Recensioni

A chi può servire una recensione di un gioco vecchio di quasi 10 anni? Secondo me a molti: principalmente, com'è ovvio, a quelli che non hanno mai giocato ad "A Link to the Past", essendo troppo giovani e troppo da poco introdotti nel mondo dei videogiochi per possedere o aver posseduto un SNES (sigh....): recensire un gioco entrato a far parte dei classici irrinunciabili potrebbe ricordare, a chi ancora non se ne fosse accorto, che non esiste solo Tomb Raider, ma anche titoli come Zelda, che affondano le loro radici nella notte dei tempi, come si suol dire. Poi, in secondo luogo, agli appassionati: forse un modo carino per ritornare indietro nel tempo e ricordare dei momenti piacevoli, passati a giocare ad un episodio di Zelda che, come è successo a me, ad alcuni sarà servito per conoscere questa meravigliosa serie. Un appunto: quando avrò giocato anche agli altri titoli di Zelda non tarderò a fornire il mio giudizio. Forse lo avrete già capito, ma ribadisco che sono una grande amante del cosiddetto retrogaming, ovverosia mi piacciono molto i giochi vecchi, e questo perché solitamente posso permettermi delle console quando queste sono ormai superate e quindi costano poco..... unica eccezione in questa mia passione per il retrogaming è attualmente Ocarina of Time, per ovvii motivi.... ma non pensiate che io per il resto giochi solo con dei ruderi provenienti dagli Anni '80.








A Link to the Past(SNES)

Punteggio generale.....90

Per i tempi, un capolavoro. Ancora adesso è considerato un must-have per tutti i possessori di SNES. Certo, è vero che anche per quando fu prodotto la sua grafica faceva abbastanza pena (ho visto giochi di quello stesso periodo che avevano una grafica 10.000 volte meglio, ma non altrettanta profondità di gioco.), con accostamenti di colori spesso assolutamente non attraenti, ma spesso anche molto gradevoli, comunque sempre in tono con il gioco. Per il resto, che dire? La trama è qualcosa di assolutamente strepitoso e coinvolgente fin dal primo momento in cui si accende la console; lasciatevi rapire dall'intro, narrata in modo perfetto, e da tutte le parti di trama pura presenti nel gioco. Che dire, ad esempio, di quando estraete la Master Sword, ma soprattutto di quello che succede dopo che l'avete estratta?! Assolutamente esaltante, coinvolgente fino alle ossa. Addirittura per alcuni versi è meglio raccontata che in Ocarina of Time, perché adesso si hanno a disposizione molti più mezzi di prima per rendere accattivante una storia, mentre ai tempi di A Link to the Past ci si doveva accontentare di quello che c'era, e sono riusciti a fare un lavoro egregio, a volte con scene che rasentano lo spettacolare. Che direste poi, se vi confessassi che mi ci è voluto un anno (non di gioco ininterrotto, ci mancherebbe!) per scoprire quasi tutti i segreti del gioco? La longevità di A Link to the Past è qualcosa di magnifico. Certo, dopo averlo finito le prime due volte, diventa uno scherzetto, ma lì per lì vi chiederete come diavolo si fa a superare quell'ostacolo, e passerete le giornate a tentare di pensare come risolvere quell'enigma, finché non avrete la folgorazione: ma certo, era così, che stupido non ci avevo pensato! Un ultimo consiglio: il nome che date al vostro personaggio deve essere Link, ma questo è valido anche negli altri Zelda dove è possibile immettere il nome.







Link's Awakening(GB)

