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"Io ti incanto con le mie cinque dita, con la mia sesta mano, con la mia settima lingua….."

Massimo Marra

Roberta Astori - Formule Magiche – Invocazioni, giuramenti, litanie, legature, gesti rituali, filtri, incantesimi, lapidari dall’Antichità al Medioevo. Ed. Mimesis, Milano 2000 pgg. 133 £. 26.000

Di Roberta Astori, studiosa della magia medievale e rinascimentale, conoscevamo già Lo specchio della magia, opera edita di recente dalla Mimesis, casa editrice milanese che in pochi anni ha saputo guadagnare la fiducia del pubblico specialistico e di quello degli appassionati più attenti con una serie di operazioni abilmente condotte con taglio intelligente e divulgativo sui testi classici della cultura magico-esoterica.

Ed è perfettamente inserita nella linea editoriale della Mimesis l’ultima fatica di Roberta Astori, una agile e – ci si consenta – divertente raccolta di incantesimi, litanie, invocazioni e rituali che, lungo un arco temporale che va dall’antichità classica al medioevo, disegnano una stimolante mappa del pensiero magico nella cultura occidentale. Il saggio di apertura si configura come una introduzione all’argomento estremamente semplice e rigorosa al tempo stesso. Le leggi dell’incantagione, i mezzi di azione ed il quadro analogico della visione magica del mondo, vengono presentati all’attenzione del lettore con ricchezza di riferimenti storici ed antropologici. Sapientemente introdotto, in tal modo, il lettore può così cimentarsi con un sufficiente bagaglio critico con le invocazioni e le incantagioni (per ogni incantesimo proveniente da fonti latine vi è il testo originale accanto alla traduzione italiana) provenienti dalle più disparate fonti colte o popolari. Da Catone a Virgilio, Ovidio, Seneca, Varrone, Cicerone, Petronio, Plinio Columella, fino ad arrivare a Giovanni di Salisbury, Marcello di Bordeaux, Cecco D’Ascoli, Boccaccio, passando per l’oscuro esercito di anonimi compilatori di ricettari e formulari da secoli sepolto nei fondi manoscritti abbandonati delle biblioteche di tutta Italia - che solo raramente ha l’occasione di ritornare alla luce grazie al lavoro appassionato degli specialisti - la ricognizione testuale proposta si dipana agli occhi del lettore come un insolito viaggio in terre dimenticate.

Il materiale proposto dalla Astori colpisce le corde della curiosità intellettuale, invita ad una lettura non sequenziale, all’esplorazione casuale della raccolta, ad un contatto anche puramente intuitivo con una mentalità "altra" ed arcaica che, pur nella dissoluzione del sacro imposta dalla modernità, possiamo percepire ancora nascosta in noi e sottesa alla nostra coscienza di veglia.

Si tratta di una pubblicazione di taglio divulgativo al tempo stesso rigorosa, stimolante, agile e divertente. Una sintesi che raramente ci capita di incontrare nella saggistica italiana.

 

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