STRATEGIA DI INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLA RICERCA S&T ITALIANA

(documento ufficiale pubblicato dal Min degli Esteri )

 

Negli ultimi anni si è andato affermando in modo sempre più forte il concetto di economia knowledge-based, indicando con questo un nuovo contesto in cui la conoscenza diviene una risorsa fondamentale per l’innovazione del sistema produttivo e per l’acquisizione di più ampi livelli di competitività.
Non c’è sviluppo senza innovazione, e non c’è innovazione senza ricerca scientifica: diviene allora importante determinare una strategia nel settore della scienza e tecnologia con linee di intervento definite con chiarezza e caratterizzate da scelte basate su ricognizioni e analisi affidabili.
Le linee guida per la politica scientifica e tecnologica del Governo, recentemente approvate, si muovono in questa direzione, affrontando con realismo il delicato problema del coordinamento dei diversi attori e delineando scenari di azione nei quali la ricerca scientifica e tecnologica è soggetta ad un riposizionamento strategico che tiene conto delle limitate risorse disponibili.
Se da un lato il Ministero degli Affari Esteri (MAE) non ha il compito di promuovere la ricerca scientifica in Italia, dall’altro il MAE può e deve dare ad essa un contributo, elaborando una concreta strategia di internazionalizzazione della ricerca, finalizzata al rafforzamento di quest’ultima. Tale strategia dovrebbe in primo luogo mirare a favorire la collaborazione internazionale in maniera selettiva, puntando cioè ai settori dove essa può maggiormente contribuire all’avanzamento delle nostre conoscenze. In secondo luogo, il patrimonio delle nostre aree di eccellenza in campo scientifico dovrebbe essere “esportato” al fine di acquisire un accresciuto peso internazionale. Infine, si dovrà tener conto, nell’opera di internazionalizzazione della ricerca, dei settori prioritari individuati dal Programma Nazionale della Ricerca (PNR).
Una simile strategia si basa su un’analisi, necessariamente a grandi linee, della situazione S&T nazionale, che consenta di individuare i settori da rafforzare e quelli di “eccellenza”. Sui primi si concentrerà la cooperazione bilaterale con i Paesi avanzati, sui secondo anche quella con i Paesi in Via di Sviluppo (PVS).
Si riuscirà anche in tal modo ad ottenere una migliore allocazione delle risorse a disposizione.
Il presente documento ha quindi la seguente struttura:


A) SETTORI PRIORITARI PER L’ITALIA
1. Settori prioritari previsti dal PNR in quanto strategici per lo sviluppo del Paese
2. Settori di forza della ricerca S&T italiana
3. Settori della ricerca S&T italiana da rafforzare

B) ARTICOLAZIONE GEOGRAFICA DEI SETTORI PRIORITARI DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
· UE
· Europa (non UE)
· Mediterraneo e Medio Oriente
· America del Nord
· America del Sud
· Asia e Oceania
· Africa

C) STRUMENTI
1. La rete degli Addetti Scientifici
2. Gli accordi internazionali ed i relativi Programmi Esecutivi
3. I finanziamenti del Ministero degli Affari Esteri


A) SETTORI PRIORITARI PER L’ITALIA

Scopo di questa sezione è di identificare le aree sulle quali dovrà essere concentrato lo sforzo di internazionalizzazione, selezionate in tre categorie. La prima categoria riguarda le aree prioritarie identificate dal PNR. La seconda riguarda i settori di eccellenza della ricerca italiana e la terza i settori da rafforzare. Sovrapposizioni di settori sono possibili, dato che spesso i settori di eccellenza o da rafforzare sono anche individuati come prioritari dal PNR. Ciò non incide sul risultato finale, dato che si vengono a creare unicamente dei settori a “doppia priorità”. Si consideri anche che il PNR indica delle macro – aree, che spesso ricomprendono i settori individuati come di eccellenza o da rafforzare.