Punteggio generale.....85

Ecco un gioco che sfrutta quasi al massimo le potenzialità del Game Boy, sia dal punto di vista grafico che, credeteci o meno, sonoro! Sembra infatti che la saga di Zelda sia nata, oltre che per divertire ed appassionare i giocatori di tutto il mondo, anche per spremere fino al possibile o quasi le potenzialità delle console Nintendo su cui sono pubblicati i vari episodi!! È quindi questo un gioco veramente eccellente, un altro centro di Miyamoto e della sua migliore serie videoludica (ormai dovreste saperlo che si tratta di The Legend of Zelda, no?). La storia, pur centrandoci poco con la storyline di Hyrule, è comunque MOLTO bella: l'isola che si rivela essere solo il sogno di una creatura leggendaria è un canovaccio veramente coinvolgente, e verrete catturati, oltre che dalla trama, anche dai mille sfizi e dalle trovate che sono presenti nel gioco. Premetto che io ho giocato, com'è ovvio, alla versione DX, visto che la vecchia edizione non è più reperibile, ma personalmente ho trovato carinissima la trovata dell'album fotografico, con un tenerissimo Link super deformed in una serie di pose sbellicose (cfr.: che fanno sbellicare dalle risate): impagabile ad esempio la sua espressione quando esce di soppiatto dal negozio del Mabe Village dopo aver rubato! Insomma un bel gioco, rovinato parzialmente dal fatto che lo schermo del Game Boy è piccolissimo e la grafica a volte troppo minuta, in compenso non avrete più scuse per smettere di giocare a Zelda, anche in vacanza! Un'ultima nota: il finale del gioco, per una macchinetta dalle evidenti limitazioni tecniche come il Game Boy, è assolutamente stupefacente!! Vedere per credere.







Ocarina of Time(N64)

Punteggio generale.....99

Un punto solo lo separa dalla perfezione assoluta, per le cose che avrebbe potuto essere e non è. Se però dovessimo confrontarlo con Super Mario 64, che su molte riviste ha preso qualcosa tipo 100, Zelda: Ocarina of Time prenderebbe almeno 250 (su 100). Ditene una, una sola che non vada affatto in questo gioco, sulla quale potrei essere d'accordo, e vi regalo un milione. La storia potrà avere delle incongruenze ma è sviluppata così bene che te le fa dimenticare... almeno finché stai lì davanti, completamente assorbito dagli avvenimenti che si susseguono sullo schermo. Dopo, a mente fredda, magari ti chiederai perché Link ha sconfitto Ganondorf nel futuro, se poi così facendo dovrà riaffrontarlo nel passato. Ma quando sei nel Ganon's Castle, quella è l'ultima domanda che ti può venire di fare, anzi probabilmente neanche troverà posto nei tuoi pensieri. Prova a vagare nei templi più belli con le luci della stanza spente, e la musica sullo stereo (vale comunque per tutte le BGM), e non li dimenticherai mai. Prova a combattere contro Ganon con questa stessa "disposizione" e anche dopo avere spento tutto, continuerai a sentire il coro, il clangore della lama della Master Sword che colpisce Ganon, la freccia di luce che, andata a segno, esplode e lascia il tuo acerrimo nemico abbagliato. Sentirai, nello stesso tempo, di essere Link, e di vedere in lui un tuo amico, con cui ti sembra quasi di poter parlare e ricevere una sua risposta, tanto pare vivo, così come ogni personaggio importante di questo gioco, da Sheik, a Saria, a Zelda, persino a Ganondorf.
Ogni aspetto del tutto è curato nei minimi dettagli, con oltretutto animazioni fluidissime; pensate che è riuscito a stupire persino mio padre (che odia gli adventure, e dice tuttora che A Link to the Past è palloso), mia madre, che odia i videogiochi, ma quando vede Ocarina of Time le si illuminano gli occhi e comincia a chiedermi: "Ma poi che gli è successo ieri?", e molti miei parenti molto scettici sul valore di uno stupido giochino elettronico. Qualche volta, quando vengono a casa mia, si mettono a vedere me che gioco e fanno dei commenti su quello che sta succedendo sullo schermo. Magari sembra loro un cartone animato, che ne so!
E, a proposito, nella struttura generale, nonché in alcune musiche, ricorda A Link to the Past, tanto che quando ho cominciato a risolvere i primi enigmi mi sono ritrovata a casa, mi veniva da esclamare: "Ma questa è una versione rimodernata di A Link to the Past!". Però no, non era una versione rimodernata di A Link to the Past quella con cui stavo giocando, ma una nuova pietra miliare nel mondo degli action-adventure (genere che proprio la serie di Zelda ha contribuito a creare, e di cui fanno parte anche giochi tipo il Tomb Raider di cui sopra: si potrebbe dire che con Ocarina of Time la serie di Zelda si è ripresa il primato!), e senz'ombra di dubbio il miglior gioco mai prodotto per il N64. Non credo occorra aggiungere altro.







