Gli inizi
Le prime emissioni di radio sperimentali
trasmesse dalla Romania per l’estero sono stati
programmi musicali. Era nel 1927, un anno prima
della creazione della Società Nazionale di Radio.
In un edificio del 19esimo secolo, oggi sede del
Museo della Letteratura Romena, a Bucarest, c’era
la sede negli anni ’20 l’Istituto Elettrotecnico
Universitario. Lo storico Eugen Denize,
ricercatore di eccezione dell’evoluzione della
radiofonia romena, sostiene che nei laboratori di
quell’istituto fu costruito nel 1927, un’emittente
romena, dalla potenza di 200 W che funzionava
sulla lunghezza d’onda di 280 metri. Era già la
terza emittente sperimentale romena, ma nel suo
caso l’annuncio iniziale dei programmi veniva
fatto in quattro lingue: romeno, francese, tedesco
e italiano. Avendo la capacità di trasmettere a
circa 1000 km, poteva essere recepita anche
all’estero, nell’Europa e nel Medio Oriente.
“Tramite questa emittente si sono fatti sentire
per la prima volta al microfono gli artisti
dell’Opera Romena, sono stati trasmessi i concerti
dall’Auditorium Romeno e sono state trasmesse,
nell’inverno dello stesso anno, le sinfonie di
Beethoven”- scriveva Denize.
Potremmo dire che nel 1927 venne scritto l’atto
di nascita delle emissioni sperimentali per
l’estero trasmesse dalla Romania. Sebbene non
fosse una emittente ufficiale, quella
dell’Istituto Elettrotecnico contemplava,
effettivamente, anche l’ascoltatore di altri paesi
e – cosa indispensabile – aveva la capacità
tecnica di raggiungerlo. Ovviamente, la
comunicazione via radio non ebbe frontiere sin
dall’inizio, oltre a quelli di ordine tecnico,
dalla potenza di copertura herziana. Ma tutto ciò
fu messo tra parentesi allorquando i regimi
dittatoriali – bruno e rosso – hanno scoperto sia
le interferenze, che la propaganda menzognera
oppure ostile. In poche parole la cortina
herzxiana e la menzogna herziana !
Torniamo al Regno della Romania interbellica.
La prima emissione ufficiale in lingua romena fu
trasmessa il 1 novembre 1928, con un trasmettitore
da 400 watts, sulla lunghezza d’onda di 401,6
metri. L’edificio della Società di Diffusione
Radiotelefonica (come si chiamava all’inizio) si
trovava allo stesso indirizzo dal quale
comunichiaamo anche ora con voi – via General
Berthelot no.60-64, nel centro di Bucarest. Erano
passati due decenni dall’installazione della prima
emittente di radiotelegrafia in Romania, nel porto
di Costanza (nel sud-est). Nel 1932 le emissioni
potevano essere sentite fino in Nuova Zelanda. Due
anni prima, il Consolato romeno di Palestina
inoltrava alle autorità romene la domanda di un
gran numero di cittadini di quel paese, a che
l’emittente nazionale di Bucarest trasmetta
informazioni anche in francese, per far capire il
messaggio.
Le prime emissioni propriamente-dette in lingue
straniere della Società Romena di Radio furono
però realizzate all’inizio degli anni ’30 del XX
secolo, per l’informazione del corpo diplomatico
della capitale romena. Lo storico Eugen Denize
afferma nel suo primo volume dedicato alla storia
della Società Romena di Radiodiffusione:”I primi
programmi del genere sono realizzati a partire dal
1932 e si tratta di notiziari in francese e
inglese trasmessi prima di chiudere l’emissione,
un quarto prima della mezzanotte”. Praticamente,
prima di concludere i programmi giornalieri in
romeno, erano messe in onda le cosi-dette
“miniature di emissioni parlate”, che facevano
riferimento allo specifico romeno-come si
esprimeva un documento dei nostri archivi. Erano
brevi informazioni in francese e tedesco (citiamo
da un documento dell’epoca) “della ricchezza,
economia, cultura e creazioni della Romania”.
