"MARE E MONTAGNA"
ambienti diversi, una storia in comune.
L'itinerario, si propone
di sviluppare negli studenti, lo spirito d'osservazione, la curiosità, ma soprattutto la
consapevolezza che il territorio che li circonda e in cui vivono non è statico ed
immutabile, ma è soggetto a continue modificazioni.
Attraverso la lettura geologica del tempo, che ha come unità di misura i milioni di anni,
daremo loro le basi per studiare il paesaggio in modo critico e dinamico scoprendo, ad
esempio, che l'attuale disposizione delle terre e dei mari non è altro che il risultato
momentaneo di una costante evoluzione che la crosta terrestre ha subito e subisce tuttora.
Non ci dovremo quindi stupire se percorrendo la Val Graveglia sarà possibile osservare
l'azione modellatrice delle onde su affioramenti di rocce calcaree distanti decine di
chilometri dal mare, oppure se analizzando le successioni di rocce sedimentarie che
affiorano nei pressi della miniera riconosceremo la presenza di fossili che raccontano
storie di un mare scomparso da milioni di anni.
Ai processi evolutivi della crosta terrestre, che come detto avvengono in tempi geologici,
si somma e sovrappone l'azione degli agenti esterni (l'uomo e gli agenti atmosferici) che
si sviluppano in tempi storici.
· Come si sono formate le montagne?
· Perché troviamo in montagna fossili di animali e vegetali marini?
· Perché in Mar Mediterraneo è possibile osservare specie tropicali?
· Perché le rocce sono così diverse le une dalle altre? Da dove originano?
· Perché spesso nelle montagne si notano delle evidenti stratificazioni? Cosa
significano?
· Come utilizzare le risorse naturali senza modificare l'ambiente?
Nell'itinerario daremo ampio spazio alla risposta dei suddetti e a molti altri quesiti
soffermandoci in particolare a valutare insieme ai ragazzi l' impatto che l'attività
umana ha avuto ed esercita sia sull'ambiente marino che terrestre.
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