Majora's Mask(N64)

Punteggio generale.....97

Finalmente tra le mie mani, il gioiello che tutti aspettavano da un'infinità di tempo. E la prima cosa che mi viene da scrivere è: devo ancora decidere se il sistema di salvataggio di Zelda: Majora's Mask è una genialata oppure un'idiozia da stigmatizzare. Se da una parte aggiunge una profondità inaudita alla trama di gioco (la quale nonostante questo si becca un voto leggermente inferiore a quello di Ocarina of Time), che in questo modo si svolge sulla falsariga di film come "Ricomincio da Capo", splendida pellicola con un grandioso Bill Murray nei panni di un presentatore della TV costretto a ripetere lo stesso giorno all'infinito, senza che nessuno oltre a lui se ne accorga.... da un altro lato è una frustrazione altrettanto inaudita!!!! Se possibile, in termini di gameplay (giocabilità per i profani), questa scelta "originale" è ancora più sadica dell'espediente dei "punti di salvataggio"!!! Anzitutto quando salvate, pur non perdendo i tipi di oggetti che avete collezionato, sarete comunque costretti a raccoglierli da capo perché il loro numero viene azzerato ogni volta che ricominciate dall'alba del primo giorno (e questo è particolarmente tremendo, e non so se in seguito peggiorerà perché sono appena all'inizio, nel caso dei fagioli magici); in secundis le conversazioni devono ricominciare da capo, e questo è più che logico visto che la gente intorno a voi non viaggia nel tempo come Link, e dunque non si ricorda che vi ha già detto le stesse cose una miriade di volte, per loro è sempre la prima volta; ma quello che non sono proprio disposta a tollerare è che se fate questo giochetto in mezzo a un dungeon, sarà come se quel dungeon voi non lo aveste mai incominciato! Perderete le chiavi, le fatine collezionate (in ogni tempio ce ne sono quindici, e servono a ricomporre le Great Fairy, come quelle di Ocarina of Time), e gli enigmi che avevate risolto ritorneranno al loro status iniziale! Immaginate un po': siete a metà di un dungeon e vostra mamma vi chiama perché la cena/il pranzo è pronta/o (un classico, a me capita sempre); voi, ovviamente, salvate..... e la prossima volta dovete rifare tutto daccapo!!! Ma in Ocarina of Time non era proprio così, anzi non era affatto così. Basta, ora abbandoniamo questo argomento. Vi elencherò alcuni altri difetti, per poi finire alla grande (qualcuno direbbe a tarallucci e vino). Innanzitutto, checché se ne dica, si vede bene che Miyamoto non ha avuto molto a che fare nella realizzazione di Majora's Mask: si potrebbe dire che l'atmosfera, il tipo di enigmi e di ambientazioni, ed il comportamento dei personaggi mal si sposano con lo spirito dei precedenti episodi di Zelda, poi la presentazione iniziale non è assolutamente all'altezza dei primi momenti di Ocarina of Time; le musiche sono leggermente sottotono, la grafica ricalca quella di OOT, forse un po' migliore, ma nella mia copia (non so se anche nella vostra) si hanno dei fastidiosi cambi della risoluzione dello schermo (a volte i riquadri che contengono il testo si fanno inspiegabilmente piccoli, specie in corrispondenza dei cambi di giorno, e compaiono sporadicamente le famigerate bande nere, che si fanno sempre più larghe). Non vorrei sembrare troppo severa o intollerante, ma questi sono i pensieri che mi hanno sfiorato la mente nei primi minuti di gioco. Dopo questi primi minuti, si scorge all'improvviso quanto meraviglioso sia questo titolo: ambienti suggestivi, Intelligenza Artificiale ai massimi livelli (io parlerei, in modo un po' pomposo, di "Life Engine") nei personaggi, che aquistano una profondità formidabile, ma soprattutto sono caratterizzati divinamente, in particolare il fantastico venditore di maschere, che a scapito del suo nome , NON è quello che vi vende le maschere durante il gioco (scusate per l'idiozia stratoserica che vi ho rifilato, giuro in buona fede, quando ho scritto l'anteprima), queste vi verranno invece date dai vari personaggi se li aiuterete oppure ascolterete quello che hanno da dirvi. Un'altra cosa che mi ha entusiasmato è stata che la maggior parte dei personaggi è la fotocopia sputata di quelli di OOT, ma non per risparmiare tempo e texture (almeno non credo sia per quello), quanto perché questi personaggi hanno spesso ruoli simili o apposta totalmente contrapposti a quelli delle controparti Hyruleane (si dirà così?). Malgrado i difetti che vi ho citato prendano quasi tutta la recensione, vi assicuro che, soprattutto se siete possessori e conoscitori di OOT, riuscirete difficilmente a trovare sul N64 qualcosa che sia paragonabile a questo gioco. Vi posso elencare qui i giochi che gli stanno alla pari, non prenderà molto spazio, anzi diciamo che non prenderà che una riga: Ocarina of Time (ovviamente), Perfect Dark e Resident Evil 2, e a mio avviso nessun altro.







