La Catarina ed il Concorso dei Formaggi tipici irpini

Anticamente, in alcune zone dell’Irpinia, dove era diffuso l’allevamento ovino, per la caseificazione si ricorreva al “metodo della turnazione” che, nel garantire tutti i produttori della zona, consentiva anche al più piccolo di essi di poter trasformare il poco latte prodotto.

Esso rappresentava una arcaica forma di associazionismo, attraverso la quale gli allevatori si radunavano in un apposito spiazzo dove provvedevano alla mungitura. Tutto il latte prodotto veniva consegnato all’allevatore di turno che provvedeva alla trasformazione.
Lo strumento utilizzato per misurare la quantità di latte prodotto da ciascun allevatore, contenuta in un apposito secchio, era denominato “la catarina”, bastone di legno sul quale erano incisi “tacche e giri”.
Prima tacca mezzo litro, seconda tacca un litro, terza tacca un litro e mezzo, primo giro due litri e così di seguito.

Durante l’organizzazione del primo concorso dei formaggi tipici irpini, è stata scoperta questa antica e consolidata usanza, che rappresentava anche un momento non secondario di aggregazione degli allevatori, spesso costretti a lunghi periodi di isolamento.

Affinchè tale usanza, e tutto ciò che essa rappresentava, fosse ricordata ai giovani imprenditori agricoli, che gestiscono i propri allevamenti con tecniche moderne, si è deciso di denominare il concorso “La Catarina d’oro”.