Seguirono notiziari in italiano e tedesco,
trasmessi alla stessa ora, in alternanza con
quelli in inglese e francese. D’altronde
l’ascoltatore straniero avrebbe dovuto diventare
negli anni immediatamente successivi argomento di
studio molto attento da parte delle autorità, con
la creazione della Società Nazionale di Radio. La
Romania, come gli altri paesi, aveva scoperto uno
straordinario strumento per presentarsi nel mondo.
Seguirono serate speciali dedicate ad altri paesi,
i programmi di scambi, e già dal 1930 furono
trasmesse periodicamente pagine dai classici della
letteratura romena nelle lingue francese, italiano
e tedesco, apposittamente tradotte.
I dati non sono però molto precisi mentre i
ricordi e persino le fonti scritte offrono un
quadro lievemente confuso, ma tanto piu
affascinante. Il quadro di un periodo ancora
idillico della storia d’Europa e del mondo che,
pur se avevano vissuto un guerra mondiale e
avevano cominciato a essere in contatto con l’URSS
di Stalin e la Germania di Hitler, non avevano
conosciuto i grandi orrori del secolo scorso – il
nazismo e il comunismo. Sulla Rivista “Radiofonia”
di prima della seconda guerra mondiale, i colleghi
degli Archivi della SRR hanno letto che a partire
da marzo 1933, dalle ore 23:00 (ora romena), ore
21:00 GMT, approfittando del fatto che le sue
emissioni erano effettivamente captate in tutto il
bacino del Mediterraneo, in Germania, e persino in
Australia, la Società Romena di Radiodiffusione
cominciò a trasmettere due volte la settimana
un’emissione dal nome “Per informare all’estero”.
Martedì l’emissione veniva trasmessa in francese e
venerdì, quindi giovedì, in tedesco. Al solito
c’erano conferenze sulla vita artistica, l’offerta
turistica e, a volte, sulle possibilità economiche
della Romania. La prima conferenza in francese,
trasmessa il 21 marzo 1933, era del prof.Alexandru
Busuioceanu e aveva il titolo “La vita artistica
in Romania”. La conferenza in tedesco del 24 marzo
1933 apparteneva a Paul Zarifopol e si riferiva
alla “Vita letteraria in Romania”. Seguirono
piccole pause e vacanze, conferenze sul grande
poeta romeno Mihai Eminescu, sul romanzo “La
sommossa” di Liviu Rebreanu, sui monumenti
bizantini della Romania, il paesaggio romeno, la
poesia popolare, le stazioni balneari, la città di
Bucarest, le colline e le pianure romene, ecc.
In agosto 1933, una lettera di John Hardie
della Scozia confermava tra l’altro che veniva ben
captata la trasmissione, che cominciava, pare, con
l’annuncio “Radio Bucarest sperimentale”, su
sfondo musicale. Altre fonti piazzano diversamente
il primo messaggio scritto ricevuto da noi: sembra
che la prima lettera arrivata in radio dall’estero
fosse dall’Egitto. Dall’Italia ha scritto per la
prima volta un signore di nome Oscar Laurenti, nel
1934: era di Napoli e scrisse in francese.
Esprimeva il suo entusiasmo per il modo di
interpretazione dell’opera “Lucia di Lamermoor” e
chiedeva dettagli in merito alla stazione
emittente. Come risulta da “Radio Adevarul”
no.349, del 1935 si trasmette la sera, alle 23:45
(ora romena) un “Giornale per l’estero”, in
francese e tedesco. Abbiamo persino la
testimonianza telefonica estremamente commovente
di un ascoltatore italiano: il professore Luigi
Meneguzzi di Padova:”Io ascolto questi programmi
dal 1938. Erano notiziari in francese, trasmessi
la sera, prima della chiusura del programma.”
