibo, oltre che per depurare i
rifiuti biologici. Le piante si sono infatti adattate alla gravità terrestre e la sua
assenza potrebbe, per esempio, mettere in crisi i meccanismi attraverso i quali l'acqua e
le sostanze nutritive vengono spostate dalle radici alle foglie.
I ricercatori hanno preso in considerazione una sostanza particolare, l'inositoltrifosfato
(InsP3), che viene utilizzata in molti organismi, e dal cervello umano, per trasmettere
segnali fra diverse cellule. Si è così scoperto che, quando la pianta viene coricata,
entro 15 secondi aumenta la concentrazione di InsP3 nel pulvino, la parte del gambo che si
piega per ripristinare la posizione eretta. In pratica, le cellule del pulvino continuino
a trasmettere informazioni sulla posizione di alcuni organelli, chiamati amiloplasti, che
possono essere mossi dalla gravità sul "fondo" della cellula. Se il livello di
InsP3 continua ad aumentare, allora significa che la pianta è veramente caduta e non sta
solo ondeggiando nel vento. L'aumento di InsP3 fa sì che le cellule nella parte inferiore
del pulvino inizino ad allungarsi, facendo piegare la pianta verso l'alto. Per verificare
il ruolo dell'InsP3, gli scienziati hanno aggiunto una sostanza che ne inibisce il
funzionamento e, come previsto, le piante hanno dimostrato una capacità di
"rialzarsi" molto ridotta.