A 1) Settori prioritari previsti dal PNR in quanto strategici per lo sviluppo del Paese

Nell’ambito della revisione del PNR in atto, sono stati identificati alcuni settori prioritari di attività S&T, che tengono conto di vari fattori quali i grandi trends scientifici e tecnologici, le priorità del VI Programma Quadro comunitario, l’incremento dell’occupazione ad alta scolarità, l’impatto sociale, la posizione competitiva e le ricadute in termini di produzione high tech.

I macro - settori così individuati sono :

· Sistemi di produzione
· Informatica e telecomunicazioni (ICT)
· Energia
· Ambiente
· Trasporti
· Agroalimentare
· Salute
· Beni culturali


A2) Settori di forza della ricerca S&T italiana

· Fisica delle alte energie: in questo settore l’Italia vanta una lunga tradizione di ottima ricerca da parte di varie Università e Istituti nazionali.
La collaborazione scientifica in questo campo è già molto intensa, soprattutto a livello europeo, attraverso il Centro Europeo per la Ricerca Nucleare (CERN).

· Astrofisica e Fisica cosmica: La ricerca in questo campo utilizza intensivamente osservazioni da terra, con i maggiori telescopi ottici e radio, nonché strumentazione astronomica non convenzionale, come i rivelatori di neutrini e di onde gravitazionali dal Gran Sasso, e strumentazione operante dallo spazio in bande non ottiche da satelliti artificiali. Particolarmente attivi nel sostegno a questo tipo di ricerca sono gli Enti nazionali competenti.
Le principali collaborazioni internazionali in questo campo sono la European Space Agency (ESA) e, rimanendo in campo europeo, lo European Southern Observatory.

· Celle a combustibile: la ricerca italiana risulta particolarmente attiva nello studio e nell'applicazione di tutti i tipi di celle a combustibile. Nei prossimi anni le ricadute economiche legate alla produzione di celle a combustibile saranno molte elevate, in particolare per l'applicazione al trasporto e per la produzione di energia elettrica di potenza.
Un aspetto importante delle celle a combustibile è quello legato alla produzione dell'idrogeno da utilizzare poi nelle celle.

· Nanotecnologie: lo sviluppo di questo settore appare strategico per le ricadute in ambito economico prevedibili nel prossimo futuro. In Italia sono attivi diversi centri d'eccellenza specializzati in particolari applicazioni. E’ da migliorare, rispetto ad altri Paesi, l’applicazione biomedica delle nanotecnologie.

· Materiali avanzati: si tratta di un settore in rapida crescita con applicazioni a molti settori (biomedico, automobilistico, aeronautico, manifatturiero, chimico, ecc.). La competizione elevata testimonia della posizione di primaria rilevanza del settore nel contesto internazionale.

· Genomica funzionale e Neuroscienze: in queste aree delle scienza della vita l’Italia vanta vari centri di eccellenza, con particolare riferimento alle applicazioni delle cellule staminali.

· Malattie infettive: il Paese dispone di competenze elevate nel settore (ad es. malaria, tubercolosi, HIV/AIDS) ed è impegnato, con ricerche e sperimentazioni, in diversi interventi, sia bilaterali che multilaterali. Si tratta di un settore delicato e di primaria importanza.

· Oncologia: si tratta di un settore di eccellenza italiano, come evidenziato da recenti statistiche OCSE.

· Agroalimentare: la ricerca italiana è all'avanguardia in alcuni settori particolari di applicazione all'agricoltura, in vista soprattutto di un approccio ecocompatibile e sostenibile alla produzione alimentare.
In questo particolare settore appare molto promettente la cooperazione scientifica finalizzata al trasferimento di conoscenze a paesi in via di sviluppo.

· Robotica: si tratta di un settore in cui la ricerca italiana è ben posizionata, sia nel settore privato con le relative applicazioni industriali (ad esempio le macchine utensili e la componentistica per automazione), sia nel settore pubblico con ricerche finalizzate ad applicazioni di frontiera (ad esempio in medicina). Robotica, scienza dei materiali e nanotecnologie sono settori fortemente correlati.