Oracle of Ages(GBC)

Punteggio generale.....97

Sono usciti ben due giochi Zelda insieme, urrà! Inoltre, come ormai tutti sapranno, sono collegati tra loro e giocarli assieme è davvero divertentissimo. Ma cominciamo a parlare più in generale delle caratteristiche di questo titolo (e, più avanti, del suo "fratello" Oracle of Seasons). Le trame di questi due giochi si assomigliano molto, e vorrei ben vedere, visto che si tratta di due storie che sono una il seguito dell'altra, a seconda di quale decidete di giocare per prima. In Oracle of Ages, Link viene incaricato dalla Triforce di svolgere una missione nella lontana terra di Labrynna, dunque viene trasportato in questo nuovo continente, dove incontra Impa, la balia della "famigerata" Principessa Zelda (uhm.... ma dove l'avrò già sentita questa storia, proprio non riesco a ricordarmelo...). Impa è in pericolo perché è stata attaccata da alcuni mostri, ma l'arrivo di Link li fa fuggire. Ella dunque chiede al nostro eroe di accompagnarla dalla cantante Nayru (anche questo nome mi lascia come un'impressione di dejà vu.... mah, sarà solo un'impressione), che in realtà è l'Oracolo del Tempo, da cui il nome dell'avventura. Arrivati nella radura dove la fanciulla sta deliziando gli astanti con il suo canto, da Impa sorge un'ombra nera che si presenta come Veran, Strega delle Ombre, la quale si impossessa di Nayru e grazie ai poteri di quest'ultima può cambiare gli eventi e viaggiare nel tempo a suo piacimento. Indovinate un po' chi dovrà metterci una pezza? Esatto! Link, ovvero voi. Ben presto Link acquisterà, grazie all'Arpa del Tempo, la possibilità di viaggiare tra due epoche, battezzate molto semplicemente Passato e Presente, distanti circa 400 anni l'una dall'altra. Inutile dire che se modificate degli avvenimenti nel lontano passato, la situazione del presente si modificherà a sua volta, come il Ritorno al Futuro di Zemeckis insegna. Questa idea è semplicemente splendida, anche se è stata già utilizzata, pur se in modo molto meno approfondito, in Ocarina of Time, mentre la divisione di due "mondi" ricorda molto A Link to the Past (e credo anche che questa somiglianza sia più che voluta!). Il tutto si risolve in un'avventura non molto lunga, ma veramente ben fatta, come è da anni nella tradizione Zeldiana, e contenente inoltre alcuni tra gli enigmi più geniali, ben fatti e stimolanti che io abbia mai visto. Inoltre alcune caratteristiche del gameplay sono decisamente avanzate per uno Zelda da Game Boy (per esempio la meravigliosa possibilità, molto "majoramaskiana", di esplorare i fondali marini dopo il ritrovamento di un oggetto speciale), ed aggiungono al gioco molta profondità ed un incentivo in più ad andare avanti. Completa il tutto una grafica niente affatto male, molto, ma molto, ma moooolto migliore del precedente Zelda: Link's Awakening, non solo arricchita di molti elementi nuovi e dettagliati, ma più raffinata anche negli oggetti già presenti. Oltretutto l'uso del colore, come d'altronde ci si dovrebbe aspettare da un titolo solo per Color e Advance, è migliore (per provarlo ho prima inserito nel mio Advance la cartuccia di Zelda DX e poi quella di Seasons: accidenti se c'è differenza!). Infine, non bisogna dimenticare, abbiamo il sistema di collegamento: una volta finito il titolo in questione, vi verrà data una password che dovrete inserire nell'apposita schermata dei Segreti quando iniziate una nuova partita nell'altro gioco Oracle. Troverete così molti personaggi che vi passeranno varie password, che inserite nel gioco già terminato vi permetteranno di ottenere nuovi oggetti, che potrete trasferire nel nuovo gioco in corso grazie ad un'altra password. Questo sistema è interessantissimo, ed inoltre avrete bisogno di giocare ad entrambi i titoli se vorrete combattere contro il vero e proprio, anzi i veri e propri boss finali di tutta la storia, che saranno un "piacevole" riincontro per tutti i fan della serie di Zelda. Se però avete i soldi per un solo titolo Oracle (che ne direste di farvi fare un regalino dai nonni/genitori/qualsiasi parente che sia disponibile?), vi consiglio di comprare Ages.