Una data-punto di riferimento per la radiofonia
romena per l’estero è il 12 febbraio 1939, quando
fu lanciata una emissione complessa sulla Romania
per l’America, di cui si affermava sulla rivista
“Radio Universal”, che è stata “creata quale mezzo
di propaganda per la partecipazione della Romania
all’Esposizione Universale di New York”. Nel
programma si potevano ascoltare tra l’altro:”Il
poema romeno” di George Enescu, un brano
folcloristico dalla voce della grande cantante
Maria Tanase, l’orchestra diretta dal noto
Grigoras Dinicu, che eseguiva un girotondo, brani
folcloristici romeni dalla voce di Valentina
Cretoiu Cassian e di George Folescu. Nell’edizione
del 19 febbraio 1939 della rivista
“Radio-Adevarul”, l’emissione fu ritenuta un
“evento epocale”. Il programma includeva
interviste e musica e fu ritrasmesso dalle
emittenti americane. Non abbiamo la registrazione,
ma nella Fonoteca della radio c’è la registrazione
del motivo interpretato da Maria Tanase. La prima
conferma del fatto che negli USA era captato un
programma realizzato in inglese da Radio Bucarest
risale dunque a febbraio 1939 ed è considerata la
data di nascita delle produzioni radiofoniche
romene a destinazione transoceanica.
Partenariato per gli interessi dello stato
romeno
I programmi in lingue straniere sono stati
introdotti in seguito ad un’iniziativa
governativa. Sebbene la Società Romena di
Radiodiffusione fosse mista, il 60 % a capitale di
stato e il 40 % privato, nel Consiglio di
amministrazione, nel Comitato Direttivo, le
decisioni importanti venivano prese a seconda
degli interessi dello stato romeno. L’introduzione
di questi programmi fu fatta appunto per
presentare all’estero le realtà romene, la cultura
romena, gli eventi del Regno di Romania. Si trattò
di un’iniziativa governativa avente quale scopo di
far meglio conoscere il paese all’estero. Lo
storico Eugen Denize sottolineava la destinazione
dei programmi in varie lingue a Bucarest: “In
linea di massima, i programmi in lingue straniere
hanno occupato un posto abbastanza importante nel
palinsesto della Società Romena di Radiodiffusione
nel periodo interbellico, fino all’inizio della
guerra avvendo un carattere diverso, di
informazione all’estero sulle realtà romene. Nel
momento di inizio della guerra i programmi hanno
avuto un carattere molto piu propagandistico, e
dopo l’ingresso della Romania nella guerra, i
programmi sostenevano l’azione militare romena sul
fronte orientale”.
I risultati del lavoro giornalistico
Il contenuto dei programmi per l’estero hanno
avuto come modello le emittenti straniere, in
special modo quelle francesi e inglesi. Eugen
Denize precisa che, sin dall’inizio, i programmi
per l’estero contenevano rubriche proprie, non
delle semplici traduzioni dei programmi per
l’interno. Erano una specie di sintesi degli
eventi romeni, delle notizie politiche,
economiche, sportive. Erano presentate le
relazioni della Romania con altri paesi, ma anche
vari eventi culturali. “Questi programmi erano
abbastanza difficilmente captati all’estero –
afferma E.Denize. I programmi in francese,
inglese, tedesco e italiano fino alla guerra erano
su onde medie, con scarso impatto all’estero. Più
tardi, quando cominciarono le trasmissioni su onde
corte, si riuscì a emettere più lontano. Ma dalle
statistiche fatte dalla Società, negli anni
‘38-’40, moltissimi punti dell’Europa non erano
coperti. Si trasmetteva dalla zona nord della
capitale Bucarest, da Baneasa, su onde di 34,2
metri, ma la potenza del trasmettitore non
riusciva a coprire integralmente lo spazio
europeo. Questi programmi erano però ben captati
nella zona dei Balcani e del Medio Oriente, a
causa del rilievo e della propagazione delle
onde”.