· Tecnologie laser: la ricerca fondamentale nel settore ha una forte tradizione in Italia e ciò ha consentito sia di qualificare ulteriormente la ricerca di base, sia di intervenire nel settore delle applicazioni che sta allargandosi in modo costante con applicazioni in moltissimi settori.

· Tecnologie applicate ai beni culturali: data anche la particolare quantità e qualità dei beni artistici italiani, lo studio multidisciplinare applicato alla conservazione dei beni artistici è particolarmente sviluppato. La particolare natura multidisciplinare di questi studi coinvolge diversi temi della ricerca ST, dall'ingegneria alla chimica, dalla fisica all'informatica.

· Scienze della terra e dell’ambiente: è un settore di ricerca che vanta numerosi centri di eccellenza e che presenta ricadute di particolare interesse, anche nel campo della protezione dal rischio sismico.

· Spazio: l’Italia vanta una notevole tradizione nel settore, con punte di eccellenza in vari sottosettori (fra cui le telecomunicazioni satellitari), e partecipa attivamente a numerose Organizzazioni internazionali (ESA) e progetti internazionali (ISS).

· Aeronautica: le aree tecnologiche interessate comprendono sia la ricerca di base che quella applicata. Quest’ultima ha importanti ricadute nei settori merceologici delle piattaforme (aerei e elicotteri), dell’avionica di bordo e dei sistemi di controllo del traffico aereo (ATC). L’Italia è presente in tutti questi settori, è leader mondiale per gli elicotteri e tra i principali fornitori di ATC.

· Ricerca di base: la ricerca fondamentale in settori quali matematica, fisica e chimica presenta punti di eccellenza in diverse Università ed Enti di ricerca.


A 3) Settori della ricerca S&T italiana da rafforzare

· Applicazioni del plasma: la concentrazione delle ricerche verso la fusione controllata, alla quale sono dedicate ingentissime risorse, ha portato in Italia ad una relativa carenza di investimenti verso le applicazioni del plasma a diverse aree di interesse tecnologico, soprattutto nei campi della scienza dei materiali e ambientale.

· Superconduttori (sia criogenici che high-temperature): malgrado l'intensa attività in questo campo, in particolare presso il CERN, la ricerca italiana risente della mancanza di trasferimento tecnologico alla produzione.

· Optoelettronica: malgrado alcune imprese italiane siano all'avanguardia in questo settore, la ricerca pubblica appare carente nella promozione delle ricadute in attività produttive.

· Biotecnologie: settore strategico nel quale l’Italia risulta debole nonostante gli sforzi promossi da qualche valida iniziativa pubblica e privata. Si tratta di un settore trasversale che ha legami naturali, tra gli altri, con scienze biomediche, fisica medica, farmaceutica, agricoltura. La situazione appare migliore nel campo della ricerca pre-industriale, mentre è da rafforzare quella oggetto di brevetti.

· Farmaceutica: una forte tradizione di ricerca nel settore si è drasticamente ridotta prima per la cessione e poi per il trasferimento all’estero di centri di ricerca, nonché delle principali industrie del settore. Si tratta di riattivare un canale tra la ricerca di base e le applicazioni.

· Computer science: malgrado l'oggettiva importanza del settore l'Italia trova in posizione di forte ritardo e c’è assoluta necessità, almeno in qualche sottosettore specifico, di acquisire competenze adeguate.


B) ARTICOLAZIONE GEOGRAFICA DEI SETTORI PRIORITARI DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

  1. Ai punti precedenti sono stati identificati i settori prioritari per il nostro Paese. Da tale lista possono essere tratti i settori da sviluppare prioritariamente nella cooperazione internazionale in campo bilaterale, al fine di porre quest’ultima “al servizio” del nostro Sistema S&T nazionale.
    I settori di eccellenza sopra elencati dovranno essere valorizzati sia nella cooperazione con i PVS, al fine di favorire la loro crescita di lungo periodo, sia in quella con i Paesi avanzati. Con questi ultimi dovrà essere concentrata la cooperazione nei settori da rafforzare della ricerca italiana, al fine di migliorare il nostro know how.
    Ai fini del presente documento sono stati considerati solamente i Paesi dove è accreditato un Addetto Scientifico.

