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II CONGRESSO UILCA BANCA TOSCANA
“Con la forza della ragione e della nostra identità,
a fianco dei lavoratori”. Questo il tema di fondo che abbiamo voluto dare al nostro Congresso,
il XII da quando la Uil-Uib è costituita come struttura in Banca Toscana, il II
come Uilca, sigla questa nata dall’accorpamento del settore creditizio, con
quello degli Assicurativi ed Esattoriali.
Un Congresso quindi che si colloca nel
proseguimento della nostra radicata identità in Banca Toscana, fatta di
tradizioni storiche, politiche e sindacali. Un Congresso che cade nel terzo
millennio, un riferimento epocale questo che ci deve far riflettere attentamente
sul nostro ruolo e sulla nostra funzione, sulla nostra convinzione di essere
qui per volere di chi rappresentiamo, i lavoratori, nei confronti dei quali
abbiamo innanzitutto un grande dovere morale, quello di effettuare per loro e con loro, le scelte più appropriate.
Giungiamo a questa scadenza
congressuale con la forza e la determinazione di chi è consapevole di aver ben
operato, anche se la valutazione di tutto questo spetta a Voi delegati, a Voi
Segretari delle varie Sas costituite in Banca Toscana, a tutti gli Iscritti
della Uilca, oggi degnamente rappresentati in questo consesso tramite organismi
democraticamente eletti.
Ritengo a questo punto indispensabile
effettuare un passo a ritroso al fine di percorrere assieme a Voi quelle tappe
che hanno contraddistinto il quadriennio trascorso (l’ultimo Congresso Uilca
risale al mese di novembre del 1997), un periodo questo dove sono accaduti
avvenimenti di un certo spessore, talvolta con cadenze incessanti, ma
doverosamente rispettate nei tempi di scadenza, a partite dal dicembre ’99 con
la sottoscrizione del Protocollo propedeutico, condiviso e sottoscritto da
tutte le OO.SS.. Questa fu la prima tappa di avvicinamento al rinnovo del
Contratto Integrativo Aziendale che ci ha visto per l’intero anno 2000
continuamente a confronto con l’Azienda, un contratto siglato nel novembre di
quell’anno, la cui stesura però è proseguita per buona parte del 2001, dove
sono avvenute altre ed importanti definizioni contrattuali.
Ma procediamo con ordine: innanzitutto
la Segreteria che si presenta uscente a questo Congresso non è la stessa che fu
eletta nel precedente. Un aspetto non di secondo piano che vorrei rimarcare,
visto e considerato che la parziale modifica ai vertici della Struttura, ha
portato la mia persona a ricoprire il ruolo di Segretario Responsabile, mentre
per quanto riguarda gli altri due componenti la Segreteria dell’Organo di
Coordinamento, Roberto Prezzolini e Boero Ciardi, mai conferma fu più felice ed
oculata.
La variazione risale al mese di
febbraio del 1999 e fu dettata da fatti anomali che imposero un avvicendamento
nei ruoli chiave di questa Organizzazione. Se le scelte a suo tempo fatte sono
oggi confrontabili nel suo insieme ed analizzabili nei contenuti, lo si deve al
grande spirito di gruppo che da lì in avanti ha contraddistinto il nostro
lavoro quotidiano.
Un gruppo che a me piace definire
“squadra”, ognuno con il suo ruolo preciso, dettato spontaneamente dalle caratteristiche
dei singoli, un gruppo dove il rispetto reciproco e la voglia di migliorarsi
sono così fondate, da fare di questa squadra un team vincente.
La nuova Segreteria, definiamola così,
ha iniziato quindi a muovere i suoi primi passi all’indomani della definizione
dell’Accordo sui Fondi di Previdenza Aziendale, materia questa certamente non
facile.
Tale accordo fu raggiunto a tavoli
separati, con Fiba e Fisac da una parte e dall’altra la Uilca, la Fabi, la
Falcri, Federdirigenti e Sinfub.
