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II CONGRESSO UILCA BANCA TOSCANA

 

 

 

RELAZIONE  CONGRESSUALE

 

RELAZIONE  CONGRESSUALE. 1

IL TEMA.. 1

L’ULTIMO QUADRIENNIO.. 2

L’UNITA’ SINDACALE... 3

IL RINNOVO DEL CIA... 4

COERENZA  E  SERIETA’. 5

NUOVE ADESIONI 6

IMPEGNI  PROGRAMMATICI 7

                                                                                                   

 

 

IL TEMA

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“Con la forza della ragione e della nostra identità, a fianco dei lavoratori”. Questo il tema di fondo che abbiamo voluto dare al nostro Congresso, il XII da quando la Uil-Uib è costituita come struttura in Banca Toscana, il II come Uilca, sigla questa nata dall’accorpamento del settore creditizio, con quello degli Assicurativi ed Esattoriali.

Un Congresso quindi che si colloca nel proseguimento della nostra radicata identità in Banca Toscana, fatta di tradizioni storiche, politiche e sindacali. Un Congresso che cade nel terzo millennio, un riferimento epocale questo che ci deve far riflettere attentamente sul nostro ruolo e sulla nostra funzione, sulla nostra convinzione di essere qui per volere di chi rappresentiamo, i lavoratori, nei confronti dei quali abbiamo innanzitutto un grande dovere morale, quello  di effettuare per loro e con loro, le scelte più appropriate.

Giungiamo a questa scadenza congressuale con la forza e la determinazione di chi è consapevole di aver ben operato, anche se la valutazione di tutto questo spetta a Voi delegati, a Voi Segretari delle varie Sas costituite in Banca Toscana, a tutti gli Iscritti della Uilca, oggi degnamente rappresentati in questo consesso tramite organismi democraticamente eletti.

 

 

L’ULTIMO QUADRIENNIO

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Ritengo a questo punto indispensabile effettuare un passo a ritroso al fine di percorrere assieme a Voi quelle tappe che hanno contraddistinto il quadriennio trascorso (l’ultimo Congresso Uilca risale al mese di novembre del 1997), un periodo questo dove sono accaduti avvenimenti di un certo spessore, talvolta con cadenze incessanti, ma doverosamente rispettate nei tempi di scadenza, a partite dal dicembre ’99 con la sottoscrizione del Protocollo propedeutico, condiviso e sottoscritto da tutte le OO.SS.. Questa fu la prima tappa di avvicinamento al rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale che ci ha visto per l’intero anno 2000 continuamente a confronto con l’Azienda, un contratto siglato nel novembre di quell’anno, la cui stesura però è proseguita per buona parte del 2001, dove sono avvenute altre ed importanti definizioni contrattuali.

Ma procediamo con ordine: innanzitutto la Segreteria che si presenta uscente a questo Congresso non è la stessa che fu eletta nel precedente. Un aspetto non di secondo piano che vorrei rimarcare, visto e considerato che la parziale modifica ai vertici della Struttura, ha portato la mia persona a ricoprire il ruolo di Segretario Responsabile, mentre per quanto riguarda gli altri due componenti la Segreteria dell’Organo di Coordinamento, Roberto Prezzolini e Boero Ciardi, mai conferma fu più felice ed oculata.

La variazione risale al mese di febbraio del 1999 e fu dettata da fatti anomali che imposero un avvicendamento nei ruoli chiave di questa Organizzazione. Se le scelte a suo tempo fatte sono oggi confrontabili nel suo insieme ed analizzabili nei contenuti, lo si deve al grande spirito di gruppo che da lì in avanti ha contraddistinto il nostro lavoro quotidiano.

Un gruppo che a me piace definire “squadra”, ognuno con il suo ruolo preciso, dettato spontaneamente dalle caratteristiche dei singoli, un gruppo dove il rispetto reciproco e la voglia di migliorarsi sono così fondate, da fare di questa squadra un team vincente.

