ASSEMBLEA DEI PARLAMENTARI   DEI PAESI DEL CENTRO EUROPA

EVENTO SPECIALE    7 MAGGIO - VERCELLI

 

Lo sviluppo delle piccole e medie imprese.

L’interscambio tra Italia ed Europa Centro-Orientale.

 

 

 

Porto a tutti i partecipanti il saluto dei Laboratori di ricerca italiani e rivolgo un plauso agli organizzatori per la riuscita manifestazione.

 

Ho qui l’onore di rappresentare ASSORICERCA,   Associazione cui aderiscono  le imprese qualificate nell’Albo dei Laboratori di ricerca, istituito dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e Ricerca e composto da oltre mille imprese pubbliche e private che producono e applicano soluzioni tecnologiche per ogni possibile committente.     I laboratori operano in ogni settore avanzato della produzione e la loro caratteristica è di essere in grado di soddisfare ogni richiesta tecnologica da parte delle imprese.        In sostanza sono imprese presso le quali è possibile acquistare ricerca “pret-a-porter”,  ovvero soluzioni tecnologiche chiavi in mano. Tali imprese sono state nel tempo selezionate e qualificate in un apposito Albo dei laboratori  che, vigilato dal Ministero della Ricerca, ha di fatto determinato un nuovo standard di impresa.

 

In un sistema industriale evoluto le imprese che sviluppano ricerca e tecnologia per conto terzi assicurano il rinnovo generazionale delle tecnologie produttive e costituiscono il riferimento per il  crescente mercato del trasferimento tecnologico.      Inoltre la complessità crescente dei sistemi di produzione determina una esasperata divisione e specializzazione delle competenze tecno-scientifiche, ormai  acquisibili solo all’esterno delle imprese,  appunto,   presso i Laboratori depositari di know-how e tecnologia.           Alle società-laboratorio qualificate nell’Albo, ed aderenti ad Assoricerca, fanno riferimento molteplici provvedimenti legislativi nazionali ed internazionali che nell’intento di sostenere l’innovazione concedono benefici economici alle imprese che commissionano loro ricerche applicate, studi ed applicazioni tecnologiche.

 

I Laboratori sono quindi enti di ricerca pubblici e privati.  I Laboratori privati, vivendo di mercato, sono più dinamici dei pubblici, sono imprese di piccole dimensioni, dotate di grande flessibilità, impegnati in ogni disciplina della tecnica e della scienza, sviluppano notevoli capacità interdisciplinari e sono in grado di interagire con gli ambienti accademici traducendo il puro sapere in applicazioni utili al mercato in tempi congrui.

 

Con quanto detto intendo richiamare l’attenzione sulla esistenza di un segmento delle attività di mercato, meglio definibile come “mercato del trasferimento tecnologico”,  che è  determinante in ogni sistema produttivo che concorrere sui mercati internazionali. E’ noto che la globalizzazione chiama  alla competizione non più le singole imprese  bensì i sistemi produttivi nei quali le imprese stesse si sviluppano ed è noto anche che è compito dei Governi garantire e vigilare sull’efficienza e soprattutto l’aggiornamento di detti sistemi alle nuove tecnologie che, come abbiamo visto, sono alla base delle attività dei Laboratori.

 

In questo convegno sono riunite le imprese di produzione della vecchia e nuova Unione Europea che deve competere sul mercato globale,  ed in quanto tali sono interessate a che il sistema nel quale producono sia massimamente competitivo.             Sono anche presenti le delegazioni dei parlamenti  ai quali compete  (direttamente o indirettamente)  la responsabilità di governare il sistema produttivo del proprio Paese e nel quale le imprese qui presenti sono chiamate ad operare. Ricordando anche che, ogni sistema Paese è poi coinvolto  nella realizzazione del più ampio e complesso sistema produttivo della Unione Europea.

Il confronto che siamo chiamati a sviluppare deve consentirci di favorire un modello  unico in grado di riportare l’Europa ad occupare il ruolo che gli compete sugli scenari globali,  e questa riunione rappresenta  una opportunità per avvicinare e confrontare le rispettive realtà ed  esperienze.

 

In Italia la fortuna del sistema produttivo nazionale è da sempre  stata assecondata dalla presenza di un elevatissimo numero di società medie e piccole  dovute alla diffusa cultura d’impresa coniugata con il latino individualismo creativo.  Tuttavia questo modello  è in grado di competere  solo se sorretto da una forte  capacità creativa ed innovativa, 

 

Per alimentare la competitività di questo sistema Il nostro legislatore, con lungimiranza, aiutò lo sforzo delle piccole e medie imprese impegnate a rinnovare prodotti  e processi  realizzando, venti anni fa,  l’Albo dei Laboratori  presso i quali le imprese ancora oggi acquistano  tecnologia, ricerca ed innovazione. Negli anni passati, questo modello è stato studiato e replicato da parte della Unione Europea che lo ha poi introdotto in Europa attraverso il programma Craft.   