Radio durante “la guerra calda”
Il regime comunista insediato con la forza
segnerà in modo doloroso anche la storia della
Società Romena di Radiodiffusione. Sotto l’insegna
della “guerra fredda” condotta ad est della
“Cortina di Ferro”, l’idea di propaganda diventa
determinante, cosi che i programmi per l’estero
sono usati come strumenti prettamente per la
disinformazione. Nonostante ciò, dai programmi non
mancavano gli argomenti culturali, sportivi, di
musica romena. Nel 1946, il 21 dicembre, fu creata
una nuova emittente romena per l’estero – “Romania
Libera”. Il Consiglio di Amministrazione precisava
all’epoca, nella Relazione su questo tipo di
programmi radiofonici:”con le trasmissioni per
l’estero furono fatti palesi a tutto il mondo gli
impegni del popolo romeno per la democratizzazione
del paese”. Cioè comunistizzazione ! Come una
conclusione di tappa, nel 1948 erano trasmessi da
Bucarest programmi in francese, inglese, russo,
serbo e tedesco.
Torniamo mezzo secolo fa
Quale è stata l’evoluzione dei programmi
radiofonici romeni per l’estero, in diverse lingue
? La memoria dei colleghi con decine di anni di
esperienza, la memoria scritta degli Archivi della
Radio, ma anche la memoria magnetica della
Fonoteca d’Oro di Radio Romania, ci sono state
indispensabili per rifare quanto meglio la storia
dei programmi per l’estero realizzati a Bucarest.
Il primo programma in romeno per l’estero risale a
10 luglio 1950 e veniva trasmesso su onde corte,
parallelamente alla radio “Romania libera” che
trasmetteva sempre su onde corte. Ambedue avevano
programmi di 30 minuti. Negli anni successivi
venne creata “L’emissione romena per gli SUA”. Era
una diversificazione geografica, muovendo dalla
realtà dell’esistenza della più numerosa
emigrazione romena, quella degli Stati Uniti. Il
15 dicembre 1955, questo programma veniva
trasmesso parallelamente a “Glasul Patriei” (La
Voce della patria), nome dato da quell’anno al
programma in romeno creato nel 1950. Non dobbiamo
dimenticare che il 1955 era l’anno in cui la
Romania era entrata a far parte dell’ONU. La
direzione della sezione romena fu affidata a un
giornalista con molta esperienza, Leon Sarateanu.
L’importanza accordata all’emissione “Glasul
Patriei” era dimostrata anche dal fatto che i
notiziari erano letti da due “voci d’oro” della
Radio romena: Mihai Zirra e Marcela Rusu. La
Sezione Romena ha avuto tra le sue file – dicono
testimoni dell’epoca – il fior fiore dei
giornalisti dell’epoca, nel tentativo del regime
di “umanizzare” la propaganda. Si trattava di una
politica chiaramente concertata verso l’esilio
romeno ostile al regime comunista, ma che le
autorità speravano di avvicinarlo, almeno in
parte, alla nuova Romania. Venne creato un
Comitato romeno per il rimpatrio, con sede a
Berlino Est, avendo come presidente il generale
Cretulescu, dell’ex Esercito romeno. C’era anche
un giornale ,”Glasul Patriei”, che veniva diffuso
ampiamente all’estero e la cui redazione si
trovava a Bucarest. Il 12 aprile 1958 “L’emissione
romena per gli SUA” si unisce a “Glasul Patriei”,
che aveva programmi diversificati geograficamente,
per l’Europa Occidentale e per gli USA.