La nuova Segreteria, definiamola così, ha iniziato quindi a muovere i suoi primi passi all’indomani della definizione dell’Accordo sui Fondi di Previdenza Aziendale, materia questa certamente non facile.

Tale accordo fu raggiunto a tavoli separati, con Fiba e Fisac da una parte e dall’altra la Uilca, la Fabi, la Falcri, Federdirigenti e Sinfub.

Sempre nel 1999, nel mese di agosto, venne sottoscritto un importante accordo che vide la Uilca, assieme alla Fabi ed alla Falcri, condurre in porto la definizione della creazione del Call Center in Banca Toscana, che prevedeva l’assunzione di 90 giovani con il contratto di part-time; tale accordo, pur non sottoscritto da tutte le Organizzazioni sindacali, fu ugualmente deliberato dal Consiglio di Amministrazione.

Ma l’appuntamento del rinnovo del Cia non poteva certamente prevedere una spaccatura all’interno delle Sigle sindacali costituite in Azienda ed alla vigilia della presentazione della Piattaforma sul Cia, grazie anche al fattivo lavoro svolto dalla Uilca, ecco ricompattarsi il quadro sindacale in Banca Toscana.

 

L’UNITA’ SINDACALE

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Nonostante la riunificazione del quadro sindacale che ha consentito la presentazione della Piattaforma del Cia,  non siamo mai stati del tutto convinti che altre sigle abbiano creduto nella validità di certe scelte unitarie; troppe volte abbiamo sentito dirigenti appartenenti ad altre Organizzazioni, auspicare all’avvento di percorsi solitari, certi della loro validità.

Con questi dubbi abbiamo dato il via alla stagione assembleare dove un’Organizzazione, la Fiba, dava già ad intendere la propria strategia, che si manifestò in maniera palese dopo un primo periodo di trattative; in seguito la Fiba,  abbandonando il tavolo, intraprese un percorso politico-sindacale che non ha pagato, ma che anzi ha prodotto lacerazioni ed incomprensioni all’interno delle varie realtà lavorative.

Le motivazioni addotte per motivare tale scelta si incentravano esclusivamente su due aspetti: gli assegni “ad personam” e le tutele sulla mobilità del personale che l’Azienda voleva a tutti i costi abolire, convertendo i primi in salario variabile, e adottando per la mobilità i dettami derivanti dal CCNL del luglio 1999.

 

IL RINNOVO DEL CIA

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Dopo una lunga e dura contrapposizione tra le parti, dove le OO.SS hanno a più riprese respinto i tentativi messi in atto dall’Azienda di imbiancare accordi fondamentali, peraltro già esistenti nel nostro Cia da diversi anni, è stato possibile  raggiungere un accordo dove veniva a configurarsi l’attualizzazione dei “quarti” (ad personam) con un esborso complessivo per l’Azienda di circa 245 miliardi di lire, mentre veniva mantenuto il beneficio economico per automatismo (bea) in maniera integrale, riunificando così tutta la categoria delle aree professionali.

Sulla mobilità del personale invece sono state mantenute tutte le garanzie precedenti, con la sola modifica riguardante l’anzianità dai 15 a 20 anni che passava da 30 a 40 Km. e modificando sostanzialmente lo strumento dei trasferimenti a domanda.

Ma il nuovo Cia non significava comunque solo attualizzazione dei “quarti” e mobilità del personale, ma riguardava inoltre l’acquisizione certa per tutta la validità contrattuale del premio aziendale (Vap A) e di altri riconoscimenti economici (Vap B).

Capitoli importanti sono stati scritti anche sulla Formazione, sui Percorsi professionali, sulle nuove figure dei Quadri Direttivi, sul Part Time, sui Fondi di accompagnamento al reddito.

Il tutto senza la Fiba, ostinata come non mai a dare battaglia, non solo nelle assemblee che sistematicamente ha perduto nei consensi e nei numeri, ma anche in tribunale, dove il risultato è stato il medesimo, anzi peggiore, (tutte le cause intentate sono state respinte) visto e considerato che per loro quella era davvero l’ultima spiaggia.