 

Questo convegno ci offre l’opportunità di far conoscere l’Albo dei Laboratori di ricerca e soprattutto di stimolare i  nuovi Paesi comunitari ad emularne il modello alla cui realizzazione offriamo la piena disponibilità della esperienza dei nostri Laboratori ai quali ogni impresa della comunità può rivolgersi per migliorare le proprie tecniche produttive. 

 

E’ bene ricordare che la Unione Europea non pone limiti agli aiuti che le singole Amministrazioni dispongono in favore delle iniziative nel campo delle attività di ricerca industriale,  mentre invece pone limiti (de minimis)  per tutte le altre attività, e ciò al fine di garantire eque condizioni di mercato per tutti gli operatori della Comunità.

Da quanto sopra si comprende che le attività di ricerca assumono un valore strategico da sostenere in ogni modo. A tale fine Assoricerca auspica che le Amministrazioni Italiane sostengano l’offerta tecnologica  locale disponendo premi o incentivi in favore dei Laboratori ogni volta che questi acquisiscono commesse di ricerca dalle imprese neo-comunitarie.

 

Trovandoci in Piemonte dove esistono 133 laboratori qualificati in Albo e considerato anche che la vicina Lombardia  ne vanta  235,   una iniziativa volta  a sostenere l’offerta della tecnologia italiana attraverso i Laboratori sarebbe sufficiente  a soddisfare molte delle esigenze dei Paesi dell’Est-europa,    con indubbi benefici anche sulla occupazione intellettuale delle riferite Regioni, le quali ultime a fronte del contributo concesso ricaverebbero anche un maggior gettito fiscale derivante dal maggior fatturato.

 

Circa i Paesi dell’Est-europa  esiste la convinzione, assai fondata, che  siano ricchi di giacimenti culturali e saperi tecnologici,  che tuttavia sul piano industriale siano ampiamente inespressi, immagino che ciò è dovuto soprattutto alla troppo giovane cultura di impresa privata e alla limitata  esperienza con le leggi del libero mercato.

 

 Pertanto con l’ingresso nell’U.E dei Paesi dell’Est-europa, ai Laboratori  di Assoricerca si apre un interessante opportunità di attingere a nuove conoscenze ed esperienze originali,  mentre i nuovi Paesi dell’Unione  hanno la possibilità di accedere alla nostra tecnologia che offre l’ opportunità  di acquisire know-how utile a sostenere  gli insediamenti di nuove iniziative produttive e soprattutto alimentarle  con l’innovazione tecnologica che necessariamente deve essere di frontiera.

 

Tali opportunità meritano di essere valorizzate e sostenute accelerando processi di integrazione e soprattutto la fiducia e conoscenza reciproca indispensabili per le partecipazioni congiunte tra imprese per  partecipare al prossimo programma quadro della Unione Europea nella condizione ideale per  impiegare al meglio gli aiuti comunitari ovvero, impiegare le risorse nelle iniziative più produttive, evitando dispersioni, impieghi di basso profilo e con scarso ritorno produttivo e sociale.

 

   In questa prospettiva quindi la nostra missione in questo convegno è anche di segnalare la piena disponibilità dei Laboratori di Assoricerca a collaborare con le imprese neo-comunitarie segnalando a tale fine le seguenti opportunità:

 

·              Premesso che le imprese dell’est  attraverso il programma Comunitario Craft  potranno ottenere finanziamenti dalla Unione Europea per ogni contratto che vedrà coinvolto un  Laboratorio di ricerca dell’Albo, è bene sapere che le imprese dell’Est possono commissionare ricerche industriali o sviluppare progetti comuni in ogni ramo del sapere o disciplina accademica  (quali: chimica, fisica, biologia, fisiologia, meccanica, aereonatica, agronomia, sanitaria ecc.. ),   ma anche commissionare applicazioni tecnologie per risolvere le problematiche esistenti in  ogni  segmento dei processi produttivi (quali: prototipizzazione, modellazioni, handling, pakaging, robotica, visione artificiale, demotica, automazione, hardware, software, telematica, ambiente  ecc…). 

 

·              Tuttavia quando tali ricerche e collaborazioni riguardano nuovi prodotti molto spesso inducono nuovi brevetti o nuove linee di produzione che  necessitano di nuovi capitali per il loro sfruttamento, ma anche per le conseguenti iniziative commerciali necessarie all’occupazione dei relativi mercati di riferimento.         In tali circostanze le relazioni industriali iniziate sul puro piano della ricerca e della tecnologia evolvono spesso in nuove imprese che accomunano esperienze e culture originali.

 

·              Inoltre i laboratori di Assoricerca, in quanto imprese di produzione e di servizi ad alto contenuto tecnologico, hanno interesse a realizzare nuovi insediamenti ovvero a partecipare,  congiuntamente ad imprenditori dell’Est-europa,  ad iniziative locali.    A tale fine Assoricerca è pronta a diffondere e sostenere ogni possibile proposta utile e favorire gli investimenti anche in collegamento con le istituzioni italiane preposte al loro finanziamento.

