Marina Velca - Alluvione 5 Dicembre 2004

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Ingenti danni, straripati Marta e Mignone

Sta lentamente rientrando lo stato d'emergenza sul litorale Viterbese, per oltre 24 ore flagellato da una violenta ondata di maltempo. Sono scesi sotto il livello di guardia i fiumi Marta e Mignone, che ieri erano straripati allagando Marina Velca, Pian di Spilli, Sant'Agostino e il Lido, costringendo un centinaio di persone ad abbandonare le abitazioni. Migliora anche la situazione del Fiora, soprattutto dopo la chiusura delle paratie della diga di Vulci, aperte ieri perchè l'acqua nel bacino aveva raggiunto livelli di guardia. Anche il Tevere si sta lentamente sgonfiando ma resta alto il livello d'attenzione perchè nelle prossime ore dovrà essere aperta la diga di Corbara. A Tarquinia, dove sono in corso lavori di ripulitura delle numerose abitazioni e locali invasi dall'acqua, si comincia a calcolare i danni, che dovrebbero ammontare a centinaia di milioni di euro. Colpite anche le colture agricole, e in molti danno già per persi i raccolti del prossimo anno. Il sindaco di Tarquinia, Alessandro Giulivi, insieme con alcuni tecnici, ha sorvolato a bordo di un elicottero l'area alluvionata per una prima stima dei danni.

16:10 - 06/12/2004

Maltempo, sindaco Tarquinia chiede stato calamità naturale

Il sindaco di Tarquinia ha chiesto lo stato di calamità naturale a seguito dell'ondata di maltempo che si è abbattuta in questi giorni sulla zona. Solo a Marina Velca, sono stati invasi dall'acqua 500 villini, oltre a due alberghi e due residence.
"E' il disastro più grave degli ultimi 18 anni - afferma il sindaco Alessandro Giulivi - i danni sono ancora incalcolabili, ma non è azzardato parlare di centinaia di migliaia di euro". Oltre alle abitazioni, sono moltissime le autovetture e i mezzi agricoli danneggiati dall'umidità. Alcune località sono ancora sommerse sotto un metro d'acqua, che ha completamente distrutto le piantagioni di finocchi e ha mandato in malora i cereali già seminati. "E' ragionevole prevedere - prosegue Giulivi - che la prossima stagione agricola darà un gettito produttivo almeno di due terzi sotto la norma". Inoltre sono ancora molti gli sfollati, soprattutto coppie anziane che sono ancora ospiti in alberghi della zona.

"Per tutte queste ragioni - conclude il sindaco - oltre allo stato di calamità naturale chiederemo i benefici previsti per le zone a rischio alluvione, come la riduzione dell'Iva, e la sospensione delle scadenze tributarie e fiscali eccetera".

Viterbo,06 dic 2004 -17:07