 

COERENZA  E  SERIETA’

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All’indomani della firma abbiamo proseguito un confronto aperto con la Banca, ad un tavolo dove tutte le organizzazioni sindacali erano presenti, eccetto la Fiba che evidentemente era impegnata a fare chiarezza al proprio interno, per cercare di risolvere quei problemi che più gli premevano, vale a dire i permessi sindacali. Per ottenere questi ultimi la Fiba ha dovuto firmare nel luglio scorso il nostro Cia, dopo averlo denigrato, combattuto aspramente, disprezzato in ogni suo passo.

Tutte le Organizzazioni sindacali hanno chiesto all’indomani di questo atto, che a dire il vero è rimasto piuttosto riservato, visto che il loro organo d’informazione, “Pilloline” ha speso solo “tre righe tre” per comunicarlo ai propri iscritti, un chiarimento politico.

Siamo tutt’oggi in attesa di questo chiarimento politico; facciamo fatica ad immaginare un nuovo quadro sindacale unitario con i protagonisti di una profonda divisione, mai colmata, e che non può certamente essere ricomposta con una firma apposta in un contratto mai condiviso nei contenuti.      

Abbiamo bisogno di ben altro, vale a dire di atti politici e verifiche che evidenzino scelte ponderate e condivise da una base informata obiettivamente dell’accaduto. Altrimenti la nostra strada rimane quella della coerenza e della serietà, un percorso tutt’altro che comodo, ma che ci consente di andare avanti a testa alta in un confronto con i nostri iscritti, che non è fatto soltanto di circolari e comunicati vari, bensì di contatti personali, intessuti in tutti questi anni, che ci hanno portato tra i lavoratori in tutte le realtà della Banca Toscana.

 

NUOVE ADESIONI

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Il conforto delle scelte attuate è venuto non solo dalle assemblee, bensì anche dalle nuove adesioni al nostro sindacato. Alcuni riferimenti numerici a questo punto appaiono doverosi: nel febbraio del 1999 ho assunto il ruolo di Segretario responsabile con 392 iscritti alla Uilca.

L’obiettivo che la Segreteria da subito individuò, fu quello di un incremento degli stessi, al fine di dare più linfa alla nostra Struttura. Ci demmo una scadenza, il 2001, ed individuammo un progetto senza dubbio ambizioso, che avemmo modo di presentare anche nel corso di un incontro a Roma con il Segretario Responsabile Nazionale Elio Porino. Il traguardo era quello di arrivare alla soglia storica dei 500 iscritti.

Oggi, a scadenza del nostro mandato, il numero degli iscritti non solo ha raggiunto quel traguardo, ma è andato anche oltre, superando nello scorso mese di gennaio il numero di 600 iscritti.

La nostra politica ha permesso a tanti nuovi giovani colleghi di avvicinarsi in maniera positiva alla realtà del sindacato, ma anche ad altri, meno giovani, di riavvicinarsi al sindacato scegliendo la nostra Organizzazione.

Con il trascorrere del tempo, il ruolo che la Uilca è andato a svolgere in Banca Toscana, è risultato sempre più fondamentale agli equilibri esistenti.

Non ci sono grossi segreti in quello che siamo riusciti a fare; forse la nostra strategia è più comprensibile di quello che si pensi: crediamo che tutti quanti abbiano capito che il lavoro da noi svolto si basava e si basa sulle concretezze.

L’aver intessuto uno stretto rapporto di collaborazione con i Segretari di tutte le Sas Uilca costituite, ha sensibilmente migliorato l’aspetto organizzativo della Struttura.

Attualmente risulta difficile avere delle certezze nel mondo del lavoro, ma evidentemente le nostre scelte sindacali, le nostre strategie, sono in sintonia con una rilevante percentuale di lavoratori.

Anche oggi, a distanza quindi di qualche tempo, la Uilca continua progressivamente la propria crescita; il nostro prossimo obiettivo non è quantificare numericamente la Struttura; è nostra volontà invece rafforzarla, aldilà delle cifre che possono anche rappresentare relativamente un momento.