·America del Nord

· Stati Uniti

· Nanotecnologie
· Supercondutori
· Optoelettronica
· Computer science
· Applicazioni del plasma
· Informatica e telecomunicazioni
· Ambiente
· Astrofisica
· Spazio
· Aeronautica
· Salute
· Malattie infettive
· Materiali avanzati
· Fisica delle alte energie
· Biotecnologie

· Canada

· Nanotecnologie
· Materiali avanzati
· Informatica e telecomunicazioni
· Genomica funzionale, neuroscienze
· Applicazioni all’agricoltura
· Robotica
· Tecnologie applicate ai beni culturali
· Optoelettronica
· Biotecnologie
· Computer science

America del Sud

· Argentina


· Spazio
· Energia
· Ambiente
· Agroalimentare
· Salute
· Tecnologie dei Beni culturali
· Informatica
· Fisica delle alte energie
· Astrofisica
· Materiali avanzati
· Genomica funzionale, neuroscienze
· Malattie infettive
· Biotecnologie

· Brasile


· Sistemi di produzione
· Informatica e telecomunicazioni (ICT)
· Energia
· Ambiente
· Trasporti
· Agroalimentare
· Salute
· Aeronautica
· Tecnologie applicate ai Beni culturali
· Astrofisica
· Celle a combustibile
· Nanotecnologie
· Materiali avanzati
· Robotica
· Tecnologie laser
· Optoelettronica
· Biotecnologie
· Computer science

UE

· Belgio

· Salute
· Informatica e telecomunicazioni
· Nuovi materiali
· Energia
· Astrofisica
· Agroalimentare
· Ambiente

· Francia

· Informatica e telecomunicazioni
· Energia
· Trasporti
· Salute
· Fisica delle alte energie
· Astrofisica
· Nanotecnologie
· Genomica funzionale e neuroscienze
· Robotica
· Applicazioni al plasma
· Biotecnologie
· Superconduttori
· Spazio
· Aeronautica
· Optoelettronica

· Germania

· Informatica e telecomunicazioni
· Biotecnologie
· Farmaceutica
· Celle a combustibile
· Astrofisica
· Aeronautica
· Scienza dei materiali
· Nanotecnologie
· Fisica delle alte energie

· Gran Bretagna

· Informatica e telecomunicazioni
· Fisica delle alte energie
· Astrofisica
· Materiali avanzati
· Malattie infettive
· Robotica
· Aeronautica
· Tecnologie applicate ai Beni culturali
· Optoelettronica
· Biotecnologie
· Farmaceutica
· Computer science

· Spagna

· Sistemi di produzione
· Informatica e telecomunicazioni
· Energia
· Ambiente
· Trasporti
· Aeronautica
· Agroalimentare
· Astrofisica
· Salute
· Beni culturali
· Neuroscienze
· Nanotecnologie

· Svezia

· Astrofisica
· Informatica e telecomunicazioni
· Ambiente
· Agroalimentare
· Salute
· Aeronautica
· Fisica delle alte energie
· Nanotecnologie
· Genomica funzionale, neuroscienze
· Applicazioni del plasma
· Biotecnologie

Europa (non UE)

· Albania

· Sistemi di produzione
· Informatica e telecomunicazioni
· Energia
· Ambiente
· Trasporti
· Agroalimentare
· Salute
· Tecnologie applicate ai Beni culturali
· Malatie infettive
· Tecnologie laser
· Gnomica funzionale e neuroscienze
· Applicazioni del plasma
· Biotecnologie
· Computer science

· Norvegia

· Salute
· Ambiente
· Energia
· Tecnologie applicate ai Beni culturali
· Astrofisica
· Celle a combustibile
· Genomica funzionale
· Biotecnologie

· Russia

· Computer science
· Tecnologie laser
· Energia
· Ambiente
· Fisica delle alte energie
· Astrofisica
· Nanotecnologie
· Materiali avanzati
· Applicazioni del plasma
· Optoelettronica
· Spazio
· Aeronautica
· Biotecnologie

