A seguito delle precedenti discussioni si è
avviato il dibattito sul rapporto mare-quartiere per determinare lo
scenario di assetto più vicino alle aspettative dei cittadini, partendo
dai tre scenari-guida individuati dai tecnici.
Sono emersi alcuni punti condivisi da tutta
l’assemblea:
Perplessità sull’idea di un porto
turistico che neghi la spiaggia di Villanova:
Rispetto al primo scenario (progetto Bohigas)
che prevede la realizzazione di un porto turistico a servizio del
territorio ed una nuova edificazione residenziale sul fronte a mare, i
cittadini hanno avanzato molti dubbi. Ed in particolare:
-
le conseguenze
derivanti dal carico urbanistico proprio di una struttura diportistica
a scala territoriale, in termini di traffico, inquinamento marino, …
tanto più che il progetto prevede la nuova viabilità costiera come
ingresso fondamentale a Falconara.
-
il nuovo fronte
edilizio escluderebbe il quartiere dai vantaggi economici derivanti
dall’operazione che, nascendo come iniziativa privata, tende a
risolversi tutta all’interno dell’ambito di intervento, mantenendo il
quartiere di Villanova in una condizione di marginalità.
-
le nuove case ed il
porto negherebbero a Villanova la vista del mare, che l’eliminazione
dello scalo merci renderebbe possibile.
-
il porto turistico si
troverebbe all’interno dell’ambito portuale di Ancona, soggetto alle
decisioni dell’Autorità portuale. Prendendo atto delle difficoltà di
reperire nuovi spazi nel Porto di Ancona, tanto che il nuovo
presidente dell’Autorità Portuale Montanari ha proposto la
realizzazione di un’isola artificiale in mare aperto, chi può
assicurare che nel tempo lo scalo falconarese non muti destinazione,
defaticando il porto di Ancona da quote di movimentazione container o
da una difficile ricollocazione del porto peschereccio?
Interesse verso l’idea di un lungomare
attrezzato:
Molto consenso ha suscitato l’idea di un
lungomare che colleghi la spiaggia di Falconara a quello di Villanova,
comportando così la riqualificazione della spiaggia. I cittadini si sono
trovati d’accordo su alcuni punti caratterizzati di questo lungomare:
-
il lungomare può e
deve costituire un’opportunità economica per il quartiere, pertanto
deve essere assicurato un legame molto forte
-
l’eliminazione dello
scalo merci consente di utilizzare un’ampia fascia tra il quartiere e
la spiaggia per la localizzazione di attrezzature nel verde (strutture
sportive e ricreative, chalet, ristoranti, discoteche..) in una
situazione che determinerebbe minore impatto con la residenza rispetto
ad altre situazioni (vedi Solaria a Palombina).
-
la prima spiaggia,
quella più vicina al mare, potrebbe essere pensata come spiaggia
libera spostando all’interno, verso le attrezzature nel verde, gli
stabilimenti balneari. La spiaggia di Villanova tornerebbe ad avere
quella dimensione spontanea e ludica che per tanto tempo ha
caratterizzato ampi tratti di spiaggia falconarese.
Interesse verso l’idea di un approdo
turistico di piccole dimensioni a scala locale:
Tra le due ipotesi (la n.2 e la n.3) che
propongono l’idea del lungomare attrezzato, i presenti hanno ritenuto
più interessante la n.3, che prevede la realizzazione di un approdo
turistico nella parte terminale a nord della spiaggia.
I vantaggi di tele soluzione sono sembrati:
-
la possibilità di
trasferire le piccole barche dei falconaresi che si trovano dislocate
lungo la spiaggia, consentendo anche il mantenimento delle strutture a
servizio delle associazioni (pescatori, sub, etc…) e collocandole in
maniera più adeguata
-
le opportunità
economiche derivanti dalla presenza di un piccolo approdo (rimessaggio
barche, servizi,…) i cui vantaggi ricadrebbero interamente verso il
quartiere di Villanova, in dimensioni e forme più in scala con la
realtà del quartiere
-
la possibilità di
recuperare i manufatti di qualità presenti lungo via Monti e Tognetti,
come l’ex squadra rialzo delle ferrovie e alcune palazzine dei primi
del ‘900.
-
nell’ottica delle
valutazioni circa la fattibilità delle diverse soluzioni condotte dai
tecnici, che hanno messo in evidenza come l’ipotesi Bohigas sia stata
concepita come operazione imprenditoriale privata e quindi con maggior
garanzie di fattibilità rispetto a soluzioni che prevedano
l’intervento pubblico, i cittadini hanno ritenuto che la soluzione
dell’approdo turistico a scala locale, aperto alla partecipazione
privata, possa facilitare le condizioni di fattibilità dell’ipotesi
del lungomare.
A seguito della discussione i tecnici, preso
atto che la scelta del quartiere si è orientata verso la soluzione n.3,
hanno formulato alcune considerazioni:
-
la soluzione n.3
comporta che il terminale di via Monti e Tognetti venga a costituire
parte integrante e fondamentale nell’assetto del quartiere. Ciò
comporta che l’area della ex Filipponi ed ex Antonelli – oggi
collocata in situazione di margine, venga a costituire un fulcro
importante, un vero luogo centrale. L’idea di una piazza, con
residenze e negozi (dando priorità alle residenze da delocalizzare e
allo spostamento del supermercato esistente) proposta dal contratto di
quartiere redatto dall’Amministrazione comunale, appare pertanto più
condivisibile in questo scenario di riferimento.
-
circa la fattibilità
economica dell’operazione, che sembra doversi basare su un intervento
misto pubblico e privato, è da rilevare come nell’ipotesi di una
ristrutturazione del quartiere possano essere trovate aree residue di
edificabilità che potrebbero sostenere il finanziamento degli
interventi.
-
occorre valutare con
attenzione la presenza di limiti tecnici posti alla realizzazione di
un approdo lato API (distanze di sicurezza) e di modificabilità delle
quote ferroviarie e stradali per consentire un migliore collegamento
tra quartiere e lungomare.
Su questi aspetti in
particolare si concentrerà l’attività di supporto dei tecnici in vista
del prossimo incontro, nel quale la discussione entrerà in modo più
specifico sugli aspetti sociali e funzionali legati alla attuale e
futura situazione del quartiere.
La commissione esecutiva del
COMITATO DEL QUARTIERE VILLANOVA
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