Sempre nel 1999, nel mese di agosto,
venne sottoscritto un importante accordo che vide la Uilca, assieme alla Fabi
ed alla Falcri, condurre in porto la definizione della creazione del Call
Center in Banca Toscana, che prevedeva l’assunzione di 90 giovani con il contratto
di part-time; tale accordo, pur non sottoscritto da tutte le Organizzazioni
sindacali, fu ugualmente deliberato dal Consiglio di Amministrazione.
Ma l’appuntamento del rinnovo del Cia
non poteva certamente prevedere una spaccatura all’interno delle Sigle
sindacali costituite in Azienda ed alla vigilia della presentazione della
Piattaforma sul Cia, grazie anche al fattivo lavoro svolto dalla Uilca, ecco
ricompattarsi il quadro sindacale in Banca Toscana.
Nonostante la riunificazione del quadro
sindacale che ha consentito la presentazione della Piattaforma del Cia, non siamo mai stati del tutto convinti che
altre sigle abbiano creduto nella validità di certe scelte unitarie; troppe
volte abbiamo sentito dirigenti appartenenti ad altre Organizzazioni, auspicare
all’avvento di percorsi solitari, certi della loro validità.
Con questi dubbi abbiamo dato il via
alla stagione assembleare dove un’Organizzazione, la Fiba, dava già ad
intendere la propria strategia, che si manifestò in maniera palese dopo un
primo periodo di trattative; in seguito la Fiba, abbandonando il tavolo, intraprese un percorso politico-sindacale
che non ha pagato, ma che anzi ha prodotto lacerazioni ed incomprensioni all’interno
delle varie realtà lavorative.
Le motivazioni addotte per motivare
tale scelta si incentravano esclusivamente su due aspetti: gli assegni “ad
personam” e le tutele sulla mobilità del personale che l’Azienda voleva a tutti
i costi abolire, convertendo i primi in salario variabile, e adottando per la
mobilità i dettami derivanti dal CCNL del luglio 1999.
Dopo una lunga e dura contrapposizione tra
le parti, dove le OO.SS hanno a più riprese respinto i tentativi messi in atto
dall’Azienda di imbiancare accordi fondamentali, peraltro già esistenti nel
nostro Cia da diversi anni, è stato possibile
raggiungere un accordo dove veniva a configurarsi l’attualizzazione dei
“quarti” (ad personam) con un esborso complessivo per l’Azienda di circa 245
miliardi di lire, mentre veniva mantenuto il beneficio economico per
automatismo (bea) in maniera integrale, riunificando così tutta la categoria
delle aree professionali.
Sulla mobilità del personale invece
sono state mantenute tutte le garanzie precedenti, con la sola modifica
riguardante l’anzianità dai 15 a 20 anni che passava da 30 a 40 Km. e
modificando sostanzialmente lo strumento dei trasferimenti a domanda.
Ma il nuovo Cia non significava
comunque solo attualizzazione dei “quarti” e mobilità del personale, ma
riguardava inoltre l’acquisizione certa per tutta la validità contrattuale del
premio aziendale (Vap A) e di altri riconoscimenti economici (Vap B).
Capitoli importanti sono stati scritti
anche sulla Formazione, sui Percorsi professionali, sulle nuove figure dei
Quadri Direttivi, sul Part Time, sui Fondi di accompagnamento al reddito.
Il tutto senza la Fiba, ostinata come
non mai a dare battaglia, non solo nelle assemblee che sistematicamente ha
perduto nei consensi e nei numeri, ma anche in tribunale, dove il risultato è
stato il medesimo, anzi peggiore, (tutte le cause intentate sono state
respinte) visto e considerato che per loro quella era davvero l’ultima
spiaggia.