· Ungheria

· Sistemi di produzione
· Informatica e telecomunicazioni
· Energia
· Ambiente
· Agroalimentare
· Salute
· Aeronautica
· Beni culturali
· Fisica delle alte energie
· Nanotecnologie
· Genomica funzionale e neuroscienze

Asia e Oceania

· Australia

· Informatica e telecomunicazioni
· Energia
· Ambiente
· Agroalimentare
· Salute
· Sistemi di produzione
· Fisica delle alte energie
· Astrofisica
· Nanotecnologie
· Materiali avanzati
· Genomica funzionale e neuroscienze
· Robotica
· Aeronautica
· Applicazioni del plasma
· Biotecnologie
· Computer science

· Cina

· Sistemi di produzione
· Informatica e telecomunicazioni (ICT)
· Energia
· Ambiente
· Trasporti
· Agroalimentare
· Salute
· Tecnologie applicate ai Beni culturali
· Celle a combustibile
· Nanotecnologie
· Fisica
· Astrofisica
· Materiali avanzati
· Malattie infettive
· Genomica funzionale
· Robotica
· Aeronautica
· Tecnologie laser
· Biotecnologie
· Farmaceutica
· Computer science
· Optoelettronica
· Superconduttori
· Applicazioni del plasma

· Corea

· Informatica e telecomunicazioni
· Computer science
· Optoelettronica
· Tecnologie applicate ai beni culturali
· Fisica
· Agroalimentare
· Nanotecnologie
· Robotica
· Materiali avanzati
· Celle a combustibile
· Tecnologie laser

· India

· Informatica e telecomunicazioni
· Energia
· Trasporti
· Agroalimentare
· Fisica delle alte energie
· Astrofisica
· Aeronautica
· Celle a combustibile
· Nanotecnologie
· Materiali avanzati
· Genomica funzionale, Neuroscienze
· Malattie infettive

· Indonesia

· Agroalimentare
· Materiali avanzati
· Salute
· Celle a combustibile
· Astrofisica
· Tecnologie laser
· Tecnologie applicate ai beni culturali
· Genomica funzionale, Neuroscienze
· Robotica
· Fisica delle alte energie
· Nanotecnologie
· Biotecnologie

· Giappone

· Sistemi di produzione
· Informatica e telecomunicazioni
· Energia
· Ambiente
· Trasporti
· Agroalimentare
· Salute
· Fisica delle alte energie
· Astrofisica
· Celle a combustibile
· Nanotecnologie
· Materiali avanzati
· Malattie infettive
· Robotica
· Applicazioni del plasma
· Superconduttori
· Optoelettronica
· Computer science

Mediterraneo e Medio Oriente

· Egitto

· Astrofisica
· Materiali avanzati
· Malattie infettive
· Agroalimentare
· Tecnologie applicate ai beni culturali

· Israele

· Salute
· Biotecnologie
· Agroalimentare
· Energia
· Computer science
· Ambiente
· Comunicazioni
· Aeronautica
· Sistemi di produzione
· Spazio

· Tunisia

· Informatica e telecomunicazioni
· Ambiente
· Agroalimentare
· Energia (fonti rinnovabili)
· Salute
· Sistemi di produzione
· Fisica
· Tecnologie applicate ai beni culturali


C) STRUMENTI

C 1) La rete degli Addetti Scientifici

Il Ministero degli Affari Esteri dispone attualmente di una rete costituita da 124 Ambasciate e Rappresentanze diplomatiche, 125 Consolati, 93 Istituti di cultura. Presso ventidue Ambasciate e due Rappresentanze permanenti sono presenti ventisei esperti con l’incarico di Addetto Scientifico (a Washington sono presenti tre addetti, tutte le altre sedi dispongono di un addetto).
Nel novembre 2001, a seguito di consultazione dei Ministeri ed Enti di ricerca, si è provveduto ad impartire delle “Linee Guida per l’attività degli Addetti Scientifici”. In base a tali indicazioni, gli Addetti sono tenuti a svolgere le seguenti mansioni:

· Sviluppo della cooperazione bilaterale; negoziato ed attuazione dei Programmi Esecutivi S&T
· Promozione della S&T italiana
· Gestione delle Reti informative
· Gestione dei contatti con i ricercatori italiani e di origine italiana all’estero e con i principali ricercatori stranieri
· Esecuzione di manifestazioni promozionali in campo scientifico e tecnologico
· Informazioni sul sistema S&T del Paese di accreditamento
· Coordinamento con gli Istituti Italiani di Cultura per la realizzazione di manifestazioni promozionali della coltura scientifica italiana
· Coordinamento con gli Uffici Commerciali delle Ambasciate e Uffici ICE per la promozione dell’industria high tech italiana

Nell’espletamento di tali mansioni, gli Addetti Scientifici dovranno privilegiare i settori prioritari individuati al punto A, sia sul piano generale che con riferimento allo specifico Paese nel quale operano. In particolare, l’attività promozionale dovrà riferirsi ai settori prioritari individuati.

In analogia coi criteri che hanno portato all’identificazione dei settori prioritari di cooperazione internazionale, il Ministero degli Esteri dovrebbe rafforzare o concentrare la presenza degli Addetti Scientifici presso i Paesi leader nei settori più importanti ed interessanti per la S&T italiana.

All’interno dell’Unione Europea, gli Addetti Scientifici dovrebbero cooperare al fine di favorire la presenza italiana nello Spazio Europeo della Ricerca.


C 2) Gli Accordi internazionali ed i relativi Programmi Esecutivi

Gli Accordi bilaterali in campo scientifico e tecnologico, ed in particolare i Programmi Esecutivi che ne derivano, devono tener conto dei settori prioritari individuati al punto A. In fase di negoziato , il Ministero degli Esteri deve quindi inserire, in linea di principio, con ogni Paese partner un elenco di settori prioritari conforme alle priorità precedentemente individuate.

Naturalmente, a seconda del tipo di Paese partner e del suo grado di sviluppo scientifico, i settori prioritari saranno individuati fra quelli di eccellenza da esportare (A2) o fra quelli da rafforzare (A3). Bisognerà sempre tener conto delle priorità di cui al punto A1.


C 3) I finanziamenti del Ministero degli Affari Esteri

Il Ministero degli Esteri dispone di alcuni strumenti per finanziare progetti scientifici e tecnologici bilaterali:

· il finanziamento di missioni di ricercatori (italiani all’estero e stranieri in Italia) nell’ambito di progetti di ricerca previsti dai Programmi Esecutivi S&T bilaterali. Questo finanziamento, che mira ad agevolare la mobilità dei ricercatori, è stato concesso nel 2002 a 564 richiedenti per un esborso di Euro 581.000.

· il contributo finanziario a progetti S&T previsti dai Programmi Esecutivi bilaterali. Tale contributo viene destinato a progetti di particolare rilevanza, per i quali non è sufficiente il semplice finanziamento della mobilità dei ricercatori. Nel corso del 2002 sono stati co-finanziati progetti per un ammontare di circa 2,2 milioni di Euro.

· la stipula di Convenzioni con Enti di ricerca e Università per lo svolgimento di attività di ricerca o formazione all’estero. Nel corso del 2002 sono state finanziate 13 Convenzioni, per un totale di circa Euro 1.800.000. La maggior parte di questo finanziamento è dedicato ad iniziative di formazione e trasferimento tecnologico a favore dei Paesi in Via di Sviluppo, a seguito di un trasferimento di fondi ad hoc da parte della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo.

Sarà quindi opportuno che il finanziamento della mobilità dei ricercatori, dei contributi e delle iniziative avviate grazie a Convenzioni venga attuato in via preferenziale nei settori prioritari individuati al punto A.

Per incentivare la cooperazione con i nostri maggiori Paesi partner, risulterà però necessario studiare anche nuovi strumenti.

A parte il finanziamento delle missioni dei ricercatori, che costituisce un piccolo esborso e che risulta particolarmente utile soprattutto nella cooperazione con i PVS, lo strumento dei contributo e delle Convenzioni dovrebbe essere affinato e sostenuto da maggiori risorse finanziarie.