Tutto ciò è confermato dalla nascita di numerose Sas in zone dove la Banca sta sviluppando la propria rete commerciale ( Campobasso, Porto d’Ascoli, Civitanova Marche, Pesaro ), mentre nell’ottobre del 2000 si è verificata da parte della Banca Toscana, l’incorporazione della Banca Popolare della Marsica, dove la Uilca, grazie alla valida collaborazione fornita dai dirigenti locali, ha visto gradualmente rafforzare la propria posizione.

 

IMPEGNI  PROGRAMMATICI

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Il nostro impegno vuole essere quello di collocarsi a fianco dei lavoratori che rappresentiamo e che quotidianamente sono chiamati ad affrontare un numero sempre più elevato di problemi, legati ad una serie di disfunzioni organizzative dell’Azienda, ma in principal modo alla carenza di organici che noi, assieme alle altre Organizzazioni sindacali, abbiamo denunciato, prendendo posizione sulla questione tramite atti ufficiali che si sono concretizzati con uno scambio di lettere con il C.d.A. e che dovrebbe portare ad una delibera di un bando di concorso per nuove assunzioni in Banca Toscana, con l’eventuale possibilità di partecipazione anche per i figli dei dipendenti.

Il contenimento del costo del lavoro, sommato ai costi operativi, sembrano essere i punti prioritari su cui i nostri amministratori pongono le attenzioni al fine di realizzare i propri bilanci.

Noi, invece, siamo dell’avviso che tutto ciò si possa conseguire tramite una diversa politica incentrata sulle risorse umane quale, per esempio, l’individuazione di un serio programma di “formazione professionale”, che riqualifichi il personale al fine di migliorarlo qualitativamente e porlo in condizione di operare al meglio sul mercato.

Un altro aspetto è quello di definire nella maniera più appropriata ed equa, il sistema per l’erogazione del salario incentivante e del salario variabile, con criteri trasparenti, e qui il pensiero corre alle recenti valutazioni, e che non risultino premianti solamente per pochi eletti, bensì per una più ampia fascia di lavoratori. Così come non adempiremo al nostro ruolo se non inserissimo la soluzione del problema economico e normativo dei Quadri Direttivi, che rappresentano il 15 % della nostra Organizzazione, tra i punti qualificanti della nostra iniziativa.

La Segreteria Organo di Coordinamento della Uilca Banca Toscana si presenta a questa nuova fase, con idee chiare e precise, forte di una struttura che poggia, nella rinnovata tradizione della nostra Organizzazione, più sul rapporto diretto con i propri iscritti che sulla burocrazia degli organismi, tenendo bene a mente quello che ancora deve essere definito con la controparte, dichiarandosi sindacato aperto alle novità e non parte sociale chiusa su posizioni arretrate e demagogiche.

Gli appuntamenti che durante la valenza del nuovo mandato la Segreteria sarà  chiamata ad affrontare, vedrà quest’ultima confrontarsi con le nuove linee del Piano Industriale che la Capo Gruppo MPS ha redatto.

Il Contratto  Integrativo  Aziendale scadrà  a  dicembre del 2003;       probabilmente – come già avvenuto nel precedente – la Capo Gruppo MPS cercherà di omogeneizzarlo sempre di più in funzione di una configurazione interaziendale. Una soluzione questa che non ci convince, ma con la quale dovremo fare i conti, in particolare se troveranno applicazione le trattative di Gruppo.

In presenza di questo scenario, possiamo prendere un solo impegno. Affronteremo insieme tutti i nostri problemi ed insieme manterremo le caratteristiche che da sempre contraddistinguono la Uilca: equilibrata e decisa, garantista e innovativa, coerente con l’Azienda, con la forza della ragione e della nostra identità a fianco dei lavoratori.

 

Un grazie a tutti ed un fraterno saluto. 

 

 

Firenze, 6 febbraio 2002

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