All’indomani della firma abbiamo
proseguito un confronto aperto con la Banca, ad un tavolo dove tutte le
organizzazioni sindacali erano presenti, eccetto la Fiba che evidentemente era
impegnata a fare chiarezza al proprio interno, per cercare di risolvere quei
problemi che più gli premevano, vale a dire i permessi sindacali. Per ottenere
questi ultimi la Fiba ha dovuto firmare nel luglio scorso il nostro Cia, dopo
averlo denigrato, combattuto aspramente, disprezzato in ogni suo passo.
Tutte le Organizzazioni sindacali hanno
chiesto all’indomani di questo atto, che a dire il vero è rimasto piuttosto
riservato, visto che il loro organo d’informazione, “Pilloline” ha speso solo
“tre righe tre” per comunicarlo ai propri iscritti, un chiarimento politico.
Siamo tutt’oggi in attesa di questo
chiarimento politico; facciamo fatica ad immaginare un nuovo quadro sindacale
unitario con i protagonisti di una profonda divisione, mai colmata, e che non
può certamente essere ricomposta con una firma apposta in un contratto mai
condiviso nei contenuti.
Abbiamo
bisogno di ben altro, vale a dire di atti politici e verifiche che evidenzino
scelte ponderate e condivise da una base informata obiettivamente
dell’accaduto. Altrimenti la nostra strada rimane quella della coerenza e della
serietà, un percorso tutt’altro che comodo, ma che ci consente di andare avanti
a testa alta in un confronto con i nostri iscritti, che non è fatto soltanto di
circolari e comunicati vari, bensì di contatti personali, intessuti in tutti
questi anni, che ci hanno portato tra i lavoratori in tutte le realtà della
Banca Toscana.
Il conforto delle scelte attuate è
venuto non solo dalle assemblee, bensì anche dalle nuove adesioni al nostro
sindacato. Alcuni riferimenti numerici a questo punto appaiono doverosi: nel
febbraio del 1999 ho assunto il ruolo di Segretario responsabile con 392
iscritti alla Uilca.
L’obiettivo che la Segreteria da subito
individuò, fu quello di un incremento degli stessi, al fine di dare più linfa
alla nostra Struttura. Ci demmo una scadenza, il 2001, ed individuammo un
progetto senza dubbio ambizioso, che avemmo modo di presentare anche nel corso
di un incontro a Roma con il Segretario Responsabile Nazionale Elio Porino. Il
traguardo era quello di arrivare alla soglia storica dei 500 iscritti.
Oggi, a scadenza del nostro mandato, il
numero degli iscritti non solo ha raggiunto quel traguardo, ma è andato anche
oltre, superando nello scorso mese di gennaio il numero di 600 iscritti.
La nostra politica ha permesso a tanti
nuovi giovani colleghi di avvicinarsi in maniera positiva alla realtà del
sindacato, ma anche ad altri, meno giovani, di riavvicinarsi al sindacato
scegliendo la nostra Organizzazione.
Con il trascorrere del tempo, il ruolo
che la Uilca è andato a svolgere in Banca Toscana, è risultato sempre più
fondamentale agli equilibri esistenti.
Non ci sono grossi segreti in quello
che siamo riusciti a fare; forse la nostra strategia è più comprensibile di
quello che si pensi: crediamo che tutti quanti abbiano capito che il lavoro da
noi svolto si basava e si basa sulle concretezze.
L’aver intessuto uno stretto rapporto
di collaborazione con i Segretari di tutte le Sas Uilca costituite, ha
sensibilmente migliorato l’aspetto organizzativo della Struttura.
Attualmente risulta difficile avere
delle certezze nel mondo del lavoro, ma evidentemente le nostre scelte
sindacali, le nostre strategie, sono in sintonia con una rilevante percentuale
di lavoratori.
Anche oggi, a distanza quindi di
qualche tempo, la Uilca continua progressivamente la propria crescita; il
nostro prossimo obiettivo non è quantificare numericamente la Struttura; è
nostra volontà invece rafforzarla, aldilà delle cifre che possono anche
rappresentare relativamente un momento.