La storia della Sezione Francese dopo la
ultiuma guerra mondiale è cominciaata con la
signora Andree Fleury, che alcuni dei nostri
ascoltatori hanno avuto modo di sentire e che è
vissuta fino a 100 anni e cinque mesi. Alcuni dei
redattori della Sezione Francese di Radio Bucarest
hanno continuato la carriera radiofonica a grandi
emittenti del mondo, tra cui Radio France, RFI e
Radio Europa Libera. Elena Murgu e Alain Paruit
sono solo due esempi.
Alla Sezione Inglese i programmi postbellici
sono cominciati con i coniugi Edith e Max
Eisinger, con studi in Gran Bretagna e
appassionati della radio, seguiti a poco tempo da
Catinca ralea, grande giornalista ed esponente del
mondo culturale. Dopo un certo periodo fu assunto
Alexandru Fole – grande voce della nosrtra radio.
All’inizio degli anni ’60 fu capo della sezione
inglese Eugen Preda, il primo direttore generale
della Società Romena di radiodiffusione dopo il
crollo del comunismo, nel 1989. Vanno ricordate le
interviste eccezionali realizzate da Catinca
Ralea, tra altri con scrittori quali Saul Bellow,
William Saroyan, Alvin Toffler, Iris Murdoch, con
musicisti quali Yehudi Menuhin e Arthur
Rubinstein, con lo scultore Henry Moore, con
uomini politici quali Margaret Thatcher ed Edward
Kennedy.
Negli anni ’50 presso Radio Bucarest ci furono
programmi in russo per l’esercito sovietico e gli
esperti sovietici. Con il loro ritiro, nella
seconda metà degli anni ’50, questi programmi
furono chiusi. Nel contempo cominciò lo scambio di
programmi con Radio Mosca, analogo a quelli che la
radio sovietica faceva con le radio della maggior
parte degli stati del blocco comunista. Erano
programmi realizzati e registrati a Bucarest,
trasmessi a Mosca di diffusi da li, due volte al
settimana. Nel 1975 nell’ambito della Redazione
delle Emissioni per l’Estero fu creata la Sezione
Russa, la cui prima trasmissione su onde corte fu
fatta il 15 dicembre dello stesso anno. La Romania
diventava cosi il primo paese del Trattato di
Varsavia con un programma in russo che arrivava
direttamente all’ascoltatore sovietico, senza
essere “filtrato” a Mosca. Allora la Romania si
era allontanata dall’URSS, soprattutto nella
politica estera e quella economica, di modo che i
sovietici hanno tentato invano a convincere
Bucarest a rinunciare all’idea di simili
programmi.
La Sezione Tedesca ha beneficiato lungo il
tempo della collaborazione di nomi illustri: i
poeti di espressione tedesca Alfred Margul Sperber
e Franz Johannes Bulhardt, l’attrice Margot
Goettling, laureatasi a Vienna, presentatori e
conduttori eccezionali: Ingrid Kloos, Heidemarie
Papp, Otto Schneider, Erwin Sacher o Ilse Borcea,
giornalisti di talento quali Rihard Lang e Juergen
Salzer.
La Sezione Greca fu creata nel 1950 ed i
redattori erano in maggioranza profughi politici.
I primi furono Elena Papadopoulos, Panas
Panaitopoulos, Egon Steidler Petraru e Filareti
Folea.
L’emissione in idisch fu creata nel 1950
nell’ambito della Redazione minoranze. Appena nel
1951 passò alla Redazione delle Emissioni per
l’Estero (REPS). Cessò la sua esistenza nel 1955,
secondo alcune fonti. Lo storico Eugen Denize
afferma pero che essa continua a funzionare e nel
1957 c’era fra le 11 lingue in cui si trasmetteva:
russo, inglese, francese. italiano, spagnolo,
tedesco, turco, iraniano, idisch, greco, serbo.
Nel 1952, Radio Bucarest ha ricominciato a
trasmettere in italiano, attraverso la voce dei
simpatici italiani Ugo Merola e Walter Bencivenga,
cui si aggiunse nel 1952 con slancio giovanile e
talento, Florin Velcu. “I programmi cominciati nel
1952 – ricorda Florin Velcu – includevano tre
emissioni di un’ora al giorno”.