I contributi, ai sensi della legge 401/90, possono essere concessi a iniziative previste nei Programmi Esecutivi S&T bilaterali. In genere si tratta di progetti di ricerca, ma sarebbe opportuno inserire in tali Programmi iniziative più innovative, specialmente per quanto riguarda i Paesi più sviluppati. La cooperazione con tali Paesi tende infatti a superare il singolo e limitato progetto di ricerca per svilupparsi attraverso dei veri e propri laboratori congiunti, che mobilitano risorse ingenti per una durata pluriennale. La cooperazione S&T col Giappone si sta ad esempio evolvendo su queste linee, con il concreto studio di fattibilità di alcuni interessanti laboratori nel settore della robotica, dei nuovi materiali e delle nonotecnologie. Risulta anche utile una concentrazione su iniziative di grande impatto, anche tramite un maggiore stanziamento di risorse, in modo da evitare di finanziare piccoli progetti o convegni con scarse ricadute.

Si propongono quindi le seguenti modifiche, da attuare parzialmente in via legislativa:

· modifica della parte rilevante dell’art. 20 della legge 401/90 con la seguente: “saranno finanziabili a contributo i progetti di ricerca scientifica e tecnologica concordati nei Programmi Esecutivi bilaterali in materia, nonchè l’attività dei laboratori congiunti previsti nei Programmi Esecutivi, sui quali si sia espresso favorevolmente il MIUR”.

· Aumento dello stanziamento sul relativo capitolo di bilancio (2766 del MAE)

Le Convenzioni riguardano attività interamente finanziate dal MAE, senza partecipazione finanziaria né dell’Ente di ricerca italiano che svolge l’attività né della controparte straniera. Questa caratteristica ne limita l’applicazione ad iniziative di profilo medio – basso. E’ infatti evidente che grandi progetti bilaterali vedono una partecipazione alle spese da ambo le parti ed un finanziamento diretto anche da parte dell’Ente esecutore italiano. Questo strumento si adatta quindi bene ad iniziative di formazione e trasferimento tecnologico a favore dei PVS. Le modalità di attuazione potrebbero quindi rimanere quelle attuali, prevedendo solamente un incremento della dotazione del capitolo di bilancio in questione (2760 del MAE).

 

 __________________________________

1. Il criterio di individuazione dei settori (orizzontali, verticali, trasversali) ritenuti di eccellenza o di minore forza per l’Italia è basato sui tradizionali indicatori riconosciuti dalla comunità scientifica (numero di pubblicazioni, citazioni, brevetti, ecc.). Volutamente non sono indicati gli attori puntuali della ricerca S&T italiana, caratterizzata da poche strutture medio-grandi e da una pluralità di piccoli centri.

2. Nel presente studio è stato utilizzato un criterio basato sui risultati, confrontando il grado di presenza italiana in lavori a stampa pubblicati o in partecipazioni a congressi internazionali. E’ chiaro comunque che un censimento di questo tipo comporta necessariamente qualche grado di arbitrarietà ed è soggetto ad “effetti di selezione”.

3. Sulla base di queste aree, sono state identificate le seguenti “tecnologie abilitanti” prioritarie:
· Biotecnologie
· Informatica avanzata multimediale
· Microelettronica e sensoristica intelligente
· Laser optoelettronica
· Tecnologie biomedicali
· Micro e nano tecnologie
· Tecnologie dei materiali strutturali e funzionali
· Processi separativi, tecnologie chimiche, elettrochimica
· Fluidodinamica e tecnologia della combustione
· Elettronica, sistemi di attuazione e controllo reti
· Robotica e sistemi avanzati di progettazione

4. I settori prioritari sono normalmente indicati nei Programmi Esecutivi e non nel testo degli Accordi

5. che recita omissis “possono essere concessi contributi, d’intesa con il Ministero per l’Università e la ricerca scientifica e tecnologica, per incentivare progetti di ricerca di base e tecnologica concordati nei protocolli di cooperazione bilaterale in materia” omissis.