Tutto ciò è confermato dalla nascita di
numerose Sas in zone dove la Banca sta sviluppando la propria rete commerciale
( Campobasso, Porto d’Ascoli, Civitanova Marche, Pesaro ), mentre nell’ottobre
del 2000 si è verificata da parte della Banca Toscana, l’incorporazione della
Banca Popolare della Marsica, dove la Uilca, grazie alla valida collaborazione
fornita dai dirigenti locali, ha visto gradualmente rafforzare la propria
posizione.
Il nostro impegno vuole essere quello di collocarsi
a fianco dei lavoratori che rappresentiamo e che quotidianamente sono chiamati ad
affrontare un numero sempre più elevato di problemi, legati ad una serie di
disfunzioni organizzative dell’Azienda, ma in principal modo alla carenza di
organici che noi, assieme alle altre Organizzazioni sindacali, abbiamo
denunciato, prendendo posizione sulla questione tramite atti ufficiali che si
sono concretizzati con uno scambio di lettere con il C.d.A. e che dovrebbe
portare ad una delibera di un bando di concorso per nuove assunzioni in Banca
Toscana, con l’eventuale possibilità di partecipazione anche per i figli dei
dipendenti.
Il contenimento del costo del lavoro,
sommato ai costi operativi, sembrano essere i punti prioritari su cui i nostri
amministratori pongono le attenzioni al fine di realizzare i propri bilanci.
Noi, invece, siamo dell’avviso che
tutto ciò si possa conseguire tramite una diversa politica incentrata sulle
risorse umane quale, per esempio, l’individuazione di un serio programma di “formazione
professionale”, che riqualifichi il personale al fine di migliorarlo
qualitativamente e porlo in condizione di operare al meglio sul mercato.
Un altro aspetto è quello di definire
nella maniera più appropriata ed equa, il sistema per l’erogazione del salario
incentivante e del salario variabile, con criteri trasparenti, e qui il
pensiero corre alle recenti valutazioni, e che non risultino premianti
solamente per pochi eletti, bensì per una più ampia fascia di lavoratori. Così
come non adempiremo al nostro ruolo se non inserissimo la soluzione del
problema economico e normativo dei Quadri Direttivi, che rappresentano
il 15 % della nostra Organizzazione, tra i punti qualificanti della nostra
iniziativa.
La Segreteria Organo di Coordinamento
della Uilca Banca Toscana si presenta a questa nuova fase, con idee chiare e
precise, forte di una struttura che poggia, nella rinnovata tradizione della
nostra Organizzazione, più sul rapporto diretto con i propri iscritti che sulla
burocrazia degli organismi, tenendo bene a mente quello che ancora deve essere
definito con la controparte, dichiarandosi sindacato aperto alle novità e non
parte sociale chiusa su posizioni arretrate e demagogiche.
Gli appuntamenti che durante la valenza del nuovo
mandato la Segreteria sarà chiamata ad
affrontare, vedrà quest’ultima confrontarsi con le nuove linee del Piano
Industriale che la Capo Gruppo MPS ha redatto.
Il Contratto
Integrativo Aziendale
scadrà a dicembre del 2003;
probabilmente – come già avvenuto nel precedente – la Capo Gruppo MPS
cercherà di omogeneizzarlo sempre di più in funzione di una configurazione
interaziendale. Una soluzione questa che non ci convince, ma con la quale
dovremo fare i conti, in particolare se troveranno applicazione le trattative
di Gruppo.
In presenza di questo scenario, possiamo prendere un
solo impegno. Affronteremo insieme tutti i nostri problemi ed insieme
manterremo le caratteristiche che da sempre contraddistinguono la Uilca: equilibrata e decisa, garantista e innovativa, coerente con l’Azienda, con la forza della ragione e della nostra
identità a fianco dei lavoratori.
Un grazie a tutti ed un fraterno saluto.