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I FANTASMI RIMOSSI DEL NOVECENTO OCCULTO
Massimo Marra
Applausi per mano sola – Dai sotterranei del Novecento di Walter Catalano, Editrice Clinamen, pp.131 £. 27.000 (13, 94 Euro)
Il novecento ha a più riprese svelato la sua ambigua natura, il suo esser sospeso tra le false luci del positivismo scientista di matrice laica, e le brume di un pensiero le cui arcaiche matrici simboliche si rivelano, di volta in volta, ben più che residuali risacche di semplicistico e superstizioso irrazionalismo. Così, chiunque voglia addentrarsi realmente nella comprensione della cultura di un secolo tanto complesso, foriero ed alfiere di mutazioni culturali ed antropologiche epocali, non potrà, in nessun caso, non fare i conti con l’altra faccia della luna, con la dimensione irrazionale e la vitalità del pensiero sacro, con le trame sottese a ciò che nella cultura contemporanea più ci è palese. Una corrente variegata e spesso occulta che si conferma scaturigine di arte, poesia, filosofia, misticismo, di viaggi immaginali verso realtà altre. Una dimensione la cui potenza poietica e la cui vitalità, nel secolo del trionfo dello scientismo, non può che stupire.
Dalla multiforme schiera di figure che spiccano in questa terra di confine dai tratti ignoti e curiosi, emergono i personaggi cui è dedicata la raccolta di saggi divulgativi di Walter Catalano.
Il lavoro di Catalano (giornalista e saggista, con diverse esperienze anche nel campo della regia televisiva) costituisce così una galleria di personaggi ed ideologie, fornendo una sorta di passe-partout culturale al lettore non specialista, un grimaldello di indubbia utilità soprattutto in una situazione editoriale che abbonda di pseudo-biografie critiche e pseudo-ricerche di equivoci pseudo-specialisti, assai più attenti al sensazionalismo della pura invenzione che non al rigore scientifico della divulgazione.
Il libro si apre con la figura complessa ed a tratti inquietante di Georgi Ivanovic Gurdjeff, il misterioso maestro caucasico, continuando poi con quella altrettanto affascinante del suo allievo, lo scrittore René Daumal. Si passa poi all’esperienza psichedelica di Ernst Jünger, alla via alchemica ed ai geroglifici di René Schwaller De Lubicz, protagonista occulto del mito di Fulcanelli, all’esistenza truffaldina e le abili macchinazioni di Ron Hubbard, impegnato nella costruzione di un mito di sé efficace quanto improbabile, fino al complesso percorso intellettuale nelle pieghe della psiche e della società di Wilhelm Reich, e alle poco frequentate suggestioni magiche e gnostiche di Carl Gustav Jung.
Una carrellata, come si può intuire, di tutto rispetto, sia per lo spessore dei personaggi passati in rassegna, sia per la complessità delle tematiche e dei contenuti intimamente connessi a tali personaggi. I saggi sono agili ed in perfetto taglio divulgativo, e riescono ad essere piacevoli senza nulla cedere alle tentazioni facili di uno stile romanzato o, peggio, di un facile sensazionalismo.
Intorno a questi grandi della cultura del novecento, gli scritti di Walter Catalano, non evidenziano morbosità improbabili e non contribuiscono ad alcuna agiografica mitica. La prosa divulgativa ed accattivante, a tratti ironica, è invece volta a definire un percorso di semplice avvicinamento, sfrondato di ogni pretesa esaustiva, certo, ma ben efficace nel dipingere i tratti essenziali che definiscono il nocciolo più recondito e fondamentale del pensiero e della produzione di questi straordinarie personalità.
Non si forniscono chiavi interpretative preconfezionate, non si indugia su ipertrofici tentativi ermeneutici. Con rigore documentale (sorretto da un efficace apparato di note) i testi di Walter Catalano accompagnano il lettore alla scoperta di aspetti poco noti della formazione intellettuale e della vita di ogni singolo autore esaminato. E’ un viaggio attento, sapiente nella sua semplicità.
Più che fornire interpretazioni e saggi ermeneutici, gli scritti sembrano voler additare, indicare l’imbocco di un percorso possibile ed essenziale da sempre ignorato, o, peggio, sovente falsificato.
L’intento è poi palese quanto efficacemente rappresentato negli ultimi due lavori del libro, che ripercorrono i temi dell’irrazionale e dell’occulto all’interno di due dei più importanti momenti della cultura e della storia del ‘900: il nazismo ed il bolscevismo.
Anche in questo caso i brevi saggi di Catalano guidano il lettore attraverso la non sempre affidabile e vasta produzione saggistica su questi due argomenti, complessi quanto affascinanti.
Una qualche perplessità suscita l’omologazione del pensiero e degli insegnamenti di Gurdjeff – cui, come abbiamo visto, è dedicato il primo dei saggi raccolti nel volume - ad una sfera compiutamente religiosa. In realtà, gli insegnamenti del maestro del “mondo reale” ci paiono di natura prettamente cosmologica e cosmogonica. Le sue tecniche, in verità, ci sembrano soprattutto orientate ad uno sviluppo “orizzontale” del potenziale umano, un mero allargamento della visione e della psiche dell’iniziando che ci pare abbia assai poco a che vedere con il necessario frame metafisico di una tradizione religiosa compiutamente considerata. Gurdjeff insegna tecniche, non fornisce metafisiche. Del resto, come anche Catalano ricorda in alcuni passi del suo stimolante saggio, lo stesso Gurdjeff ebbe a rilevare la distanza che separava il suo insegnamento da quello di una religione propriamente detta. Ed è proprio questa distanza che, probabilmente, forniva la base per il giudizio essenzialmente negativo di Guénon sugli insegnamenti del maestro venuto dalle steppe.
Comunque, pur nel dubbio di una diversità di vedute in merito a questa singola questione, ci pare francamente che, nello sconsolante panorama della saggistica divulgativa sull’occulto nel novecento (sconsolante – ci teniamo a sottolineare- soprattutto in Italia, dove immancabilmente si traduce e si importa solo il peggio della produzione estera) la raccolta di brevi scritti raccolti in Applausi per mano sola, sia di gran lunga quanto di meglio ci è capitato di leggere.
Un libro, in definitiva, da più punti di vista consigliabile a chiunque voglia avvicinarsi ai silenziosi clamori del pensiero altro del secolo scorso.
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