07.07.2000
Non c’è pace per le balene
Al 52° meeting dell’IWC non è stata approvata la riserva del Pacifico meridionale
Si è appena chiuso, ad Adelaide in Australia, il 52° incontro della International Whaling Commission (IWC). Con una sconfitta per le balene.
La proposta di istituire una terza area protetta, nel Pacifico meridionale, non ha ottenuto il quorum del 75 per cento di pareri favorevoli necessario per la sua realizzazione. La Commissione Baleniera, costituitasi nel 1946 per regolamentare la caccia ai cetacei, conta una quarantina di paesi, i cui delegati, con l’eccezione di quelli di Italia e Isole Salomone, erano tutti presenti alla votazione. I 18 fautori del progetto, Australia e Nuova Zelanda in testa, non hanno potuto aver ragione dei più inveterati sostenitori dell’attività baleniera, capeggiati da Giappone e Norvegia. In occasione del meeting di Adelaide, si è tra l’altro prospettato un paradossale contrasto "animalista" tra Giappone e Australia, che si rinfacciano reciprocamente due diverse stragi, rispettivamente quella dei canguri e quella delle balene.
La caccia commerciale alle balene, bandita dalla stessa IWC a partire dal 1986, è attualmente sostituita dai cosiddetti prelievi a scopo di ricerca. Ma i pretesi obiettivi scientifici giustificano annualmente l’uccisione di un numero esorbitante di animali: il solo Giappone ha pianificato per quest’anno il "prelievo" di 540 esemplari di balenottera minore (Balaenoptera acutorostrata), una specie che, secondo il comitato scientifico dell’IWC, non è così ben rappresentata come le stime pubblicizzate dal Giappone vorrebbero far credere. La Norvegia, dal canto suo, ne sottrarrà 655 all’Atlantico settentrionale; ma l’aspirazione ultima di entrambi i paesi sarebbe il ripristino dell’attività commerciale.
Se fosse stata approvata, la riserva del Pacifico meridionale avrebbe coperto una superficie di 12 milioni di chilometri quadrati, estesa dall’equatore ai mari antartici, collegandosi alle due aree protette già istituite, quella dell’Oceano Indiano e quella antartica. Il ministro australiano per l’ambiente non è però intenzionato a gettare la spugna. A suo parere, forte del consenso comunque raccolto ad Adelaide, il progetto potrà essere riproposto al prossimo appuntamento dell’IWC: fra un anno, a Londra.
Monica Oldani
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