Oracle of Seasons(GBC)

Punteggio generale.....97

Ed ecco a voi il secondo gioco Oracle (secondo solo perché io ho deciso così visto che la consequenzialità dei due titoli dovrete deciderla voi, potete anche far sì di giocare entrambi i giochi come collegamento dell'altro)! In questo caso, Link viene spedito dalla Triforce nella terra di Holodrum. Dopo essere rinvenuto, sente una musica che proviene dalle vicinanze del luogo in cui si trova. Seguendo il suono si ritrova in un accampamento di attori girovaghi, che in realtà sono soldati di Hyrule incaricati da Zelda (sempre lei) di proteggere l'Oracolo delle Stagioni, Din (ancora con questi dejà vu...), che nasconde la sua identità fingendo di essere una ballerina. Il tempo di una danza con un disorientato Link, e Din viene rapita dal Generale delle tenebre Onox, che la rinchiude in un cristallo per avere il completo controllo delle stagioni di Holodrum. Oracle of Seasons è stato definito da molti come un gioco più "arcade" e "tradizionale" (nel senso che si attiene al gameplay Zeldoico pre-Ocarina of Time e Majora's Mask) rispetto a Oracle of Ages. Devo dire che in effetti gli enigmi nella stragrande maggioranza dei casi non sono elaborati come quelli di Ages, ma ci sono comunque dei momenti in cui dovrete ragionare molto, seguendo l'ormai notissimo leit-motiv di ogni Zelda che si rispetti. L'uso delle stagioni inoltre vi porterà, a volte, ad usare molta materia grigia visto che non è sempre così ovvio, inoltre spesso, per ottenere vari effetti dovrete cambiare diverse stagioni nello stesso luogo. Per il resto, ho già detto tutto riguardo a questi due giochi, mi preme sottolineare solo una cosa: che per la prima volta nella storia di Zelda, due giochi appartenenti a questa serie sono stati, incredibile ma vero, tradotti in italiano (lo so benissimo che anche altri titoli di Zelda, nell'emulazione su PC, sono stati tradotti in italiano da qualche fan, ma a livello di ufficialità non è esattamente la stessa cosa). Questo è a mio parere un notevole passo in avanti nel mercato videoludico in Italia, visto che in precedenza i giochi Nintendo erano rarissime volte tradotti in italiano (fra quelli che conosco io, spiccano i vari giochi dei Pokémon e Perfect Dark per N64), e ci si poteva al massimo accontentare di un manualetto nella nostra lingua. Fermo restando che in generale preferisco i giochi in inglese, fa un certo effetto vedere una serie che amo moltissimo, come quella di Zelda, finalmente anche in italiano. Anche se, diciamocelo, la traduzione è semplicemente penosa! Non solo, nei nomi degli oggetti e dei luoghi, manca sempre la specificazione (del, dei, dello, etc.), ma alcuni adattamenti sono assolutamente improponibili, come ad esempio, in Seasons, "Sprofondia" per "Sunken City" (mio Dio, è pietoso!), ed altre ancora. Senza parlare dell'orrida scelta di tradurre termini come "Triforce" e "Rupee".... ma nel complesso, si tratta di capolavori, che di sicuro non possono essere intaccati da una traduzione approssimativa. Al massimo, se proprio credete di non sopportarlo, scegliete una più tradizionale lingua inglese.







