R&S
COMUNICATO N.
82
ai laboratori qualificati nell’Albo del Miur
La Guardia di finanza entra nei
Laboratori di ricerca
L’istituto
dell’articolo 14 trae l’attuale successo di domande da parte degli imprenditori
proprio per merito della estrema facilità di accesso
prevista dalla sua procedura di attuazione.
Tuttavia tanto successo ( tolta l’infausta
parentesi del protocollo telematico ) rischia di mettere in crisi il medesimo
istituto i cui fondi
non più sufficienti spingono
l’Amministrazione ad esercitare maggiori controlli che condividiamo quando
si tratta di allontanare speculatori e malversazioni (la cui esistenza è garantita dalla legge dei
grandi numeri) ma nutrendo timori dell’insorgere di conflittualità deontologiche
difficilmente sanabili.
Si ricorda che
l’attuazione dell’art. 14 è
regolamentato dal Decreto Interministeriale del Min delle Finanze (di concerto con il Miur) il quale
prevede controlli di merito solo a posteriori da affidare agli Uffici del Miur
o ad esperti ministrali o enti specifici, senza con ciò escludere controlli di
competenza del Min delle Finanze, che è anche il vero titolare delle
disposizioni di attuazione dell’istituto.
Ad oggi controlli sono stati esercitati
solo dagli Uffici del Miur esclusivamente sotto il profilo della correntezza della documentazione amministrativa. Per gli
aspetti più propriamente tecnologici risulta che da
oggi i controlli saranno affidati sempre
dal Miur ad esperti nelle specifiche discipline sviluppate nelle ricerche.
Dal 15 gennaio,
da opportuna segnalazione,
risulta che in Toscana anche la Guardia di Finanza ha iniziato i
propri controlli richiedendo ad un laboratorio Associato tutta la
documentazione (anche bancaria e tecnologica) relativa alle ricerche sviluppate
nell’ambito del contributo pubblico.
Con l’occasione si
vuole segnalare che il codice di comportamento etico di Assoricerca
(pure cauto e lungimirante), non può coprire la vastissima gamma di anomalie
nascenti dalle relazioni industriali. Infatti l’esperienza
di questi ultimi anni induce a segnalare la necessità che ciascun Laboratorio
provveda a regolarizzare rapporti sospesi e ricerche incomplete con imprese in
crisi di vocazione tecnologica, finanziaria
ecc.. . In proposito è noto che i
Laboratori associati spesso sono impotenti verso imprese insolventi e/o renitenti a concludere le ricerche, in tali casi si raccomanda di gestire amministrativamente tali situazioni acquisendo idonea documentazione atta ad
essere esibita per sgravare il Laboratorio stesso da ogni responsabilità.
Sull’argomento
ci ripromettiamo di segnalare alla Pubblica amministrazione la necessità di
porre un limite temporale alla esecuzione della
commessa di ricerca, così da obbligare la conclusione della stessa in tempi
certi nonchè
utili alla programmazione delle attività di laboratorio.
Delle ulteriori notizie ed eventuali segnalazioni in merito
saranno informati gli Associati.
Allegati e
riferimenti
ai soci sostenitori
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Luigi Neri