comunicato stampa congiunto 27 Luglio 2005
tante piccole azioni possono creare e risolvere grandi
problemi |
SULLA IPOTESI AVANZATA DAL CONSORZIO CONERO AMBIENTE PER UN IMPIANTO DI SELEZIONE E TRATTAMENTO DEI RIFIUTI 2 NEL COMUNE DI CHIARAVALLE – LOCALITA’ GALOPPO I comitati cittadini, le associazioni, i gruppi firmatari del presente documento valutano negativamente l’ipotesi avanzata dal Consorzio Conero Ambiente di realizzare un impianto centralizzato di selezione e trattamento dei rifiuti, a servizio del Bacino 1 della Provincia di Ancona, nel Comune di Chiaravalle in località Galoppo e e denunciano i modi con cui la Provincia di Ancona e gli altri enti interessati hanno finora condotto l’iter decisionale sulla gestione integrata del ciclo dei rifiuti nel bacino 1, che hanno palesato: insufficienza tecnica, per la mancanza di valutazioni esaurienti, ed insufficienza democratica, per la carenza nell’informazione ai cittadini e nelle forme di partecipazione. Si riportano i motivi del dissenso:
La scelta
dell’area appare “scellerata”, si verrebbe infatti ad aggravare la
situazione del territorio della bassa Vallesina, già riconosciuto “area
ad elevato rischio di crisi ambientale,
e sul
quale gravano attività altamente inquinanti quali 3 poli di produzione
energetica logisticamente molto vicini (centrale API, SADAM Jesi,
Centrale Camerata Picena), un aeroporto internazionale in via di
ampliamento, un’autostrada che corre all’interno di un centro abitato,
una grossa raffineria e diverse altre attività altamente nocive.
I Comitati ritengono che la scelta degli impianti necessari alla gestione e smaltimento dei rifiuti dei comuni del bacino 1 della Provincia di Ancona debba essere legata a una strategia generale volta alla riduzione della produzione e alla massimizzazione della raccolta differenziata e del recupero e riciclaggio dei rifiuti. Oggi la scelta non deve essere fatta a valle, bensì a monte della gestione dei rifiuti. Ci sono infatti molte azioni a monte che, se realizzate, farebbero risparmiare alle tasche e alla salute dei cittadini la realizzazione di mega-impianti per la produzione di CDR, di nuove grandi discariche o peggio di inceneritori. Realizzando queste azioni, rimarrebbe da smaltire in discarica un residuo notevolmente inferiore rispetto agli attuali livelli provinciali e si tratterebbe soprattutto di materiale inodore e non pericoloso; indicano
che l’obiettivo
primario da raggiungere sia il recupero della frazione organica
che, da sola, rappresenta il 30-40% del totale dei rifiuti prodotti. La soluzione proposta dal Consorzio Conero Ambiente, prevedendo una produzione di CDR ai massimi livelli consentiti dalle norme europee, apre la strada agli inceneritori per la produzione di energia elettrica, oggi chiamati, con un eufemismo, “termovalorizzatori”.
Questi Comitati
sono DECISAMENTE CONTRARI per i seguenti motivi:
non recuperano, viene infatti recuperata soltanto parte dell’energia contenuta nel rifiuto, ma non quella necessaria ad estrarre le materie prime e a produrre il nuovo bene, energia che invece si recupera con attività di riuso e riciclaggio. Ad esempio la carta: riciclandola si allunga la vita delle fibre di legno fino a 6 volte; sprecano energia per il trasporto dei rifiuti all’impianto; non eliminano il rifiuto, ma lo trasformano in fumi tossici e ceneri che vanno trasportate e smaltite in sicurezza. contribuiscono all’emissione di gas-serra più di altre alternative; disincentivano ogni altra politica volta alla riduzione e al recupero dei rifiuti; contribuiscono al rilascio di sostanze tossiche, persistenti e bio-accumulabili lungo la catena alimentare (come le DIOSSINE). I Comitati hanno rilevato
particolari
coincidenze tra la richiesta Api di realizzare due nuove centrali
elettriche a combustione, la localizzazione dell’impianto proposta assai
vicino alla raffineria stessa, e il nuovo casello autostradale di
Gabella che, aggiunto a quello previsto in località Casine di Paterno,
determinerebbe ben 4 uscite autostradali in nemmeno 20 km.! A tale proposito I Comitati denunciano fin d’ora come criminale qualsiasi ipotesi di individuare, o autorizzare, un impianto di incenerimento di RSO e di rifiuti speciali industriali presso la raffineria Api; fanno notare che la scelta proposta è in contrasto con le politiche regionali, nazionali e comunitarie in tema di rifiuti; ricordano i contenuti del Piano Regionale dei Rifiuti che indicano chiaramente come l’unica strada da percorrere sia quella del recupero e della riduzione degli stessi; richiamano il rispetto della Direttiva europea e del Decreto Ronchi che fissano nel 35% la quantità minima della frazione riciclata sul totale dei rifiuti prodotti entro il 2003. I comitati CHIEDONO quindi alla Provincia di riconsiderare, sul piano politico, prima ancora che sul piano tecnico, l’ipotesi avanzata dal Consorzio Conero Ambiente. ed auspicano che, con l’ausilio degli specialisti dei vari settori disciplinari e delle università, sia promosso un corretto processo di valutazione Ambientale Strategica (VAS) attraverso il quale, sulla base della più ampia partecipazione civile, si possa giungere alla determinazione della soluzione più sostenibile e coerente tra i diversi scenari ipotizzabili. |