The Wind Waker(GC)

Punteggio generale.....98

Mi sa tanto che questa sarà una faccenda lunga. Questa recensione, intendo. Infatti c'è così tanto da dire riguardo a questo gioco, ai suoi immensi punti di forza ed alle sue altrettanto immense stranezze, che non credo riuscirò a coprire tutto in queste righe. Meglio così, almeno vi lascerò scoprire da soli perché Zelda The Wind Waker è un acquisto da fare ad occhi chiusi, nonostante alcuni limiti della struttura di gioco. Cominciamo col dire che in questo caso, come moltissimi già sapranno, Link deve salvare la sua sorellina, Aryll (come al solito, mi rifiuto di utilizzare gli adattamenti italiani, ma esplorerò la questione più avanti), che viene rapita all'inizio del gioco. Lasciamo perdere la trama per ora, anche perché secondo me TWW non ha una trama molto coinvolgente (beh, almeno ponendolo a confronto con l'altro miglior gioco finora disponibile per GameCube, ovvero Metroid Prime, non mi sembra ugualmente coinvolgente.... dite che è grave dirlo?), sebbene l'atmosfera ci sia a palate e come al solito l'intero gioco sia infarcito di una tale personalità e di un tale carisma che può essere solo invidiato da molti altri titoli, contemporanei e non. Lo stile di gioco, vale a dire il modo di condurre Link ed il sistema di controllo, è preso pari pari da OOT, e la cosa non può che essere positiva, sebbene ovviamente l'innovazione si sia persa. Tra l'altro alcuni tasti sono meno comodi, come il pulsante Z, ma non è niente di grave. L'intera esperienza di gioco comunque è una vera goduria ed ogni più piccolo gesto è fonte di divertimento puro, ed è questo che importa. La struttura complessiva del gioco, invece, mi lascia un po' interdetta: se il fatto di rendere la nuova Hyrule (TWW è esplicitamente un "seguito" di OOT) un immenso oceano costellato di isole ed isolotti è una novità assoluta per la serie di Zelda, la cosa rende il tutto un po' troppo dispersivo per i miei gusti. Tanto per cominciare anche se un luogo viene esplorato, non si avrà a disposizione una mappatura completa della zona, cosicché se non viene trovato, in ogni quadrato, l'apposito pesce che ci disegnerà la mappa della zona sulla carta nautica, la maggior parte delle aree esporate rimarrà non marcata a dovere sulla mappa, col risultato che di molte isole rischia di essere dimenticata la locazione; siccome la maggior parte delle sottotrame si svolge, ovviamente, in mare, voglio proprio vedervi mentre vi scervellate per ricordare dove si trovava l'isola con l'ultimo Korok bisognoso di aiuto, quando già è difficile orientarsi seguendo solo la bussola. Tra l'altro, il buon Eiji Aonuma (direttore di questo episodio e di Majora's Mask, e si vede...) dovrebbe proprio darsi una regolata: sembra infatti che il pupillo favorito di Miyamoto prediliga le sottoquest allo sviluppo della trama, e già in MM aveva inserito tante di quelle sottotrame da far impallidire, o quasi, la storia principale. In questo TWW la cosa è portata all'eccesso, dunque avremo tantissime parti scollegate dalla trama, che però sarà necessario portare a compimento soprattutto se si vuole allungare la durata dell'avventura; e poi, ancora, "sottotrame" che possono trarre in inganno, sembrando assolutamente facoltative mentre invece si tratta di momenti indispensabili per ottenere un dato oggetto fondamentale per andare avanti. In MM, bene o male, la maggior parte delle sottoquest era più facile da seguire visto che il mondo era compatto e non risultava troppo complicato reperire tutti i personaggi e gli oggetti importanti. E lo stile grafico? Confermo che il cel-shading è usato in un modo assolutamente spettacolare, godibilissimo in ogni particolare del mondo: è una gioia vedere incresparsi