Il 1955 è la data di nascita dei programmi in
portoghese. I primi realizzatori furono due
cittadini portoghesi, in collaborazione con la
studentessa Angela Mocanu. In breve tempo
entrarono in redazione i coniugi Josè e Tereza
Ramos, che subito dopo la Rivoluzione dei Garofani
Rossi, del 1974, si rimpatriarono.
Gli inizi del Servizio Spagnolo risalgono al 15
marzo 1955, ore 20:00. All’origine delle
trasmissioni in spagnolo fu, praticamente,
Hortensia Roman, che si era rifugiata per motivi
politici a Bucarest dopo la Guerra civile di
Spagna.
La Sezione Serba ha iniziato i suoi programmi
nel 1956 con il sacerdote Ghena Petrov.
L’emissione, che aveva come meta di combattere ciò
che all’epoca era definito il regime deviazionista
di Tito si trasformò, negli anni ’60, in seguito
al cambiamento di atteggiamento di Bucarest, in un
“ponte dell’amicizia romeno-iugoslava”.
Il 15 luglio del 1957 fu creata la Sezione
Turca, tra i membri fondatori annoverandosi Melike
Roman. I programmi in turco cessarono il 27 marzo
2004, contemporaneamente a quelli in bulgaro,
greco, magiaro e portoghese.
Il 17 settembre 1957 risuonò per la prima volta
l’annuncio “Qui Bucarest” in persiano, con l’aiuto
diretto della famiglia di profughi Saidi Masud.
Nella primavera del 1000 i rispettivi programmi
cessarono per un motivo oggettivo – la totale
mancanza di parlanti della rispettiva lingua, in
grado di sostituire i giornalisti che per decenni
furono accanto agli ascoltatori iraniani.
La Sezione Araba ha cominciato a trasmettere il
5 aprile 1961 ed ha avuto l’epoca di vera gloria
negli anni ‘60-’70, quando la Romania aveva una
politica di cooperazione sia con gli stati arabi
che con Israele, recando il suo contributo al
processo di pace nel Medio Oriente. Oggi, metà dei
realizzatori e dei redattori sono arabi, l’altra
metà essendo romeni che hanno studiato
all’Università di Bucarest. Tra i membri fondatori
della Sezione ci furono Nader Karajoli e sua
consorte Suleima Samman.
Un depliants di presentazione pubblicato dalla
Radiotelevisione Romena nel 1982 presenta la
seguente situazione statistica relativa ai
programmi in lingue straniere della Radio
pubblica: al livello di quell’anno fu registrato
rispetto al 1961, un aumento del numero di ore di
emissione all’anno da 8570 a 10807, nel calcolo
essendo inclusi i programmi in arabo (2 h/giorno),
inglese (6h15’/giorno), francese (2h45’/giorno),
tedesco (1h45/giorno), greco (1h/giorno), persano
(1h/giorno), italiano (2h/giorno), portoghese
(1h/giorno), russo (1h15’/giorno), romeno
(3h/giorno), serbo (1h/giorno), spagnolo
(4h30’/giorno), turco (1h) e l’emissione “Turismo
e musica”, un programma poliglota con informazioni
turistiche in inglese, francese e tedesco
(30”/giorno).