 

·              Infine la necessità di salvaguardare il “capitale umano” rappresentato dal “ricercatore industriale” ha spinto i Laboratori di Assoricerca a sviluppare notevoli capacità nel campo della formazione tecnologica, tale capacità può essere impiegata in iniziative congiunte con gli organismi Est-europei. Ritengo molto importante lo strumento della formazione in tecnologie industriali poiché costituisce uno dei mezzi più interessanti per la diffusione delle conoscenze, ed inoltre è indispensabile per superare l’obsolescenza continua dei saperi tecnologici che il fattore più determinante nella perdita di grandi quantità di risorse umane, non più adeguate ai nuovi modi di produrre e fare ricerca.

 

 

Ma le nostre attenzioni non sono rivolte al solo “mercato”, e considerata la presenza a questo Convegno di importanti personalità della pubblica amministrazione,  cogliamo l’occasione per ricordare che il finanziamento pubblico alle piccole e medie imprese è indispensabile per avvicinarle alle attività di ricerca ed innovazione.    E’ infatti noto che ricerca e innovazione sono attività che non possono essere soddisfatte con il  capitale ordinario dell’impresa poiché questo è appena sufficiente alle normali attività di produzione. La ricerca per l’innovazione è quindi attività che richiede capitale straordinario ed in quanto attività straordinaria è ad intenso rischio ed altamente costosa, pertanto affrontabile dalle imprese solo con capitali aggiuntivi o straordinari.

Dobbiamo anche ricordare che al capitale aggiuntivo alle PMI per le attività di ricerca ed innovazione è dedicato la più gran parte delle risorse della U.E. intendendo cosi mantenere alto il profilo della competitività tecnologica del vecchio continente.        Ma  anche i Governi e le Amministrazioni locali non possono sottrarsi dal conservare ed incrementare la competitività dei rispettivi sistemi, devono quindi impegnarsi a migliorare ed individuare forme di sostegno sempre più adeguate agli insostenibili ritmi   dell’evoluzione tecnologica  e scientifica.

 

Proprio alla funzione strategica del finanziamento pubblico come Associazione abbiamo dedicato speciale attenzioni. In particolare abbiamo messo sotto osservazione i lunghi tempi necessari per le erogazioni,  constatando che non è possibile comprimere tali tempi oltre certi limiti e che tali ritardi costituiscono pur sempre una grave limitazione alle imprese, che invece per competere sui mercati globali devono innovare prodotti e processi in tempi sempre più accelerati.

Pertanto, Assoricerca,  al fine di risolvere gli effetti negativi dei ritardi nell’erogazione dei finanziamenti pubblici destinati alla ricerca a contratto,    ha stipulato con una primaria Banca nazionale una convenzione attraverso la quale la Banca subentra nei rapporti tra Laboratorio e committente. Infatti anticipa al Laboratorio di ricerca l’importo del finanziamento pubblico concesso al committente, ottenendo in cambio il subentro nella riscossione futura del contributo pubblico. L’impresa ottiene così immediatamente il capitale necessario per avviare la ricerca senza dover attendere l’erogazione da parte della Amministrazione.

 

Nel segnalare ai Paesi neo-comunitari che il problema  dei tempi di erogazione  investe anche la U.E. , auspichiamo che tale nostra iniziativa possa costituire un riferimento utile e a chi volesse replicarlo. A questo fine garantiamo tutta la nostra collaborazione, disponibilità ed esperienza in merito, ritenendo tuttavia possibile replicare tale modello in favore dei nuovi paesi dell’Unione Europea attraverso il coinvolgimento di un istituto bancario al “ Network per la ricerca industriale”  tra i Paesi presenti a questa iniziativa della CEI che ci auguriamo possa essere presto realizzato.  

 

Siamo infatti convinti che  è necessario stabilire un dialogo intenso e non occasionale tra gli attori del Sistema Ricerca, il mondo produttivo  e l'insieme delle istituzioni. L’interesse dei nostri Laboratori è fermo e determinato a valor partecipare alla realizzazione di una rete organica al servizio dell’innovazione verso le PMI Est-europee, all’interno della quale poter avviare manifestazioni atte da un lato a far conoscere le tecnologie  italiane, dall’altro a comprender meglio le realtà dei Paesi neo-comunitari  arricchendo  con nuovi saperi il proprio patrimonio di conoscenze.

 

Per concludere con un atto di concretezza proponiamo di inaugurare il “Network per la ricerca industriale” organizzando una “Conferenza itinerante della tecnologia”  nelle capitali dell’Est  ritenendo questo lo strumento più idoneo ad inaugurare rapporti più organici che esaltino e valorizzino le caratteristiche dei rispettivi sistemi produttivi, preludio a collaborazioni nel campo della ricerca e della cooperazione industriale e commerciale, quali fattori fondamentali per lo sviluppo economico e per la crescita culturale e civile degli Stati della U.E. .

   Certo che questa iniziativa  ci vedrà ancora insieme per dare corso alle progettualità  qui espresse ringrazio gli ascoltatori e ringrazio la CEI  che ci ha offerto l’opportunità di rappresentare in un così alto consesso il nostro modesto contributo.

Maggio 2004