un'acqua in perfetto stile cartoon, oppure le innumerevoli espressioni di Link (sebbene rimanga uno sgorbietto, per fortuna che ad un certo punto del gioco....), e tantissimo altro ancora che non ho voglia di enumerare anche perché al momento non mi viene in mente. Bisogna vederlo per essere d'accordo. Certo, qualche difettuccio c'è, per esempio la telecamera a volte non funziona proprio benissimo (cosa strana, visto che per esempio in OOT era perfetta), ed ho riscontrato un po' di aliasing che non è esattamente bello da vedere. Le musiche, invece, sono assolutamente perfette ed adatte all'atmosfera del gioco, in più presentano un mix di motivi, appropriatamente riadattati, presi da OOT, ma anche, incredibile, da A Link to the Past, anzi per quanto riguarda quest'ultimo rimarrete sicuramente stupiti nell'ascoltare come una delle sue musiche simbolo sia stata inserita. E veniamo alla parte conclusiva di questa panoramica, riallacciandoci ai richiami che le BGM di TWW fanno ad OOT: sebbene l'atmosfera sia radicalmente diversa da quella, epicissima, di Ocarina (ricorda di più, come ho detto, Majora's Mask), i richiami fatti a tale titolo sono innumerevoli, ma per fortuna non influenzano mai troppo la trama, facendo sì che essa si sviluppi in modo diverso, anche se molti di quelli che hanno giocato ad OOT riconosceranno molte "citazioni"; per non spoilerarvi troppo posso solo dirvi che ad un certo punto troverete un Deku Sprout piuttosto "cresciuto" (e diventato ovviamente il nuovo Deku Tree), ma che si ricorda ancora di un certo Hylian dalla tunica verde... oppure potreste occhieggiare, sotto al cappello di un corpulento venditore ambulante, la faccia di un Goron, ma mi fermo qui per non rischiare di rovinare il gioco a qualcuno. Insomma, il verdetto finale è, nonostante alcune tiratine d'orecchie da fare alla dispersività della mappa, che The Wind Waker fa ancora una volta centro. Probabilmente non si tratterà del capolavoro assoluto della serie di Zelda, ma sicuramente si pone nell'Olimpo dei capitoli meglio realizzati insieme ad Ocarina of Time ed A Link to the Past (due giochi che veramente, come TWW, sono in grado di essere apprezzati da tutti, anche da chi non ha mai conosciuto prima Zelda, o da chi non ama molto la Nintendo, sempre che non si voglia far prendere da preconcetti stupidi): un immenso, inesauribile oceano (è proprio il caso di dirlo) di delizie, di incanto e di bellezza, uno straordinario viaggio della fantasia tra fate, gigantesche rane che viaggiano su nuvoloni temporaleschi, uomini alati e creature arboree, un titolo in cui Miyamoto è riuscito a mettere in discussione l'universo che aveva creato senza dormire sugli allori ma al contempo rispettando in modo assoluto tutti gli elementi del passato. C'è una piccola nota finale da spendere riguardo la localizzazione: ci tocca una traduzione finalmente in un italiano corretto ed assolutamente non sgrammaticato (al contrario, per esempio, dei due titoli Oracle), anzi spesso piuttosto forbito ed elegante. Tuttavia... c'è un "ma": i nomi dei personaggi, incomprensibilmente, sono stati modificati praticamente dal primo all'ultimo. Questa è davvero una cosa molto irritante, anche perchè i nomi scelti per sostituire quelli originali non hanno assolutamente alcun legame con questi ultimi, ed in un caso rischiano seriamente di portare un bello spoiler alla trama. O dell'adattamento si è occupata la Valeri Manera (la famosa miss Tagliaecuci), oppure non riesco proprio a capire il perchè di modifiche tanto arbitrarie e, a dirla tutta, piuttosto fastidiose. Fortuna che si può comunque scegliere l'inglese, cosa che raccomando a tutti i fan puristi come me.

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