Una radio libera e amica
Dopo la Rivoluzione anticomunista romena del
dicembre 1989, Radio Bucarest è diventata Radio
Romania Internazionale; le emissioni avevano un
ruolo del tutto diverso, le redazioni furono
ringiovanite intensamente, puntando verso
l’avvenire, verso il reinserimento della Romania
nel mondo democratico e il rifacimento dei ponti
tra la madre patria e i romeni sparsi nel mondo;
ponti brutalmente rotti e fomentati con sfiducia e
sospetti dal regime totalitario. Nel decennio 10
del XX secolo si svilupparono gradualmente, sotto
la sigla “Radio Romania Internazionale”, tre
canali radiofonici, differenziati secondo il
pubblico ascoltatore: “In diretta Romania”
destinato ai romeni d’oltre confine, il canale
“Open Romania” con programmi in arabo, cinese
(emissione creata nel 1999), inglese, francese,
tedesco, italiano, portoghese e spagnolo (la
redazione persana cessò l’attività per mancanza di
personale) e il canale “Ponti herziani”, le cui
emissioni si rivolsero specialmente ai paesi
vicini, nelle lingue: bulgara, magiara, ucraina
(emissioni create dopo il 1990 dal desiderio di
una migliore comunicazione con i vicini) accanto
alle produzioni in greco, turco, russo e serbo.
Un’altra novità fu l’apparizione delle emissioni
nel dialetto aromeno, nel 1991.
Nuove lingue di emissione, nuovi ponti verso
gli amici
Concentriamoci l’attenzione sui “nuovi
arrivati”: il 23 marzo 1991 RRI cominciava a
trasmettere i programmi nel dialetto aromeno, per
le comunità dei nostri fratelli aromeni dei
Balcani e non solo. Si riprendeva in una forma
nuova un profondo legame spirituale interrotto
dalle avversità di più vecchia o più nuova data.
Le emissioni in magiaro debuttarono il 14
agosto 1993 sullo sfondo di un acuto bisogno per
la Romania e l’Ungheria di superare i problemi
soprattutto storici, per costruire insieme
l’avvenire europeo ed euro-atlantico dei due stati
ex comunisti vicini. L’ultima emissione in magiaro
è stata trasmessa da Radio Romania Internazionale
il 27 marzo 2004, quando tra i due paesi non
c’erano più ostacoli ed erano sorte molte altre
vie di comunicazione diretta.
Emissioni in ucraino sono state trasmesse da
Bucarest anche durante l’ultima guerra mondiale,
ma la loro nuova storia risale a 25 settembre
1994. Sono 10 anni da quando trasmettiamo nella
lingua dei nostri vicini con cui abbiamo avuto e
abbiamo da discutere ancora per molto tempo
argomenti molto interessanti.
Le emissioni in bulgaro hanno debuttato il 1
dicembre 1995, sullo sfondo degli sviluppi
democratici tra Romania e Bulgaria dopo il crollo
del comunismo e furono volte a contribuire
all’avvicinamento tra i due paesi, al
rafforzamento dei rapporti tra romeni e bulgari,
alla migliore conoscenza reciproca. L’ultima
emissione per la Bulgaria da RRI è stata trasmessa
sempre il 27 marzo 2004.
Il 1 ottobre 1999 RRI cominciò a realizzare
emissioni in cinese. Il gruppo redazionale ha
beneficiato di collaboratori cinesi stabilitisi in
Romania e un grande contributo alla formazione
professionale ebbero gli esperti di lingua cinese
– Yang Shunxi, ex professore di romeno
all’Università di Beijing, ma anche i colleghi di
Radio China International, sezione romena, Li
Jiayu e Shen Qinchen.
Dal presente verso il futuro
Il 2004 ha significato per RRI un rilancio e un
riposizionamento sul mercato radiofonico
internazionale. RRI si è riorganizzato in due
emittenti radio per l’estero, RRI 1, che trasmette
nonstop programmi in romeno, ma anche programmi
nel dialetto aromeno, e RRI 2, che trasmette
programmi in 10 lingue: arabo, cinese, inglese,
francese, tedesco, italiano, serbo, spagnolo,
russo e ucraino.
Stando alla decisione del Consiglio di
Amministrazione della SRR, a fine marzo 2004 hanno
cessato le trasmissioni RRI in bulgaro, greco,
magiaro, portoghese e turco ed è stato creato un
Gruppo Multimedia destinato alle produzioni per
Internet e le coproduzioni radiofoniche
internazionali, in partenariato. Parallelamente,
le due emittenti internazionali romene hanno
cominciato a diversificare la maniera di
trasmettere le informazioni. Fino all’inizio del
2004 sono stati adoperati i trasmettitori
terrestri tradizionali in onde corte, l’Internet
(formula Real Audio, Direct Streming) e - per
l’Europa e il bacino del Mediterraneo – il
satellite Hotbird 5. A tutto ciò si sono aggiunte
dal 1 gennaio 2004 le rediffusioni di alcuni
programmi in inglese, francese, tedesco, russo e
romeno atttraverso la rete internazionale World
radio Network (WRN), compreso in onde medie e
ultracorte delle zone di destinazione, e negli
Stati Uniti anche tramite la telefonia mobile (il
programma in inglese). Nel contempo sviluppiamo il
sistema di emissioni duplex, nonchè anche la
comunicazione con voi, gli ascoltatori RRI 1 e RRI
2, tramite il nostro sito Internet. Dall’estate
del 2004 i nostri programmi in romeno sono giunti
negli USA e Canada anche via satellite Telstar 5.
RRI 1 – “In diretta Romania”
L’emittente RRI 1 propone giornalmente, da
marzo 2001, sotto la parola d’ordine “In diretta
Romania”, una sintesi dei programmi realizzati dai
principali dipartimenti giornalistici della
Società Romena di Radiodiffusione. La sintesi è
trasmessa 24 ore su 24 via satellite, su Internet
(Real Audio), nonxchè su onde corte (verso
l’Europa Centrale e Occidentale, rispettivamente
Israele), per 5 ore al giorno.
RRI 1 trasmette ogni giorno, 24 ore su 24,
programmi in romeno, ma anche 3 programmi di 30
minuti nel dialetto aromeno, per un totale di
circa 9300 ore l’anno.
RRI 2 – “Ponti radiofonici”
RRI 2 realizza e trasmette programmi in 10
lingue: arabo, cinese, inglese, francese, tedesco,
italiano, serbo, spagnolo, russo e ucraino, per un
totale di 25,5 ore al giorno. In altre parole,
altre più di 9300 ore all’anno.
Insieme, 775 giorni....all’anno
Siamo insieme a voi per via delle onde corte,
medie e ultracorte, ma anche via satellite, su
Internet e altri mezzi di ricezione tramite circa
51 ore di programmi radiofonici realizzati ogni
giorno, per un totale di oltre 18600 ore di
produzione radio in 12 mesi. Cioè, 775 giorni....
all’anno.
La storia di un’amicizia senza età e senza
confini
Tutta questa storia dei programmi romeni per
l’estero non sarebbe esistita però senza che il
nostro lavoro giornalistico arrivi nelle vostre
case e, soprattutto, senza che sia di vostro
gradimento. Un segno sull’indice di gradimento dei
nostri programmi è anche il fatto che avete
partecipato sempre, in gran numero, ai nostri
concorsi di cultura generale, organizzati durante
gli ultimi 10-12 anni. Sia che si è trattato del
Maramures, Bucovina, Delta del Danubio, zona
dell’Arges, Arad, Nasaud, Gorj; sia che si è
trattato dell’eclissi totale di Sole del 1999 di
Valcea, le vostre risposte alle domande dei nostri
concorsi ci hanno dimostrato che vi interessano
realmente le informazioni sui luoghi, la storia e
la popolazione romena. Coloro che hanno vinto
soggiorni in Romania – amici di numerosi paesi,
come Italia, Germania, Stati Uniti, Russia,
Brasile, Irlanda, Ucraina, Belgio, ecc. - sono
giunti come amici e ascoltatori di RRI e, senza
eccezione, sono partiti come amici della Romania !
E la storia di questa salda amicizia, continua !
in
dietro
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